Dove c’è oggi il parco Increa nella zona Sud Est di Brugherio, c’erano i fertili campi della cascina Increa. La grande cava di sabbia e ghiaia inizia la sua attività estrattiva negli anni ’60, gli anni del boom economico quando centinaia di migliaia di metri cubi di materiali venivano utilizzati per la costruzione delle infrastrutture del nostro paese senza tener conto dei effetti sul territorio di tale attività.

Occorre arrivare alla fine degli anni ’80 perché inizino le prime opere di ripristino e sistemazione ambientale dell’area della Cava Increa che nel 1987 diventa patrimonio comunale. Ma la formazione del parco pubblico, inaugurato nel 1994, è lunga e complicata e viene realizzata  in un arco temporale di vent’anni per i numerosi contenziosi con la società incaricata del recupero dell’area.

Oggi il parco Increa si estende per 330.000 metri quadri ed è una delle aree verdi più estese del Parco Locale di Interesse Sovracomunale Est delle Cave.

Il Parco Increa comprende grandi aree a prato, zone boschive, percorsi ciclo-pedonali zone relax, due parcheggi, un chiosco bar attrezzato, un anfiteatro all’aperto, un’area giochi con panchine, cestini e fontanelle per l’acqua, un’ampia area cani e zone per le attività ludico-sportive. Inoltre all’ingresso, in zona ombreggiata, sono presenti bagni chimici e una piazzola ecologica per la raccolta dei rifuiti.

Degni di nota il lago, che occupa poco meno della metà dell’area, il roccolo dei tigli nel pratone centrale (recuperati dalla riqualificazione della via Manara), i tre meravigliosi platani lungo il viale dei gelsi, a nord del parco, e per gli amanti delle curiosità, la panchina in plastica riciclata più lunga d’Italia.

Guide d’eccezione nel racconto della cava diventa un parco e delle sue vicende di recupero e manutenzione saranno Marco Troiano, sindaco di Brugherio, e Marco Magni, assessore all’ambiente, sabato 11 novembre 2017 dalle10,00 alle 12,00.

Vi aspettiamo.

Ringraziamo  il sindaco Marco Troiano e l’assessore Marco Magni per la loro disponibilità e per l’occasione che ci danno di conoscere come una situazione di degrado e sfruttamento possa diventare opportunità di ripristino e di valorizzazione del territorio che in questo modo diventa parte identitaria di una comunità.

0Shares