L’ordine è preciso e si rinnova ogni anno: “quell’albero deve morire” e così da cinque anni il povero albero posto alla fine del filare di via Sant’Ambrogio, un bagolaro, viene sottoposto ad un barbaro trattamento col il fine preciso di farlo morire.

Hanno iniziato con la capitozzatura nel 2014, come testimonia questa foto scattata nell’agosto di quell’anno.

Ad ogni primavera il povero bagolaro ributta, cerca disperatamente di continuare a vivere, la sue fronde scomposte che si sviluppano dal tronco segato dicono che lui continua a combattere e non vuole morire.

Ed ogni anno, più volte l’anno continuano a tagliargli i nuovi germogli. Perché accanirsi così contro un albero? Perché tagliare lui solo di un intero filare? Solo lui era malato? Ma se dopo cinque anni di torture non è ancora morto, vuol dire che forse tanto male non stava.

La stessa sorte capita a molti alberi a Cernusco, tagliati a  circa due metri di altezza e poi abbandonati al loro destino. Chi ha deciso la loro sorte? quali erano le patologie che ne hanno segnato il destino?

foto di R. M. Agrati

La stessa sorte capita a molti alberi a Cernusco, tagliati a  circa due metri di altezza e poi abbandonati al loro destino. Chi ha deciso la loro sorte? quali erano le patologie che ne hanno segnato il destino?

foto di R. M. Agrati

Bene Comune Cernusco invierà una richiesta di informazioni ambientali al comune di Cernusco per capire le ragioni di tali interventi dissennati.

 

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