Non si è ancora spenta l’eco della riduzione dell’area di rispetto del pozzo per l’acqua potabile di via Firenze (da 200 a 60 metri) che già si discute (con scarsi risultati, visto che probabilmente è già tutto deciso) di un nuovo intervento, richiesto da un privato, per l’installazione di circa 3000 pannelli solari su di un terreno agricolo, di proprietà del richiedente.
Si dirà: quindi? dov’è la brutta notizia? non è bello, e giusto, e positivo installare delle sorgenti di energia rinnovabile?
Certo che lo è, ma non quando il nuovo impianto va ad occupare un terreno agricolo, quindi un terreno che, oltre a poter produrre cibo per gli umani, o magari per gli animali, costituisce anche un serbatoio di naturalità, di biodiversità, di salvaguardia di forme di vita legate alla fertilità del terreno ed al concetto di “suolo naturale” che è incompatibile con l’installazione di una “copertura fotovoltaica” (si veda a tal proposito lo studio: Soil properties changes… dell’Università della Tuscia, finanziato dal Ministero dell’Educazione, Università e Ricerca, 2022).
L’insediamento di un tale impianto, inoltre, andrebbe ad erodere ulteriormente la quantità di “suolo” libero, già compromesso dalla continua edificazione di insediamenti antropici di vario tipo. Secondo ISPRA, infatti, la realizzazione di un impianto fotovoltaico su terreno agricolo costituisce a tutti gli effetti un consumo di suolo, esattamente come un capannone, un parcheggio, una strada, un condominio. ISPRA, giusto per ricordarlo, è la massima autorità in tema di protezione e ricerca ambientale, ente giuridico di diritto pubblico, istituito nel 2008 per supportare ed a servizio del Ministero dell’Ambiente e la Sicurezza Energetica (MASE). E’ l’ente che misura in maniera ufficiale, ogni anno, il consumo di suolo comune per comune, continuando a denunciare, inascoltato, la gravità del fenomeno, in Italia, ma non solo.
Alcune considerazioni finali, che aiutano a capire meglio la questione del nuovo impianto fotovoltaico.
- Il privato che sta chiedendo l’autorizzazione per installare i pannelli è Eurocommercial, in sostanza il centro commerciale Carosello. L’area interessata è l’unica porzione della enorme proprietà Eurocommercial che ricade nel territorio di Cernusco. Quindi, coprire il terreno agricolo, sebbene di proprietà, non è l’unica alternativa, visto che il centro commerciale ha superfici coperte e parcheggi che potrebbero essere utilizzati come alternativa al terreno agricolo.
- Il fatto che nei conteggi ufficiali del consumo di suolo (come definito da ISPRA) rientrino anche le aree agricole destinate all’installazione di pannelli solari, rende incompatibile questo intervento con un Piano di Governo del Territorio (PGT) che, almeno nelle promesse della nostra amministrazione (a pagina 4), si vuole realizzare rendendo attuale il vincolo di “consumo di suolo zero“, che rimarrà, quindi solo una pia intenzione.
- In ultimo, preoccupa e dispiace la lettera che una dozzina di organizzazioni “ambientaliste” ha indirizzato a ISPRA chiedendo di modificare la propria definizione di “consumo di suolo”, togliendo le aree destinate a pannelli fotovoltaici. Preoccupa perchè non vorremmo che questa posizione, assunta da tali organizzazioni, fosse una sorta di appiattimento sulle posizioni di un ambientalismo di facciata, caratterizzato da operazioni di “greenwashing” che non prendono nella dovuta considerazione le necessità di un pianeta sempre più compromesso e in difficoltà. Dispiace perchè in questa dozzina di organizzazioni compaiono nomi (WWF, Greenpeace, Legambiente) che per anni sono state la nostra più concreta speranza per un cambiamento che ci riportasse verso modelli di sviluppo rispettosi dell’ambiente e attenti alle azioni indispensabili per la sua salvaguardia. Ci associamo pertanto all’appello di Coalizione Articolo 9 per confermare piena fiducia in ISPRA, perchè continui nel suo monitoraggio attento e indipendente segnalando le criticità e suggerendo alternative per guarire questo nostro pianeta malato.
Probabilmente NON SONO ABBASTANZA VERDE come certi nostri amministratori.
Mi sembra però- anche alla luce dei fatti di questi giorni (terribili tempeste e conseguenti allagamenti)- che la decisione di utilizzare questo terreno per la posa di pannelli solari, invece che per uso agricolo-sia profondamente sbagliata e anche dannosa nei confronti dell’ambiente- e dunque a noi.
Considerando che :
1-da anni si dice che troppo terreno è stato cementificato e non può più assorbire l’acqua piovana al di sopra di certe quantità
2-che si debba preferire l’utilizzo del terreno ancora non edificato per scopi agricoli o per riforestarlo
3-I pannelli solari possono essere posati sui tetti: tutte la case dovrebbero averli- se possibile
4-Non si possono invece coltivare campi di frumento o piantare alberi sopra i tetti delle case
5-C’è anche sempre più necessità di suolo da dedicare alla produzione di cibo
a logica,
pare non debba esserci scelta nella destinazione di tale terreno per uso agricolo
E’ vero che non potremo fermare il cambiamento climatico, ma potremo “alleggerire” -almeno in parte – alcune delle sue conseguenze.
Cominciamo dunque da qui, in attesa di poter fare di meglio.
Ci fu nel passato una lunga battaglia contro l’espansione del Carosello verso Cernusco -Parco degli Aironi- se non ricordo male.
Battaglia sostenuta anche dall’Amministrazione di Cernusco sul Naviglio: Amministrazione “Verde”
Fu molto difficile opporsi.
Ma persero.
La stessa Amministrazione oggi sostiene di nuovo Carosello e le sue pretese.
Mah!!!!!!!!!!!!!!!!!
Se, come ho letto, disporre di un territorio per la posa di pannelli solari è comunque una scelta lecita da parte di Eurocommercial- Carosello, credo che alla luce degli ultimi fatti l’Amministrazione possa comunque – visto che fa parte delle sue competenze -decidere diversamente.
PER IL BENE COMUNE.
Buona giornata.
Elena M.C. Sirtori
Solo per precisare che nel 2014 l’Amministrazione di Cernusco era assolutamente d’accordo con l’espansione del Carosello, tanto che il Consiglio Comunale aveva già approvato una delibera a favore della cessione di una parte di Parco Aironi al Carosello, in cambio di qualche manutenzione del parco. Solo la decisa opposizione di associazioni (tra cui la nostra) e cittadini riuscì alla fine a fermare l’intervento, grazie anche ad un voto contrario in Consiglio Regionale.