
L’inizio dell’anno porta con sé riflessioni e propositi per i mesi futuri. Questo sarà un anno importante per Cernusco sul Naviglio, poiché in primavera si terranno le elezioni per scegliere il nuovo sindaco, dopo la prematura scomparsa di Ermanno Zacchetti avvenuta la scorsa estate.
Responsabilità verso la città
È fondamentale che i cittadini segnalino a chi si candida a governare le principali criticità che minacciano i beni comuni, indicando possibili soluzioni per proteggerli e conservarli. I temi da affrontare sono numerosi, ma uno dei più urgenti è sicuramente l’emergenza climatica, spesso sottovalutata nonostante il suo impatto sull’agenda politica e sugli investimenti futuri.
Emergenza climatica: eventi estremi e necessità di dati
Gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più evidenti. Negli ultimi anni, Cernusco ha affrontato:
- la siccità del 2022 e la conseguente sofferenza idrica che ha messo in crisi i nostri alberi, specialmente quelli appena piantati.
- i downburst del 2023, che hanno sradicato decine di alberi.
- le intense piogge del 2024, con 1600 mm di precipitazioni, che hanno messo sotto pressione la rete idraulica cittadina.
Questi eventi estremi, sempre più frequenti, richiedono misure adeguate, ma una gestione efficace è ostacolata dalla mancanza di dati meteorologici locali, insieme alle concentrazioni di inquinanti (polveri sottili pmp 2,5 e10), che offrirebbero elementi conoscitivi utili a delineare i modelli previsionali per la prevenzione del rischio idraulico e delle mappe di rischio inquinamento, purtroppo non sono disponibili perché, nonostante una delibera del consiglio comunale del 2020 avesse previsto l’installazione di una centralina meteo, l’assessore Restelli non ha mai dato seguito all’iniziativa. Questo ritardo mina la credibilità delle istituzioni e impedisce una corretta pianificazione per affrontare i rischi climatici e ambientali.
Consumo di suolo e urbanizzazione: una scelta strategica
Un altro tema cruciale è il consumo di suolo, strettamente connesso all’emergenza ambientale. Cernusco, con il 47,13% della superficie già urbanizzata, è tra i comuni con il più alto livello di suolo consumato nell’area Nord-Est Milano. Nonostante ciò, il Piano di Governo del Territorio (PGT) prevede ancora nuove edificazioni, come il progetto per sei palazzine nei campi agricoli storici di via Cevedale-Bassano.
In una città che vede una popolazione in diminuzione e in rapido invecchiamento, la strategia dovrebbe essere diversa:
- conservare le aree verdi rimaste.
- favorire il recupero del patrimonio immobiliare esistente, evitando nuove costruzioni.
Invece negli ultimi anni nuovi cantieri sono cresciuti in ogni spazio libero: è l’effetto della densificazione urbana – un criterio guida del PGT, presentato come una scelta ecologista, ma cui siamo sempre stati contrari – che concentra nuovi interventi edilizi all’interno del perimetro già urbanizzato con significativi effetti negativi:
- impatto sulle infrastrutture e sui servizi:
L’aumento della densità abitativa ha generato una forte pressione sulle reti e sui servizi cittadini, come il sistema fognario, il traffico, le scuole e gli spazi pubblici.
- perdita di spazi verdi urbani:
La densificazione ha ridotto le aree verdi urbane che offrivano benefici ecosistemici come la riduzione dell’inquinamento, il raffrescamento urbano, la gestione delle acque meteoriche e l’aumento delle biodiversità urbana.
- Riduzione dei servizi ecosistemici:
Con la perdita di verde urbano, la città ha visto un peggioramento dei cosiddetti servizi ecosistemici, ossia i benefici naturali offerti da alberi, prati e aree non edificate. Tra questi, la capacità di assorbire CO₂, di filtrare le polveri sottili, di prevenire allagamenti trattenendo l’acqua piovana e di migliorare il comfort climatico urbano.
Un modello da ripensare
Le scelte urbanistiche dei prossimi anni e, dunque, del nuovo Piano di Governo del Territorio saranno essenziali rispetto alla conservazione dei beni comuni, facciamo appello a chi si candida a governare la città perché si salvaguardino le ultime aree verdi libere e si ripensino i piani attuativi in corso tutelando gli interessi della comunità e dell’ambiente.
Verde urbano: manutenzione e tutela
Un altro aspetto cruciale è la gestione del verde : la copertura arborea di Cernusco è un patrimonio importante, ma necessita di interventi adeguati. Quest’anno è in scadenza anche il contratto di servizio, appaltato nel lontano 2018, i cui termini andranno pesantemente ripensati perché garantisca un servizio adeguato.
Il Garante del verde, del suolo e dell’ambiente ed il correlato comitato di cittadini appena istituiti hanno un ruolo meramente consultivo, privo di capacità d’incidenza.
Prossimi approfondimenti
Restano molti altri temi da affrontare, in particolare la qualità dell’aria e dell’acqua, ci torneremo presto.
Continuum edificato o cubi di Rubik?
Con viva preoccupazione prendo atto che a Cernusco s.n. è in corso una trasformazione edilizia foriera di una nuova forma della Città. La morfologia edilizia urbana cambia per il modo di costruire le case, di come vengono collocate sui lotti inedificati, di ricostruzioni in serie, dopo la demolizione delle pre-esistenti volumetrie. Infine, il caso più classico, le case costruite su terreni precedentemente destinati a “giardini privati”. Uno scippo ecologico a danno collettivo d’un valore perso per sempre. Questo nuovo sistema costruttivo crea scompiglio perchè modifica un sistema architettonico prezioso e impagabile di cui forse non apprezziamo appieno la portata: il cosiddetto “continuum edificatorio” che la nostra città possiede e che le prospettive ortogonali d’una volta, evidenziavano molto bene nei progetti. Così come i “tipi edilizi” cioè gli schemi dei progetti per orientare misure, dimensioni e altezze. Ovvero la “scatola” omogenea dei fabbricati con il layout a funzione orientativa e continuativa. Si perde il nostro “belvedere” color pastello, semplice e intuitivo, respiro di occhi e cuore. Tutte caratteristiche e valori, talvolta citati come esempio di bello da sostenere e preservare. Ora il brutto buio e scuro pari-forma è diventato norma forzata con una presenza molto discutibile. Assisto, senza possibilità d’intervenire, a costruzioni di cubi simili a quelli ad incastro del famo gioco di plastica manuale fotocopiata. Un brutto e fosco risveglio. Costruzioni che sembra non finire mai. Là, dove gli sfondi ci riservavano più cielo che terra, ora le parti si sono invertite. Il “piattismo” la fa da padrone. Una proposta immobiliare amorfa, senza storia e senza “collante” di raccordo. La “pesantezza” ha sostituito la “leggerezza”. che dà come risultato, un nuovo e diverso “continuum” inutile e deprimente. Forse dobbiamo rinnovarci e studiare “tipi edilizi” più consoni e rispettosi del nostro edificato. Sta accadendo un generale decadimento culturale dei Progettisti, dei Costruttori, Ditte e Imprese? Sono altresì convinto che un’altra ragione fortemente negativa è l’addensamento volumetrico a saturazione pressoché totale degli indici edilizi proposto dagli ultimi PGT, al contrario delle promesse che dicevano tutt’altro di un minor uso del suolo dove Cernusco raggiunge gli apici.
Sergio pozzi.