Una voce, non marginale, degli argomenti a favore del progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello è rappresentata dagli aspetti economici, costituiti dagli introiti legati alla vendita ed agli oneri di urbanizzazione. Però … in virtù del decreto Sblocca Italia gli operatori potranno attuare gli interventi previsti non per intero, ma a “stralci” rispetto ai quali saranno calcolati gli oneri. Quindi gli introiti previsti dall’operazione Carosello saranno ridimensionati, soprattutto saranno diluiti nel tempo insieme alle opere oggetto di convenzione.
Un motivo in più per ripensare il progetto.
Autore: admin (Pagina 5 di 10)
“Nessuno ha saputo indicarmi dove fosse il parco degli Aironi”. Il racconto del professor Paolo Pileri dà il senso esplicito di quella che è una rimozione collettiva. Un pezzetto di territorio, sottratto solo qualche anno fa all’attività estrattiva ed entrato a far parte del circuito dei parchi cittadini come Parco degli Aironi, era stato inaugurato con grande orgoglio e buone intenzioni, ma si è trasformato in poco tempo in un nonluogo, uno spazio così privo di caratteri identitari, relazionali e storici da essere considerato un’area “non strategica“, buona solo per essere venduta al grande centro commerciale (un altro nonluogo) che ha bisogno di spazi per allargarsi.

DGR n. 1193 del 20 dicembre 2013 – a cura di Paolo Mora Direttore Generale Vicario della DG Commercio, Turismo e Terziario -24 gennaio 2014 –
Il comune di Carugate ha inoltrato il 5 agosto la richiesta di attivazione della procedura per l’accordo di programma. Secondo lo schema soprariportato entro 60 giorni ci dovrebbe essere il parere di ammissibilità da parte della conferenza dei servizi (ricordo che il nostro comitato a questo riguardo ha inoltro le sue osservazioni avverse). A che punto siamo?
Le amministrazioni di Cernusco e Carugate hanno un dovere di informazione nei confronti dei cittadini sull’iter della vicenda. Tutti i passaggi procedurali devono risultare trasparenti, nei tempi e nei modi.
Nella commissione territorio del 18 settembre è stata presentata la perimetrazione delle aree che andranno ad ampliare la superficie del PLIS relativa al territorio di Cernusco. Da queste aree (in rosso) vengono esclusi alcuni segmenti (in giallo), che riguardano proprio le aree oggetto del progetto di ampliamento del centro commerciale. Continua a leggere
Spunta uno studio commissionato dalla Eurocommercial Properties Italia srl al Laboratorio URB&COM (Urbanistica e Commercio) del Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani.
Sarebbe di indubbio interesse capire come l’intervento di ampliamento del centro commerciale Carosello possa avere ricadute sull’interesse pubblico e possa riqualificare il contesto economico, insediativo ed urbano, così come quali siano le ricadute occupazionali.
E’ quindi opportuno che le amministrazioni di Cernusco e Carugate ne chiedano alla Eurocommercial Properties una copia, visto che sinora sostengono di non aver ricevuto alcun documento illustrativo del progetto.

Parco delle Cave – Milano
Un esempio di come e cosa si può fare di un’area un tempo destinata all’escavazione e poi diventata parco pubblico. Si tratta del Parco delle cave di Milano: la sua vicenda richiama il parco Est delle Cave della provincia di Milano.
Parco delle Cave
Nell’ex area delle cave di Baggio, abbandonate negli anni ‘60, è stato realizzato, con il contributo di Italia Nostra, uno straordinario parco pubblico urbano con laghetti, percorsi, spazi agricoli e molti ambienti naturali. Il parco dal 2010 è gestito dal Comune di Milano.
Superficie: 1.350.000 m²
Anno di realizzazione: dagli anni ‘90
Progettisti: Gianluigi Reggio e Oge Lodola, Centro Forestazione Urbana di Italia Nostra con Carlo Masera, Marco Castiglioni, Alessandro Ferrari e Studio Platypus
Storia e Architettura: Fino al 1997, anno in cui il Comune di Milano ne affidò la gestione a Italia Nostra, l’area dove sorge il parco era una zona “off limits”, territorio di spaccio e di attività illecite. Il CFU – Centro Forestazione Urbana – di Italia Nostra, con l’aiuto delle associazioni presenti e di numerosi volontari, ha trasformato, con un lavoro durato quasi dieci anni, 122 ettari di territorio in un parco che è diventato sede di moltissime attività didattiche e di educazione ambientale, molto amato e frequentato dagli abitanti della zona e dai bambini. Il Parco delle Cave si inserisce in un sistema verde dell’Ovest milanese, nel quale si trovano – tutti all’interno del territorio del Parco Agricolo Sud di Milano – Boscoincittà, Parco di Trenno, il sistema del Parco del Deviatore, Parco dei Fontanili, Parco Calchi Taeggi e Parco Blu. La storia del luogo ha inizio negli anni ‘20 con l’attività estrattiva di ghiaia e inerti che interessava quattro cave (Cabassi, Casati, Ongari, Cerutti e Aurora) e che fu abbandonata alla fine degli anni ‘60 causando un progressivo degrado dell’intera zona che divenne anche una discarica abusiva negli anni ‘70. Il Piano regolatore del 1976, approvato quattro anni più tardi, stabilì la destinazione a parco pubblico dell’area; nel 1986 si costituì un Comitato per il Parco delle Cave, che riuniva diverse associazioni attive sul territorio. Il piano attuativo approvato nello stesso anno fu realizzato solo in minima parte a causa delle molte difficoltà incontrate, anche di tipo finanziario. A quell’epoca il Comune possedeva solo due aree, ciascuna della superficie di 20 ettari, una a nord e una a sud del parco. Nel 1997 si compie la svolta con l’affidamento dell’area al CFU di Italia Nostra per la realizzazione e la gestione del parco. Dopo cinque anni di lavoro si ottiene una sistemazione di base della maggior parte del sistema del verde e delle acque e la ristrutturazione definitiva delle due aree Caldera e Cabassi, che costituiscono l’ingresso rispettivamente da nord e da sud al parco. A seguito degli espropri il territorio del parco raggiunge successivamente i 135 ettari. Il progetto del CFU definiva un metodo operativo che prevedeva un piano per le opere urgenti con l’obiettivo primario di aprire all’uso pubblico buona parte dell’area senza aspettare la definitiva conclusione di tutte le opere. Il parco, inaugurato nel giugno del 2002 con una grande festa, oggi rappresenta un insieme di luoghi e paesaggi diversi, dove è possibile sia vivere esperienze di contatto con la natura sia giocare a calcio o a bocce. Gli elementi essenziali che caratterizzano il parco sono:
• i boschi e le zone arbustive, che si sviluppano lungo l’alveo di antichi fontanili, nelle zone dei cantieri abbandonati delle vecchie cave e nelle nuove piantagioni in corso di realizzazione;
•le acque dei laghi e dei corsi d’acqua in parte prosciugati e in corso di recupero;
•gli ampi spazi a tappeto erboso solcati da percorsi ciclabili e pedonali;
•una zona agricola tuttora attiva con l’antica Cascina “Linterno”;
•gli orti urbani che dalla originaria condizione degradata vengono progressivamente trasformati in piccoli giardini.
Flora: Principali specie arboree: robinia (Robinia pseudoacacia), acero campestre (Acer campestre), carpino bianco (Carpinus betulus), frassino (Fraxinus excelsior), pioppo (Populus spp), quercia (Quercus spp), salice (Salix spp).
Fauna: Il parco presenta un grande interesse faunistico per la presenza di anfibi, rettili e uccelli, grazie alla varietà di ambienti che offrono elevati standard naturalistici
Acqua e dintorni: I laghi, con una superficie di 29 ettari complessivi, caratterizzano il paesaggio del parco che, proprio nelle acque, ha un elemento di unicità nel panorama milanese.
FRUIZIONE
Coltura e Cultura
•Percorsi botanici: tra le numerose iniziative si segnalano visite e animazioni itineranti per scoprire la flora e fauna del parco.
•Orti urbani: sistema di 6 aree di orti urbani che sono stati trasformati in piccoli giardini
Benessere e sport
•Area giochi: uno spazio giochi per bimbi
•Correre nel parco: all’interno del parco è presente un percorso di 4 km
•Percorsi vita: presente un percorso vita
•Andare in bicicletta: numerosi percorsi ciclabili
•Campo bocce: 4 campi per il gioco delle bocce, con pavimentazione in erba sintetica
•Attività sportive: sono disponibili ampi spazi per attività sportive all’aperto, campi per il calcio, basket, campi bocce e percorsi equestri; tesserandosi presso le associazioni locali è possibile praticare la pesca nei laghi.
Attività e Eventi
•Attività educative: corsi di giardinaggio e orticoltura, passeggiate alla riscoperta delle lucciole, cantieri di lavoro volontario, “boschi del tempo libero” per la cura dei boschi e “fiori del tempo libero” per la valorizzazione delle fioriture di campo
•Eventi sportivi: gare di tiro con l’arco e di pesca
•Area pic-nic: al momento non esistono ancora aree attrezzate.
Pausa e caffè
•Chioschi e bar: non sono presenti strutture fisse ma saltuariamente chioschi mobili
Utilità e Servizi
•Area cani: 2 per una superficie di circa 10.000 m²; nel parco è possibile portare i cani al guinzaglio raccogliendo gli escrementi
•Sicurezza: Il parco è videosorvegliato dalla Polizia Locale, lungo i percorsi sono installate colonnine di SOS. Nel parco operano le Guardie Ecologiche Volontarie e i Rangers d’Italia
•Parcheggi: via Caldera, via Rossellini, via Cancano Milesi, via Fratelli di Dio, via Capri.
Info e gestione
Associazioni presenti: Sono presenti molte associazioni che promuovono numerose iniziative all’interno del parco; si segnalano: Associazione Unione Pescatori Cava Aurora, Associazione Shadow Archery Team, Associazione Pescatori Cava Cabassi, ASDV Il Bersagliere, Azienda Agricola Zamboni Franco, Associazione Amici Cascina Linterno.
Orario: il parco non è recintato e quindi è sempre accessibile
Indirizzo: via delle Forze Armate, via Fratelli Zoia, via Caldera
Come arrivare: via Caldera in bus con le linee 72-64 e con la linea interurbana 423 (Milano-Settimo Milanese); via delle Forze Armate in bus con linee 18-63-67 e con la linea interurbana 433 (Milano-Cornaredo).
dal sito istituzionale del comune di Milano
“Promuovere percorsi di partecipazione”
a proposito di dibattito pubblico:
La prima fase è la presentazione pubblica del progetto, resa possibile da uno stadio preliminare di circa due o tre mesi in cui il proponente prepara un approfondito dossier illustrativo in linguaggio non tecnico. Il dossier iniziale non è l’unico documento del dibattito pubblico, i materiali sul progetto si arricchiscono nel corso del processo grazie ai contributi degli attori interessati all’opera attraverso i cahiers d’acteurs (quaderni degli attori) a cui la commissione locale è tenuta a dare ampia diffusione.
La seconda fase corrisponde allo svolgimento vero e proprio del dibattito. Lo scopo è di favorire una discussione aperta e il più possibile estesa sui punti critici del progetto, garantendo che tutti i punti di vista siano ascoltati e che, laddove necessario, siano reperite expertise tecniche in aggiunta a quelle inizialmente coinvolte. Questa fase dura quattro mesi, prorogabili a sei, e viene realizzata secondo modalità definite autonomamente dalla commissione locale. Si seguono alcuni principi generali: massima apertura del dialogo (tutte le persone che desiderano esprimersi possono farlo), trasparenza dell’informazione (tutto deve essere condiviso e reso pubblico), esaustività delle questioni trattate, pluralismo delle risposte, equivalenza delle voci dei partecipanti. Non è escluso che il confronto possa condurre a momenti di esplorazione e successiva mediazione su alcuni aspetti del progetto, così come avviene nella mediazione dei conflitti, ma non si tratta di un requisito minimo per il dibattito.
La terza fase è la conclusione del processo, che avviene con la redazione da parte della commissione di una relazione finale. A tre mesi dalla consegna della relazione il soggetto proponente è tenuto a esprimere pubblicamente la sua decisione in merito al proseguimento o meno dell’opera e a motivarla in relazione ai risultati del dibattito pubblico. Attenzione: il proponente non è tenuto a seguire le eventuali indicazioni contenute nel rapporto, ma si deve limitare a spiegare il motivo della sua decisione…
… È importante sottolineare che i processi di confronto pubblico non si propongono come un’azione sostitutiva, bensì come un prezioso servizio per la politica. L’ente o l’istituzione che promuove il confronto si limita, temporaneamente, a sospendere il giudizio, in attesa che vengano alla luce gli interessi e le possibili soluzioni, per assumere infine la propria decisione (a volte anche cambiando orientamento rispetto a quello emerso dal percorso, ma motivandone pubblicamente le ragioni).
Questi strumenti consentono di contenere i percorsi decisionali entro tempi e costi di progettazione definiti (in alcuni casi diminuendoli); di favorire l’apprendimento reciproco, permettendo di ridefinire i punti di vista (senza limitarsi a registrarli); di incorporare il sapere esperto in modo da elevare il confronto (costruendo basi solide per la decisione); di strutturare il lavoro in fasi per arrivare a risultati chiari (per consegnarli al decisore)…
Cosa fare, come fare, Iolanda Romano, Chiarelettere

La cacciata dei mercanti dal tempio – Giotto 1303-1305
Gentile redazione di Cernuscoinsieme.it,
abbiamo letto con interesse la nota firmata da Guido Brovelli sulla vicenda Carosello nel numero di Settembre del periodico Voce Amica, testimonianza dell’attenzione con cui anche la comunità parrocchiale guarda ai temi che coinvolgono la città.
Vorremmo portare un piccolo contributo al dibattito in corso, certi che l’argomento sia di grande interesse per molti. Avevamo inviato l’articolo alla Redazione di Voce Amica, ma per varie ragioni, tra cui il poco spazio a disposizione, non è stato possibile trovare ospitalità sulle pagine del giornalino parrocchiale. Chiediamo quindi a voi la disponibilità a pubblicare il nostro contributo nello spazio web “La Piazzetta”.
Grazie anticipatamente.
Il comitato Bene Comune Cernusco si occupa del “bene comune”, concetto ampio che comprende anche il nostro territorio e per questo abbiamo cercato di approfondire alcuni elementi che andassero al di là della vendita di un bene comune – il parco degli Aironi è un’area verde pubblica soggetta a vincoli urbanistici (PGT e Parco delle Cave) – in cambio di (molto) denaro e di una contropartita di aree verdi in compensazione.
A nostro avviso la domanda preliminare che un buon amministratore deve porsi è se una scelta risponda o meno al bene della comunità e a questo riguardo non bastano le virtù “coraggio, responsabilità e lungimiranza”, ma occorrono anche dei principi etici di riferimento.
In questa vicenda un bene comune viene venduto per consentire l’ampliamento di un centro commerciale e questo ci ha fatto molto pensare alle parole di Papa Francesco che nella sua esortazione apostolica EVANGELII GAUDIUM denuncia “la grave mancanza di un orientamento antropologico che riduce l’essere umano ad uno solo dei suoi bisogni: il consumo”.
Il Papa ricorda anche come “i meccanismi dell’economia attuale promuovono un’esasperazione del consumo” e come “il consumismo sfrenato, unito all’inequità, danneggia doppiamente il tessuto sociale”.
La questione più profonda che sta quindi dietro questa transazione è se risponda o meno a quella domanda di responsabilità cui Papa Francesco faceva riferimento o se, al contrario, continui ad assecondare “un sistema che tende a fagocitare tutto al fine di accrescere i benefici” e dove “qualunque cosa che sia fragile, come l’ambiente, rimane indifesa rispetto agli interessi del mercato divinizzato, trasformati in regola assoluta”.
“No a un denaro che governa invece di servire”: una buona politica è capace di non farsi condizionare dal denaro e dal consenso contingente e si preoccupa del futuro. Le contropartite economiche non possono essere l’unica leva che garantisce il benessere di una comunità, occorre lo sguardo lungo che si preoccupa del consumo di suolo per noi e per chi verrà dopo di noi e che è in grado di proporre sistemi alternativi al “feticismo del denaro”.
Il Consiglio Comunale dello scorso 28 luglio ha dato l’avvio alla negoziazione sull’accordo di programma: così la nostra amministrazione diviene parte del processo di trattativa. Vogliamo ricordare che molti degli elementi della proposta di accordo derivano dai vincoli che regolano tali transazioni e non dalla buona volontà dell’operatore che, comunque, fa i suoi interessi. Un progetto che avrà così significative ripercussioni sulla vita del nostro paese e di quelli vicini (l’attuale bacino di utenza del Carosello è di quasi due milioni di persone) non può restare confinato alla discussione fra le diverse componenti politiche del consiglio o della sola giunta, ma deve coinvolgere i cittadini rendendoli parte attiva del processo. E’ quindi necessario attivare un percorso di coinvolgimento che non si limiti all’informazione, ma implichi la discussione degli elementi oggetto dell’accordo attraverso forme di deliberazione partecipativa della cittadinanza.
Il comitato Bene Comune Cernusco si farà parte attiva di questa richiesta di incidenza per i cittadini, anche per far emerge quegli aspetti etici e valoriali sopra ricordati, rimasti sinora nell’ombra.
Ringraziamo Voce Amica per l’opportunità che ci ha dato di richiamarli.
Per il Comitato Bene Comune Cernusco
Jasmine La Morgia
Fabio Battagion
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