Autore: Bene Comune Cernusco (Pagina 16 di 21)

#ecuosaccoleaks: l’andamento del secco

RSU_trend_ton_agg.JPG Dopo settimane di ripetute richieste all’assessorato all’ecologia di rendere pubblici i dati relativi ai rifiuti RSU (secco indifferenziato) per gli ultimi due anni, ci sono stati appena inviati e ve li presentiamo in anteprima.

RSU_trend_perc_aggiornato.JPG

Come si rileva dall’elaborazione, per il 2016 CEM il nuovo gestore del servizio prevede una riduzione del 28% in termini di tonnellate.

Segnaliamo però che nella relazione tecnica illustrativa allegata alla recente delibera di giunta (n. 135-25.05.2016) è indicato un obiettivo del 35%.

Inoltre per poter verificare a fine anno l’efficacia del servizio affidato al nuovo gestore mancano ancora i dati relativi alla spesa procapite per il 2014 e 2015 e tutti quelli utili alla determinazione degli obiettivi di risultato per CEM Ambiente.

Schermata 2016-05-16 alle 21.02.18

Alla prossima puntata.

PS: manca la fonte – i dati riferiti al 2014 e 2015 da chi arrivano? Cernusco Verde? ARPA? E’ importante per verificare in futuro se sono confrontabili.

#Caroselloleaks: aprite la porta della trasparenza

la porta della trasparenza

Una riunione convocata in sordina, l’avviso scovato per caso, le richieste di chiarimenti ed annullamento ignorate. E’ solo l’ultimo episodio della vicenda “Carosello”, il centro commerciale a cavallo fra Carugate e Cernusco.

Facciamo un passo indietro. E’ il 1972, a Carugate apre il primo centro commerciale in Italia, circa 40000 mq (su un’area fondiaria di 73.174 mq) che diventeranno 60.000 nel 1990. Nel 1997 la struttura viene acquisita da Eurocommercial SpA, l’attuale proprietà, che chiede conferma nel maggio del 2014 ai sindaci di Carugate e Cernusco dell’intenzione di promuovere un “Accordo di Programma per la realizzazione di interventi di riqualificazione territoriale e di adeguamento del sistema della viabilità connessi alla realizzazione di un intervento a carattere commerciale riguardante il Centro “Carosello” e le aree ad esso limitrofe”.
Attenzione, le parole sono importanti. La proprietà del centro commerciale vuol essere rassicurata dai sindaci perché diano l’avvio all’ampliamento del Carosello attraverso l’accordo di programma, vale a dire una procedura più snella dal punto di vista amministrativo che mette insieme i vari attori coinvolti (istituzioni, proprietà, rappresentanti di categoria) per valutare l’idoneità del progetto ed attiva le varianti urbanistiche necessarie. Sì, perché l’incremento delle superfici del Carosello viene realizzato in parte sfruttando le aree già adibite a parcheggio del comune di Carugate, in parte a spese di una porzione del parco degli Aironi nel comune di Cernusco, una vecchia cava di inerti, ceduta al comune nel 1996 e da allora parco pubblico su cui però gravano diversi vincoli urbanistici che l’accordo di programma dovrebbe appunto cancellare.
I sindaci di Carugate e Cernusco rispondono positivamente alla richiesta, espressa come se riguardasse una rimodellazione di viabilità e territorio ove l’allargamento del Carosello è solo un corollario, avviando nell’agosto del 2014 l’iter per accordo di programma e dopo però aver incassato due atti d’indirizzo favorevoli da parte dei rispettivi consigli comunali, entrambi svoltosi il 28 luglio 2014.
Ma in questi consigli erano state fornite da parte dei sindaci solo delle vaghe indicazioni progettuali e delle generiche promesse di ricadute economiche ed occupazionali sulle comunità, mentre i documenti progettuali veri e propri verranno depositati dall’Eurocommercial nei due comuni solo a dicembre 2014. Documenti che però mostrano soluzioni progettuali diverse da quelle approvate negli atti d’indirizzo, da quelle illustrate nelle uniche occasioni pubbliche di presentazione organizzate dalle amministrazioni e pure da quelle esposte alle commissioni V e IV della Regione Lombardia. Nel frattempo la commissione Attività Produttive e Occupazione della Giunta regionale aveva approvato una mozione che “impegnava la Giunta regionale a non dare seguito alle richieste dei Sindaci dei Comuni di Carugate e Cernusco sul Naviglio e quindi a ogni richiesta di attivazione di accordi di programma concernenti l’ampliamento delle strutture commerciali ”.
Però l’amministrazione di Carugate, comune cui compete la promozione dell’accordo di programma poiché la maggior parte dell’ampliamento si realizza sul suo territorio, pubblica il 13 maggio l’avvio della procedura, nonostante non ci sia alcuna adesione da parte della Giunta Regionale e la conferenza dei rappresentanti viene convocata in Regione Lombardia il 24 maggio .
Grazie al comitato Bene Comune Cernusco e ad alcuni consiglieri comunali di Carugate (Roberta Ronchi) e Cernusco (Claudio Gargantini)  ed al consigliere regionale Stefano Buffagni, sono state presentate richieste di annullamento della procedura, ciò nonostante ieri in regione i sindaci di Carugate e Cernusco, insieme all’assessore al territorio, hanno incontrato il management dell’Eurocommercial. Tale conferenza si è svolta a porte chiuse, è stata negata l’autorizzazione ad assistere ai lavori e nessuno dei sindaci coinvolti si è sentito in dovere di informare i propri concittadini dell’esito o di quanto discusso.

E’ invece giunto il momento di aprirle quelle porte.  La mancanza di trasparenza è un fatto grave, non rendere conto ai propri concittadini di quanto accade, degli accordi presi, mina alla base il rapporto fiduciario che sta alla base della rappresentanza.

Aprite quella porta.

Ecuo sacco o della democrazia dai rifiuti

asssemblea17052016
Sudditi viziati. Così sono stati considerati gli abitanti di Cernusco perché godono del privilegio della raccolta due volte la settimana dei rifiuti secchi, mentre gli altri comuni serviti dal gestore del servizio di igiene urbana ne hanno una sola. Ma a partire dal 1 giugno, come hanno comunicato insieme il sindaco e l’assessore all’ecologia nell’assemblea convocata mercoledì 17 maggio per informare i cittadini della novità, la raccolta differenziata subirà un cambiamento strutturale con l’introduzione dell’ecuo sacco: alle famiglie verranno distribuiti sacchetti per i rifiuti indifferenziati in numero contingentato, calcolati proprio sulla base di una sola raccolta la settimana.
Far cambiare abitudini ad una comunità è sempre difficile, soprattutto se gli effetti positivi di lungo respiro della modifica non sono ben definiti e se ne percepiscono solo i contingenti aspetti negativi. Per questo sarebbe stato importante rendere partecipe del progetto la comunità cernuschese attraverso un percorso in primo luogo di comunicazione e poi di sperimentazione. Inoltre poiché la gestione dei rifiuti è un servizio di interesse collettivo, sarebbe stato l’ambito ideale di sperimentazione di quelle buone pratiche partecipative che stavano fra le promesse con cui si era presentata questa amministrazione.
Il sindaco ha invece trattato i suoi concittadini da sudditi cui comunicare solo le decisioni prese nel palazzo ed ha dichiarato di non credere affatto alla “democrazia assembleare”. Eppure proprio ad un’assemblea ha fatto ricorso per rivolgersi ai cernuschesi, perché in questo modo – come sanno bene tutti, specie quando le regole le stabilisce chi la conduce – la partecipazione dei cittadini diventa uno sfogatoio privo di incidenza concreta. La differenza fra comandare e governare sta nel modo con cui si assumono decisioni e se l’amministrazione comunale ha fatto ricorso alla democrazia assembleare piuttosto che alla democrazia partecipativa è perché preferisce evitare il percorso definito e regolato di dialettica fra la sfera dei decisori e quella degli altri soggetti coinvolti.
Gli elementi di debolezza del progetto sono emersi chiaramente. A cominciare dal motto “Chi inquina paga” usato (per il momento) come slogan di riferimento per la campagna dall’amministrazione e dal gestore. Le dirette conseguenze di ogni approccio punitivo legato a sanzioni sono sempre che chi ha i soldi inquina quanto vuole; chi fa il furbo non paga mai, nemmeno quando inquina; anche se ne becchi uno che ha infranto le regole, il ricorso favorevole è scontato e alla fine non paga mai nessuno. Meglio sarebbe passare al motto opposto: “chi non inquina viene premiato”: ad esempio, con un’applicazione solo un po’ più evoluta della CEM card si può fare il conteggio dei diversi conferimenti di ciascuna utenza a cui corrispondono poi degli sgravi fiscali o altre forme di incentivi.
Gli amministratori hanno dichiarato che la riduzione del servizio ad una sola raccolta settimanale del secco consente un risparmio di 30 mila Euro (su più di 4 milioni), disagio che sarebbe compensato da un’intensificazione di altri servizi (raccolta con mezzi piccoli nel centro, ampliamento dei giorni di raccolta post festivi, diserbo aggiuntivo). E’ quindi chiaro che non sarebbero i 30.000 euro a far saltare il banco, quanto la mancata omologazione alla scala dei comuni serviti da CEM dell’architettura complessiva del sistema di raccolta che è calibrato su costi di un solo giro ogni sette giorni.
Tale riduzione della frequenza non tiene però conto delle criticità che può comportare la conservazione in casa (o nei locali condominiali) per una settimana di pannolini, pannoloni usati e pure delle lettiere dei gatti. Ci sono categorie di persone con esigenze particolari per le quali occorreva prevedere clausole di salvaguarda con raccolte mirate, oppure – come è stato previsto in altri comuni – modalità diverse per i condomini più grandi. Così come sarebbe stato opportuno prevedere forme agevolate dal punto di vista procedurale e degli oneri urbanistici per l’adeguamento dei locali tecnici dedicati allo stoccaggio dei rifiuti.
Sarebbe stato un vero segnale di attenzione e cura da parte dell’amministrazione comunale. Ora c’è solo una vaga rassicurazione a rifare il punto della situazione fra qualche mese.
Infine, ma non ultime, le forme con cui è stata condotta l’assemblea, ove assessore all’ecologia e soprattutto il sindaco, invece che spiegare ai cittadini la bontà politica ed economica della scelta di un gestore del servizio rispetto ad un altro, si sono messi a discutere del numero di sacchetti, giorni e lettiere di gatto mentre i tecnici CEM facevano da guardaspalle. Così a difendere quella che è una scelta tecnico-operativa del gestore è stato il sindaco, che invece avrebbe dovuto convincere i cittadini della bontà di una scelta politica rivolta alla riduzione dei rifiuti e al miglioramento del sistema di raccolta.
Il risultato è stato l’incapacità di controllare l’ira funesta del pubblico e soprattutto delle signore, cui verrà dimezzata l’igiene domestica, per niente convinti dalle prevedibili e precostituite risposte del sindaco e più interessati agli interventi dei tecnici CEM.
L’ecuo sacco comunque dimostra come si possano attuare o meno buone pratiche di democrazia anche a partire dalla monnezza , un esempio di democrazia dai rifiuti.

Le migrazioni parlano di futuro alla festa delle culture

festa culture 19 maggio

Il Futuro è una parola difficile per il nostro tempo e per le nostre società così pervase dal presente e dal contingente da smarrire la capacità di guardare davanti a noi verso il futuro.

Le migrazioni ci parlano, al contrario, di persone in cerca di futuro, piene di voglia di domani per emanciparsi da un presente terribile di guerre e fame.

I migranti guardano all’Europa come la terra della pace e dei diritti, non cancelliamo il loro ed il nostro futuro.

La festa delle culture a Cernusco è da sempre occasione di confronto e dialogo fra mondi diversi che si scoprono uguali. L’incontro di giovedì 19 maggio alle 21 (biblioteca Penati via Fatebenefratelli) ci parla di futuro, e di come le migrazioni siano la sfida per farci uscire dal presente e guardare verso il futuro.

Ne discuteranno insieme Silvia Marrone che si occupa da anni di volontariato internazionale con l’IPSIA ACLI, Valeria Verdolini sociologa del diritto all’università Bicocca e attivista, Livio Neri dell’Associazione studi giuridici sull’Immigrazione.

Ecuo sacco: le dieci regole dalla parte dei cittadini

foto_saccoTra due settimane Cernusco volterà pagina sulla raccolta differenziata. Ma cosa cambierà davvero, con quali obiettivi nel medio lungo periodo? Con quali stime di tempi e costi è stato affrontato questo progetto dal momento che i dati su indicatori di contesto, efficienza ambientale, efficienza economico-gestionale nella raccolta e trasporto non sono noti? I benefici attesi saranno maggiori dei costi?

La prima regola è individuare gli interlocutori e quindi coinvolgere tutti coloro che sono interessati e sui quali il progetto ha ripercussioni. Capire le loro esigenze e cercare di soddisfarle. Nonostante la data di inizio sia stata fissata da tempo e si tratti di un servizio di interesse collettivo, non è stata messa in atto nessuna pratica di coinvolgimento della comunità, neppure a livello sperimentale.

Seconda regola d’oro, stabilire un piano di comunicazione. Pensare che basti un momento di confronto pubblico per comunicare ai cittadini che tra due settimane cambiano le regole del gioco è, come abbiamo già sottolineato, un’ingenuità o una furbizia da parte dell’amministrazione comunale e del gestore del servizio. Non è così che si fa comunicazione e come amministratori dovreste saperlo meglio di noi perché il vostro mestiere è occuparvi della comunità.

Terza regola, sviluppare un piano dei tempi e dei costi. Confidiamo nelle procedure e siamo certi che il piano ci sia. Ma se così fosse, torniamo al punto due, non è stato comunicato e/o non c’è trasparenza.

Quarta regola, procedere per elaborazioni progressive ed imparare dagli errori. Partire con poco e poi man mano, poco alla volta, aggiungere. Cosa vuol dire concretamente? Si poteva prevedere una fase pilota del progetto, individuando una o più zone della città ove si potesse a sperimentare la nuova raccolta dei rifiuti. Questo primo passaggio è fondamentale per capire come mettere a punto tutto il processo, per avere tempo di far percepire il valore dell’iniziativa a tutta la città e stabilire dei meccanismi, premianti e non punitivi, di incentivo alla differenziata.

Quinta regola, sviluppare un vero e proprio piano dei rischi. Poiché si è consapevoli che esiste una fase iniziale nella quale si verificano numerosi abbandoni spazzatura di vario genere in città e persino in quelle limitrofe, non bastano le rassicurazioni tipo “siamo preparati, interverremo con le multe”. Un serio piano dei rischi dovrebbe evidenziare i livelli soglia di criticità in relazione all’abbandono dei rifiuti ed ai tempi di realizzazione degli obiettivi prefissati rispetto ai quali entrano in campo contromisure ed aggiustamenti.

Sesta regola, azioni solidali e positive verso le fasce deboli della cittadinanza. L’amministrazione comunale non è un’azienda e la gestione dei rifiuti è un servizio di interesse collettivo: il progetto non prevede forme di salvaguardia per chi ha redditi bassi, vive condizioni di disagio, disabilità o semplice anzianità. Un Ecuo Sacco Solidale (lo vogliamo chiamare ESS?), con recapito a casa e raccolte mirate e regolate due volte la settimana avrebbero dimostrato attenzione per i problemi della cittadinanza.

Settima regola, regole (!) certe. I cittadini attenti devono essere premiati e quelli che si comportano male sanzionati, ma sulla base di regole certe e sanzioni ben definite e chiare. Non basta dire: andate a guardarvi il Regolamento Comunale per la gestione dei rifiuti (mica tutti hanno internet e poi il regolamento non prevede neppure l’infrazione legata alla cattiva selezione dei rifiuti dell’ecuo sacco), l’amministrazione comunale ha il dovere di indicare i meccanismi premiali e le sanzioni cui i cittadini andranno incontro.

Ottava regola, non mistificare. Una riduzione di un servizio – perché il passaggio da una raccolta due volte la settimana ad una sola è una riduzione di servizio che comporta costi minori per il gestore – non può essere spacciata per una razionalizzazione del servizio.

Nona regola, l’ecuo sacco è una parte, non è tutto il rifiuto. Cernusco ha percentuali elevate di raccolta differenzata, ferme però allo stesso livello da diversi anni, l’ecuo sacco potrà forse segnare la differenza, ma occorre progettare e realizzare insieme ai cittadini un vero e proprio programma verso i rifiuti zero. Quindi ci aspettiamo azioni positive dell’amministrazione comunale che si impegna ad introdurre cestini per la raccolta differenziata nei luoghi pubblici, punti di raccolta dell’olio vegetale anche in città, punti di raccolta del sughero, convenzioni ed accordi con negozianti e supermercati perché si impegnino ad usare imballi di più facile differenziazione.

Decima regola, chi controlla i controllori. Occorre istituire un osservatorio cittadino che valuti l’andamento del servizio, le sue criticità e l’operato del gestore. Tale ambito deve comprendere rappresentanti di tutte le parti coinvolte dal progetto, in primo luogo i cittadini, l’ambito del civismo organizzato, gli amministratori dei condomini, il gestore del servizio, l’amministrazione e, soprattutto, figure di mediazione.

Ecuo sacco per chi?

assemblea16052016
“Non parlateci come politici, il risultato dell’ecuo sacco sarà il ritiro una sola volta alla settimana della m. di uomini ed animali”:  è così che sintetizza una signora come funzionerà l’eco sacco a Cernusco (la nuova modalità di raccolta dei rifiuti indifferenziati che entrerà in vigore il 1° giugno) dopo più di un’ora di discussione nell’assemblea organizzata dall’amministrazione comunale per spiegare il nuovo progetto agli anziani. E la risposta è stata: “Cernusco è l’unico comune fra quelli aderenti a CEM che ha ancora due raccolte a settimana”. E ancora, alla domanda su quali sanzioni si andrà incontro qualora nell’ecuo sacco si trovassero rifiuti che invece dovevano essere differenziati, la risposta è stata il rimando al Regolamento Comunale per la gestione dei rifiuti. Non propriamente la risposta più adatta ad un anziano, anzi un cittadino che chiede risposte.

A quindici giorni dall’inizio alla nuova modalità di raccolta rimangono ancora aperti molti punti e permane una sgradevole sensazione di scarsa trasparenza per la mancata comunicazione dei dati di partenza che dovrebbero servire proprio per valutare il progetto.

Eppure nella Relazione illustrativa delle ragioni e della sussistenza dei requisiti per la forma di affidamento al CEM si legge chiaramente che occorre far riferimento a precisi obiettivi:

Schermata 2016-05-16 alle 21.02.18

Bene,  a tutt’oggi e nonostante le ripetute richieste a sindaco ed assessore all’ecologia, non conosciamo ancora quali siano i valori di tali indicatori per il 2014 e per il 2015. Eppure dei dati esistono, se fra i comuni Ricicloni Cernusco è al 34° posto a livello provinciale e sconta ormai diversi anni di raccolta differenziata ferma allo stesso valore – sia pur elevato – del 65%.

L’obiettivo è quello di produrre meno rifiuti indifferenziati e quindi dover far fronte a minori costi di smaltimento, avere più rifiuti selezionati meglio da cui ricavare più guadagno, minori costi nella gestione del servizio di raccolta. L’amministrazione comunale però intende realizzare tutto questo attraverso la riduzione immediata del servizio che passa da due raccolte a settimana ad una sola e con un sistema che invece che premiare i comportamenti virtuosi, multa e penalizza economicamente chi differenzia male.

Il comitato Bene Comune Cernusco, che sin dal 2014 ha sottolineato la necessità di stabilire una connessione virtuosa con i cittadini per migliore il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti* (vedi Azioni positive verso una città a Rifiuti zero e Rifiuti: un’analisi dell’andamento negli ultimi dieci anni a Cernusco) torna a chiedere all’amministrazione che renda noti i  dati relativi agli indicatori per il 2014 e 2015 e che venga istituito

un osservatorio cittadino che valuti l’andamento del servizio, le sue criticità e l’operato del gestore. Tale ambito deve comprendere rappresentanti di tutte le parti coinvolte dal progetto, in primo luogo i cittadini,  l’ambito del civismo organizzato, gli amministratori dei condomini, il gestore del servizio, l’amministrazione e, soprattutto, figure di mediazione.

Ecuo Sacco: più eco e (forse) più equo

RSU_trend
“Ridurre la quantità di rifiuti e sviluppare nel tempo una tariffa più equa”: è l’obiettivo dell’ecuo-sacco, il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti indifferenziati che verrà adottato a Cernusco a partire dal prossimo 1 giugno.

La previsione di CEM Ambiente SpA – società a capitale pubblico che gestisce i servizi di igiene urbana di 49 Comuni dell’Est Milanese, costituita dai Comuni soci, insieme alle Province di Milano e Monza-Brianza – è di arrivare nel 2016 a produrre solo 3.396,28 tonnellate di rifiuto secco indifferenziato.

Purtroppo l’amministrazione non ha ancora reso noti i valori delle quantità di tale rifiuto gestite nel 2014 ed il 2015 dalla Cernusco Verde, elementi importanti che servono come base di valutazione per verificare l’efficacia della nuova modalità di raccolta.

andamento secco_cernuscoAl momento possiamo solo prendere come riferimento l’ultimo dato disponibile del 2013 con 4.708,96 tonnellate: significa una riduzione del 28%. L’assessore all’ecologia Ermanno Zacchetti è più ottimista: la riduzione a suo avviso sarà di più del 50%, tant’è vero che sulla base di questa previsione è stata ridotta nel contratto di servizio la cadenza di raccolta che passa da due volte la settimana ad una sola.

Si tratta di una variazione sensibile della frequenza del servizio di raccolta dei rifiuti indifferenziati (per l’umido rimane la cadenza bisettimanale) che dovrebbe avere ricadute sulla gestione collegata di tale rifiuto. Centrare l’obiettivo di dimezzare le tonnellate di secco dipenderà dalla “bravura” dei cittadini, secondo l’assessore che appunto fa appello al civismo ed alla buona volontà dei cernuschesi.

Introdurre comportamenti (più) virtuosi in senso ecologico non è mai semplice, né immediato, specie quando ci si rapporta con le comunità che tendono ad avere comportamenti conservatori delle abitudini precedenti e sono inclini al cambiamento solo a fronte di effettivi ed evidenti benefici oppure a causa di eventi che causano discontinuità forti (tipo calamità). Per questa ragione appare improvvido lo scarso tempismo – solo un mese prima dell’inizio della sperimentazione – con cui si è iniziata la distribuzione dei rotoli di ecuo-sacchi spettanti alle famiglie (circa uno ogni due settimane) e del tutto inadeguato per tempo e modi l’unico momento di confronto pubblico con la cittadinanza, convocato per il prossimo martedì 17 maggio.  A venti giorni dall’avvio del nuovo servizio pensare che un'”Assemblea pubblica informativa per la presentazione del progetto Ecuo Sacco” basti ad offrire le risposte a tutte le domande che in questi giorni circolano in rete è un’ingenuità oppure un modo calcolato per coprire l’assenza di coinvolgimento (sino a questo momento) della cittadinanza e delle associazioni che si occupano di ambiente e territorio in un progetto legato ad una buona pratica civica.

Ma c’è di più dietro la diffidenza sinora emersa dai commenti in rete: la nuova modalità di raccolta prelude (o preluderebbe), dopo la positiva sperimentazione, ad un servizio di gestione dei rifiuti meno oneroso per i cittadini, meglio, porterebbe a tariffe più eque rispetto alla tassa sui rifiuti.

costo_servizioNel 2013 a Cernusco la spesa per annua per abitante per il servizio di igiene urbana era di 126,83 euro, valore fra i più elevati rispetto a quelli analizzati in uno studio della SDA Bocconi usato come strumento di valutazione dell’adeguatezza del servizio. La CEM presenta un costo di 102,44 euro per abitante all’anno ed ha esposto una previsione per il 2016 di costi per il comune di Cernusco pari a 1.135.510 euro*.

Ma questi sono i grandi numeri cui speriamo si possa presto avere dei riscontri rispetto ai costi degli anni precedenti, ciò che invece ciascuna delle 16.400 utenze domestiche si aspetta è una riduzione effettiva della TARI a fronte di un comportamento virtuoso.

Perché quest’aspettativa non sia solo un’illusione è necessario che l’amministrazione faccia chiarezza rispetto agli obiettivi che si pone il progetto: ad esempio, a fronte di una riduzione del 25% del rifiuto secco entro il primo semestre di sperimentazione, ci sarà una riduzione della TARI del X%. Si può fare: l’ecuo sacco è infatti tracciabile grazie al un codice, inoltre sulla CEM card si potrebbero caricare le quantità di rifiuti selezionati (carta, vetro, plastica, compost**) e così si verrebbe a premiare chi ha comportamenti virtuosi.

Occorre cioè passare da: “se lo butti, ti multo” a “ti premio se mi porti rifiuti ben differenziati”.

Nello stesso tempo è necessario che venga istituito un osservatorio cittadino che valuti l’andamento del servizio, le sue criticità e l’operato del gestore. Tale ambito deve comprendere rappresentanti di tutte le parti coinvolte dal progetto, in primo luogo i cittadini,  l’ambito del civismo organizzato, gli amministratori dei condomini, il gestore del servizio, l’amministrazione e, soprattutto, figure di mediazione.

Senza queste premesse il prossimo anno ci ritroveremo, se va bene, le stesse tariffe, qualche multa, ecuo-sacchetti di plastica costosissimi e non sapremo mai se la nostra attenzione per la raccolta differenziata  sarà servita a far diminuire le quantità di indifferenziata.

*(fonte: TRATTAMENTO RIFIUTI ANNO 2016 – Allegato a relazione di Budget prot. 2446 del 19 novembre 2015)

**a proposito di compost: che fine ha fatto l’impegno del “conferimento gratuito ai privati che dispongono di spazi adeguati, di una compostiera da 300-400 litri” (vedi Cernusco Fuori dal comune – dic. 2015)?

Le rogge di Cernusco: terra di nessuno

rogge
Il 18 aprile le chiare e dolci acque son tornate nel naviglio della Martesana e pure nelle rogge derivate, ma se nel Naviglio tutta la città si specchia e lo considera il suo biglietto da visita, le rogge sono diventate terra di nessuno. Dipendono dal Consorzio di
Bonifica Est Ticino Villoresi, ma non è ben chiaro chi dovrebbe occuparsi della loro manutenzione: i roggai, si occupano delle chiuse con cui viene gestito il flusso delle acqua mentre i frontisti, vale a dire i proprietari dei terreni che si affacciano sulle rogge dovrebbero tenere in ordine sponde ed alveo. In realtà con progressivo venir meno dell’uso dell’acqua delle rogge per irrigare le coltivazioni poiché i campi sono diventati ormai quasi tutti aree edificate, le rogge non servono più a nessuno e sono lasciate in stato di abbandono: la vegetazione sulle sponde non viene più tagliata, la tenuta dell’alveo non è più controllata, la pulizia nei periodi di secca non viene più effettuata.

La roggia Renata, che scorre dalla Martesana da Nord a Sud, parallela a via Melghera sino alla statale 11 si presentava così a quattro giorni dalla riapertura: la griglia di protezione del tratto intubato è completamente ostruita dai rifiuti che impediscono il deflusso dell’acqua il cui livello è risalito sin quasi ai margini delle sponde.

Il rischio esondazione sulla strada e negli edifici vicini era già stato sfiorato un anno e mezzo fa in occasione dei nubifragio del settembre e novembre 2014 per le stesse ragioni, in questi giorni non si può neppure dar la colpa al maltempo, ma solo all’incuria.

La roggia Renata ieri non è esondata ma, a causa del cattivo stato di conservazione delle sponde, si sono verificate infiltrazioni d’acqua nei garage delle case limitrofe. Inoltre un altro problema è oggi costituito da chi dovrebbe occuparsi della rimozione dei detriti: il passaggio dei servizi dalla Cernusco Verde al CEM Ambiente, ha reso il pronto intervento in queste situazioni più complicato: di fatto ieri non c’era nessuna squadra disponibile del CEM e così è dovuto intervenire il consorzio mandando il roggiaio a chiudere l’acqua.

La roggia Renata scorre parallela anche alla pista ciclabile di proprietà del comune che, come frontista, avrebbe obblighi di manutenzione di sponde ed alveo, come pure di controllo della griglia e manuenzione del verde.

La situazione della roggia Renata non è un caso isolato, segnalateci altri episodi e situazioni di incuria e scarsa manutenzione delle rogge di Cernusco, li raccoglieremo e cercheremo di portarli all’attenzione.

il 17 aprile #iovotoSI

votoSI
Un referendum non nasce mai per caso, ma è risultato di un corto circuito della rappresentanza, in questo caso, aggravato per la prima volta da un conflitto di poteri da livelli di governo (Stato e regioni). Tutti parlano di territorio, però poi quando sulla testa delle comunità vengono decisi progetti ed attività, i cittadini non hanno più modo di intervenire. Invece è importante che anche a livello locale si possa contribuire a decidere.

Il quesito riguarda la durata delle concessioni di estrazioni di petrolio e gas entro le 12 miglia: dire SI significa ripristinarne il termine che c’era sino allo scorso anno, vale a dire che dopo 30 anni dalla prima, oppure dieci o cinque anni dal rinnovo.

I giacimenti sono un bene comune, sono patrimonio indisponibile dello Stato e come tale sono soggetti a concessioni di utilizzo, tutte con limiti temporali. Lo Sblocca Italia le ha invece trasformate e tempo indeterminato, vale a sino alla fine del giacimento. Ciò in piena contraddizione con il contemporaneo divieto di nuove perforazioni entro le 12 miglia. Perché se un vincolo di tutela deve esistere per tutelare le coste, deve valere anche per quelle esistenti. Aver tolto i limiti implica anche che nessun paroliere si occuperà più dei ripristini, che invece erano imposti alla scadenza della concessione.

Concessioni senza limiti sono inoltre contrarie alla direttiva europea direttiva 94/22/CE e danneggiano la libera concorrenza.

Le concessioni interessate dal quesito in fondo sono poche, 31, e di queste pochissime riguardano il petrolio, ma occorre ricordare che proprio nell’ambito di queste possono essere aperti nuovi pozzi ed installate nuove piattaforme, come potrà accadere ad esempio a Rospo mare al largo di Vasto in Abruzzo. Invece il SI bloccherà nuove attività, ance in quelle che hanno già la concessione.

Non credete a coloro che dicono che questo referendum è inutile: ci ha fatto conoscere molte cose, sui giacimenti, sulle concessioni e sulle royalty. In Italia le royalty sono bassissime, al massimo il 10% e soggette a numerose franchigie, riguardano la produzione e quindi gli incassi da parte dello Stato sono funzione del prezzo del greggio sul mercato, mentre in altri paesi c’è una tassazione sui redditi che arriva sino all’80%. Cittadini informati si rendono conto della condizione di privilegio che gode questo settore.

Non credete a coloro che dicono che questo referendum è dannoso: le riserve di idrocarburi che dovremmo utilizzare a beneficio del nostro patrimonio energetico in realtà, proprio perché sono date a scadenza illimitata, non sono più nostre, meglio dello Stato, ma sono delle compagnie cui sono state date in concessione e da cui quindi dovremmo poi ricomprarle. Quindi altro che contributo al patrimonio energetico nazionale, gli idrocarburi continueremo a comprarli.

Infine una nota sull’invito al non voto che è arrivato da figure anche di elevato profilo istituzionale. Attenzione, perché poi a furia di considerare inutile e dannoso votare, si finisce per non poterlo più fare.

Per questo votate, votate SI.

*grafica di Paolo Sacchetti

referendum 17 aprile: ricordati la tessera elettorale

referendum_2016DUPLICATO DELLE TESSERE ELETTORALI

Coloro che necessitano di un duplicato della tessera elettorale devono presentare all’Ufficio Elettorale un’apposita domanda specificando la motivazione della richiesta:

• IN CASO DI SMARRIMENTO dell’originale è sufficiente la relativa dichiarazione da compilare sull’apposito modulo di domanda;

• IN CASO DI FURTO, il titolare si deve allegare copia della denuncia presentata al’Autorità di Pubblica Sicurezza
• IN CASO DI DETERIORAMENTO, è necessario allegare alla richiesta l’originale deteriorato.
• IN CASO DI ESAURIMENTO DEGLI SPAZI DISPONIBILI NELLA TESSERA per il timbro di avvenuta votazione, è sufficiente esibire la tessera esaurita.

– Chi ha già compilato il modello per il rilascio della nuova tessera in occasione delle ultime elezioni, può ritirarla presso l’ufficio elettorale.
– Chi invece esaurirà gli spazi in questa tornata elettorale potrà compilare il modello per il rilascio della nuova tessera rivolgendosi al personale comunale che sarà presente presso i seggi.

Per il rilascio delle tessere elettorali l’Ufficio Elettorale del Comune è aperto in via straordinaria:
>Venerdì 15 e Sabato 16 aprile
(dalle 9 alle 18 con orario continuato)
>Domenica 17 aprile
(giorno di votazione, l’Ufficio è aperto per tutta la durata delle operazioni di voto)

>Per qualsiasi informazione o chiarimento:
Ufficio Elettorale – tel. 02/9278290 – 216
e-mail: elettorale@comune.cernuscosulnaviglio.mi.it

(dal sito istituzionale del comune di Cernusco sul Naviglio)

« Articoli meno recenti Articoli più recenti »