E’ un problema di inadeguatezza dei regolamenti (fermo al 1994), ma pure di mancanza di cultura ambientale sia da parte dei privati che dell’amministrazione. Se infatti diamo un’occhiata anche al formulario che occorre compilare per ottenere l’autorizzazione all’abbattimento scopriamo che i motivi possono essere:
prescrizioni del diritto pubblico
un’utilizzazione ammessa secondo la norma urbanistica non può altrimenti essere realizzata o possa esserlo solo con limitazioni essenziali,
dall’albero provengono pericoli per persone o cose che non possono essere evitati in altro modo e con una spesa ammissibile,
albero ammalato la cui conservazione non sia possibile con una spesa tollerabile,
prevalenti interessi pubblici in altro modo non realizzabili,
bene della collettività
Il punto 1 possiamo immaginare che si riferisca alle rispetto delle distanze dai confini; il punto 2 non lo abbiamo capito; i punti 3 e 4 che si riferiscono allo stato dell’albero sono più chiari, specie se accompagnati da una perizia tecnica, ma i riferimenti alla spesa ammissibile e tollerabile con cui evitare il taglio dell’albero sono del tutto arbitrari; per il punto 5 pensate a tutti gli alberi sacrificati per costruire strade inutili (quanti alberi sono stati tagliati per la TEM?); il punto 6 mette in contrapposizione l’albero con un bene della collettività, anche questo un concetto che fatichiamo a comprendere.
Vorremmo quindi avere chiarimenti da parte dell’amministrazione rispetto ai motivi proposti e, nello stesso tempo, segnalare la necessità di un aggiornamento della modulistica richiesta per l’abbattimento degli alberi.
Intanto per chi volesse saperne di più sugli alberi e la loro importanza riportiamo la nostra clip di presentazione della video conferenza con Pietro Maroè del 31 marzo 2022 ed il podcast della serata.
Scoprirete perché gli alberi sono così importanti e che non possiamo più permetterci tagli dissennati.
Due alberi, grandi, maestosi e apparentemente sani sono stati abbattuti tra ieri e oggi in Via Pavese.
Qual era la loro colpa? Forse facevano troppa ombra? O lasciavano cadere troppi aghi? Escludendo che fossero un’immediata minaccia per l’incolumità di qualcuno (ci sarà modo di appurarlo), qualunque altro sia il motivo alla base dell’abbattimento, ci chiediamo che futuro ci stiamo costruendo se ancora oggi, pur avendo quasi raggiunto un punto di non ritorno dal punto di vista ambientale, riserviamo agli alberi questo trattamento, eliminandoli al primo “fastidio”, incapaci di riconoscerne il valore per la nostra salute e per la nostra stessa vita e lontanissimi dal dare la giusta priorità alla loro tutela.
Con questo post vogliamo anche attirare l’attenzione sull’assoluta e manifesta inadeguatezza del regolamento del verde del Comune di Cernusco sul Naviglio, risalente a ben 30 anni fa: per abbattere un albero in aree private basta una semplice richiesta all’ufficio comunale preposto.
stralcio regolamento del verde di Cernusco
Ben diverso, palesemente più sensato, è il regolamento del verde della città Milano, che vincola gli abbattimenti alla presenza di valide motivazioni e lo subordina a precisi requisiti di in tutela ambientale (periodo, presenza di fauna che abita l’albero, ecc.).
stralcio regolamento del verde Milano
Qualcuno dei candidati a Sindaco ha qualche osservazione da fare sul tema?
A colloquio con Pietro Maroè, giovane argonauta che con passione studia e cura gli alberi, con un grande sogno, salvare il modo.
C’è ancora speranza per questo mondo. Dicono che sia sempre l’ultima a morire. Il cambiamento parte da ciascuno di noi, dalle scelte di ognuno di noi.
La vita è un’evoluzione continua e inarrestabile, un perpetuo adattamento, da quando veniamo al mondo a quando lo lasciamo. E la strada nel mezzo stabilisce chi sei.
Pietro Maroè ci racconta come ci sia bisogno di una nuova forma di società, che ci permetta di non estinguerci con le nostre stesse mani, dove gli alberi costituiscono un modello da seguire, un esempio di comunità organizzata dove le risorse vengono utilizzate in modo parsimonioso, senza che nulla vada buttato.
Dunque non sono affatto elementi dell’arredo urbano come spesso vengono considerati. Da qui la nostra provocazione del titolo.
Un’occasione da non perdere: giovedì 31 marzo – ore 21
di seguito le credenziali per la videoconferenza sulla piattaforma Zoom.
ID riunione: 884 4973 1608 Passcode: 738712 Un tocco su dispositivo mobile +390694806488,,88449731608#,,,,*738712# Italia +390200667245,,88449731608#,,,,*738712# Italia
… Ma d’altronde, a chi può interessare che l’Italia è prima in Europa per flora autoctona?
E’ la domanda che Pietro Maroè pone nel suo ultimo libro “L’azzurro infinito degli alberi” ed è una domanda senza risposta o, meglio, con una desolante risposta.
Eppure l’Italia, con ben 8.195 tra specie e sottospecie, di cui 1.708 endemiche, ovvero esclusive del territorio italiano, è al primo posto in Europa per la biodiversità della flora autoctona, dunque un elemento che dovrebbe renderci più consapevoli della necessità di attenzione nei confronti dell’ambiente che ci circonda.
Di questo e molto altro parleremo con Pietro Maroègiovedì 31 marzo alle 21 in videoconferenza (a breve invieremo il link).
In questi giorni così bui, è arrivata una piccola bella notizia: il comune di Cernusco ha conferito il Gelso d’Oro, la massima onorificenza cittadina, al nostro caro Sergio, socio e colonna della nostra associazione.
Siamo onorati che Sergio condivida con noi e metta a disposizione il suo grande lavoro di ricerca e documentazione attenta sulla nostra città.
Riportiamo un suo breve profilo, così tutti possono conoscerlo.
Sergio Pozzi è nato a Cernusco sul Naviglio il 3 gennaio 1945 e ha sempre svolto un ruolo attivo nella comunità cittadina. E’ fra gli educatori di riferimento dell’oratorio alla fine degli anni 60, ambito formativo che costituisce elemento identitario di un’intera generazione e che la sua passione documentaristica ci ha restituito in una testimonianza costituita dalle lettere dei protagonisti dell’oratorio insieme a numerose foto e stralci di testate locali di quel periodo raccolti con pazienza ed amore nel libro “Figli di nessuno”, pubblicato nel novembre scorso.
Ha esercitato la sua attività al servizio della Pubblica Amministrazione e della comunità attraverso il suo significativo impegno volto alla ricerca documentale delle vicende urbane ed umane. Queste ultime in particolare le ha raccontate in pubblicazioni dedicate alle attività svolte dai sacerdoti cernuschesi impegnati in missioni in Brasile e Bangladesh. Mentre la denuncia civile è l’altra faccia della sua azione dedicata a documentare l’evoluzione della città, di cui costituisce preziosa memoria storica.
la motivazione del Gelso d’Oro:
Per il suo contributo di testimone attento alle vicende della nostra città ed in particolare della lunga storia degli oratori di Cernusco sul Naviglio, conservate in modo impeccabile attraverso un archivio di materiale iconografico e documentale pluridecennale che costituisce un pilastro della memoria storica della nostra comunità, unito ad un impegno civile costantemente teso alla difesa dei beni comuni.
La cerimonia di premiazione si svolgerà giovedì 17 marzo alle 21 presso la casa delle Arti.
Caro Sergio, Bene Comune Cernusco è felice ed onorato di poter contare sempre sul tuo continuo impegno civico. Grazie!
Il rapporto fra gli alberi e la città è complicato: sono parte dell’identità stessa e della storia di molti quartieri, ma nello stesso tempo è proprio la loro manutenzione e conservazione che costituisce una sfida fra le esigenze delle piante e quelle dei cittadini che spesso dimenticano, fra foglie cadute e radici sporgenti, il ruolo essenziale degli alberi.
Ne parliamo giovedì 31 marzo alle 21,00 con Pietro Maroè, giovane arbonauta che ha deciso di studiare, misurare e soprattutto curare gli alberi.
A breve il link per il collegamento in video conferenza
Per gli alberi il tempo è un concetto relativo. Praticamente non muoiono se non per cause esterne e, anche in quel caso, sono talmente ben organizzati che non muoiono con facilità. Il tempo passa in secondo piano.
L’albero, semplicemente, aspetta.
Aspetta il momento giusto per germinare, per fare le foglie, per fiorire. Poi aspetta il momento giusto per fare i frutti e lasciarli cadere, così come per le foglie, come se anche quella che è la sua principale fonte di sostentamento fosse comunque qualcosa di effimero.
Forse anche noi dovremmo prendere esempio da questi custodi dell’azzurro del cielo.
anticipazione da “L’azzurro infinito degli alberi” di Pietro Maroè
Le elezioni, scrive Amartya Sen, possono essere drammaticamente inadeguate a rendere la complessità della democrazia. Sono però lo strumento più utilizzato nei sistemi democratici per la scelta della rappresentanza e dunque costituiscono un elemento importante cui far riferimento, perché chi si candida a governare deve fare ai suoi elettori proposte utili ad ottenere consenso.
Per questa ragione Bene Comune Cernusco in vista delle prossime elezioni comunali ha intrapreso una serie di colloqui-confronti con le componenti politiche in campo per le amministrative centrati sulle problematiche ambientali.
Alcuni incontri sono già stati realizzati, altri sono in programma nei prossimi giorni. Cercheremo di avere un quadro completo su ambiente, territorio e società e, appena possibile, vi aggiorneremo.
CLIMA E URBANIZZAZIONE NELLA CITTA’ DEL FUTURO è il tema guida in cui si articolano due approfondimenti organizzati dalla commissione biblioteca del comune di Cernusco in collaborazione con LAND, un prestigioso studio di architettura del paesaggio. Il primo si è svolto giovedì 24 febbraio ed aveva come tema “La transizione verde di Milano nella decade della sostenibilità: dai giochi olimpici invernali del 2026 ai grandi progetti di rigenerazione urbana”.
Al breve saluto dell’Assessore Luciana Gomez è seguita una lunga introduzione a cura di Carla Daturi, vice presidente della Commissione Biblioteca, che ha raccontato la storia di LAND, descrivendone i principi e valori a cui si ispira, il ruolo e il contributo del suo fondatore Andrea Kipar, con nutrito corredo di citazioni agiografiche. La parola è poi passata a Francesca Villa, Project Manager dello studio, che ha illustrato nuovamente e largamente i principi alla base del loro approccio, per poi fare una carrellata di progetti realizzati o in via di realizzazione nella Città Metropolitana di Milano (fra questi Porta Nuova e Bicocca a Milano).
Non serve riportare qui quanto esposto durante l’incontro: per averne un’idea potete semplicemente consultare il loro sito web, perché di comunicazione istituzionale si è fondamentalmente trattato*.
Di fatto abbiamo assistito a uno spot promozionale di più di un’ora, ove le relazioni fra il clima e l’urbanizzazione non sono state analizzate e la transizione verde dai giochi olimpici invernali del 2026 ai grandi progetti di rigenerazione urbana è declinata come verniciatura di verde ai grandi progetti immobiliari realizzati ed in fase di realizzazione a Milano.
Non c’era un moderatore terzo e neutrale che potesse portare all’attenzione anche eventuali criticità, non c’era un tecnico che potesse esprimere valutazioni oggettive sui progetti o proporre modelli alternativi, nessun intervento di stimolo al dibattito da parte di esponenti della nostra amministrazione.
Un incontro monorelatore, un palcoscenico allestito dall’amministrazione per un privato che ha potuto parlare per più di un’ora senza alcuna possibilità di contraddittorio su un tema oggettivamente delicatissimo, in cui interesse pubblico e privato sono il più delle volte in netto contrasto.
Tant’è che alla domanda: “Lo studio LAND ha firmato anche la parte paesaggistica del progetto dell’ampliamento del centro commerciale Carosello, che di sostenibile a nostro parere ha ben poco: su questo che cosa ci può dire?” la risposta è stata: “Non rispondo perché ritengo la sua domanda una provocazione”. E qui, possiamo dire, il re è rimasto se non nudo in mutande…
Perché, al contrario, la provocazione nei confronti della comunità di Cernusco è stata chiamare a raccontare la rigenerazione urbana chi ha collaborato al progetto di espansione del centro commerciale Carosello che, ricordiamo, sarebbe stato realizzato a spese del parco degli Aironi e che è stato accantonato proprio grazie alla tenace opposizione di cittadini ed associazioni che hanno messo in luce l’insostenibilità dell’intervento.
il progetto del carosello con il tetto verde e la pista ciclabile sopraelevata da RELAZIONE DESCRITTIVA GENERALE – AdP Carosello – Eurocommercial Properties
E’ evidente che incontri così strutturati non possono portare valore aggiunto alla riflessione pubblica sui temi della tutela del territorio e dello sviluppo sostenibile di Cernusco sul Naviglio.
Lo studio LAND fa il suo lavoro, risponde alla committenza, ma l’amministrazione pubblica deve tutelare gli interessi generali, non quelli privati.
In un’epoca di mistificazione in cui perfino i menù di McDonald sono presentati senza remore come bilanciati o in cui le oil company si proclamano paladine della transizione ecologica, è necessario prestare estrema attenzione a contenuti e messaggi che ci vengono proposti ed è un segnale grave se un’amministrazione pubblica non coglie tali contraddizioni o, peggio, se ne fa partecipe, lasciando così spazio agli interrogativi sul perché lo abbia fatto.
Il prossimo incontro sarà giovedì 3 marzo (Città di piccole dimensioni dell’area metropolitana: le infrastrutture verdi blu come risposta al cambiamento climatico).
Alla prossima puntata
*la registrazione della sola relazione di F. Villa è disponibile sul canale you tube della biblioteca https://youtu.be/XZj8sC-VCvY
Il 5 febbraio di venticinque anni fa entrava in vigore il decreto Ronchi sulla raccolta differenziata che, sulla scia delle direttive europee in materia di rifiuti, sanciva un passaggio culturale importante: dallo smaltimento dei rifiuti si passa al loro recupero e circolarità. Così a partire dal 1997 la raccolta differenziata diventa l’elemento cardine della gestione dei rifiuti che viene progressivamente adottata in tutti i comuni italiani, con formule e modalità via via più articolate.
Anche Cernusco subisce la stessa evoluzione: dopo l’emergenza lombarda del 1995, si passa dalle isole ecologiche ai margini delle strade alla raccolta porta a porta, sino al maggio del 2016 in cui viene introdotto come innovazione della raccolta differenziata l’ecuosacco, un sacco rosa dotato di identificativo numerico in cui conferire i rifiuti indifferenziati. Lo scopo è infatti quello di aumentare le quantità di rifiuti selezionati dai cittadini in modo che nel sacco rosa finisca solo ciò che non si può differenziare. I sacchi rosa sono infatti forniti in numero limitato in funzione dei componenti familiari, anche se la presenza di bambini ed anziani dà diritto ad una piccola quota integrativa di sacchi necessari per lo smaltimento dei pannolini. Chi dunque non ha comportamenti attenti e butta tutto insieme, una volta esauriti i sacchi a disposizione, deve acquistarne altri, inoltre il codice identificativo sul sacco porterebbe a risalire all’utenza in caso di rifiuti non conformi.
Con questa innovazione, secondo quanto dichiara a fine 2016 l’amministrazione comunale, la raccolta differenziata passa dal 65% all’84% e la produzione di rifiuti si riduce del 60,5%.
Questi dati però non ci avevano mai troppo convinto, soprattutto avevamo segnalato la mancanza di misure di compensazione e solidarietà sociale da affiancare all’ecuosacco (dalle raccolte dedicate per pannoloni e pannolini, olio vegetale e la necessità di istituire un osservatorio sui rifiuti) e di meccanismi premiali rispetto ai comportamenti virtuosi.
Nessuno dei nostri suggerimenti proposti è stato adottato, nel frattempo abbiamo tenuto d’occhio i dati sulla raccolta differenziata, almeno per quanto è stato possibile, perché CEM Ambiente (gestore del servizio di igiene urbana) ha messo a disposizione i dati statistici – per tutti i comuni su cui eroga il servizio – per poco tempo e solo in relazione agli impianti ed oggi la pagina dedicata ai dati è vuota.
Ci sono però quelli pubblicati dall’ARPA relativi alla produzione e gestione dei rifiuti in Lombardia da cui è possibile estrapolare per Cernusco alcuni elementi significativi. Che vi proponiamo:
elaborazione da: dati rifiuti urbani Cernusco -ARPA Lombardia 2016-2019
La raccolta differenziata dal 2017 non ha fatto ulteriori progressi (è ferma all’85%)
elaborazione da: dati rifiuti urbani Cernusco -ARPA Lombardia 2016-2019
mentre la produzione di rifiuti, dopo un calo iniziale, dal 2019 è in netta ripresa. Purtroppo non sono ancora disponibili i dati del 2020, primo anno di pandemia, da cui si potrebbe valutare come abbia influito il covid nella produzione di rifiuti.
C’è inoltre da tener presente un elemento importante: a partire dal 2017 sono state modificate le modalità di calcolo della raccolta differenziata, introducendo nel conteggio anche altre tipologie di rifiuti (ingombranti, spazzamento strade, inerti da demolizione conferiti da utenze domestiche, compostaggio domestico e rifiuti recuperati da parte dei produttori), elementi che aumentano le percentuali di raccolta differenziata, a prescindere dall’ecuosacco.
A sei anni dall’introduzione dell’ecuo sacco è giunto il momento di fare il punto sul servizio di igiene urbana, valutandone i risultati attraverso fonti terze rispetto al gestore ma, come dicevamo, da tempo CEM Ambiente non pubblica più i dati su rifiuti e raccolta differenziata e dunque non è purtroppo possibile fare confronti diretti fra le diverse fonti di dati. Avere dati certi ed attendibili è fondamentale, perché è proprio sulla base di questi indicatori forniti da CEM Ambiente all’amministrazione che si basano le tariffe della tassa sui rifiuti. E sono in gioco milioni di euro.
elaborazione da: dati rifiuti urbani Cernusco -ARPA Lombardia 2016-2019
Secondo i dati dell’ARPA il costo della gestione dei rifiuti a Cernusco è cresciuto, passando da 96,3 euro/abitante*anno del 2016 a 105,3 nel 2019. La nostra domanda è quindi: a fronte di costi maggiori, il servizio è migliorato? Vorremmo avere i vostri pareri.
Ricordiamo inoltre che il contratto di servizio stipulato – per nove anni – con il gestore prevede per l’amministrazione precisi doveri di vigilanza e controllo, oltre che obblighi di trasparenza nei confronti dei cittadini. E dunque vorremmo avere dei riscontri concreti rispetto a tali indicazioni.
Come pure vorremmo capire se tutte quelle misure che dimostrano attenzione nei confronti dei cittadini, dai punti di raccolta nel territorio per quei materiali di uso quotidiano (tazzine rotte, lampadine, olio vegetale, ecc), agli incentivi per gli esercizi commerciali che limitano gli imballi, ospitano aree per i prodotti alla spina, o destinate alla raccolta differenziata selettiva (tipo tappi di sughero, pile, olio vegetale). Per non parlare dell’osservatorio sui rifiuti.
A pochi mesi dalle elezioni comunali, il servizio di igiene urbana è uno dei temi su cui si misureranno le risposte di chi si candida a governare la città.
Bene Comune Cernusco è un Ente del Terzo Settore (ETS), quindi le donazioni in suo favore godono dei benefici fiscali previsti dalla legge.
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