Autore: Bene Comune Cernusco (Pagina 8 di 21)

La variante del PGT in pillole

Se volete scoprire cosa accadrà nelle zone di Cernusco evidenziate, seguiteci.
Vi racconteremo cosa prevede la variante parziale del Piano di Governo del Territorio.
Qui trovate la mappa che evidenzia dove sono localizzate le aree oggetto di modifica.

Le aree in grigio sono il tessuto urbano consolidato, in bianco le superfici libere.

Secondo il documento di scoping (2019) la superficie antropizzata risulta pari al 61,42%  (secondo la classificazione DUSAF relativa all’uso del suolo prodotta dalla regione Lombardia e questo valore si riferisce al 2015).

L’unico dato pubblico disponibile per una comparazione si trova nelle valutazioni sul PGT della provincia di Milano ed è del 2012.

 

Secondo tale bilancio nel 2012 k’indice di consumo di suolo per Cernusco era del 60,76% (DUSAF), ma arrivava al 67,42% con il PGT.

Dunque le analisi di corredo alla variante parziale del PGT utilizzano dati fermi al 2015 e quindi fotografano una situazione già superato ormai da cinque anni in relazione all’indice di consumo di suolo e non presentano il monitoraggio di tale parametro come avrebbe richiesto il Rapporto Ambientale che accompagna il PGT.

Non sarà così possibile valutare se le modifiche proposte dalla variante di piano rientrano o meno in obiettivi di consumo di suolo prefissati dall’amministrazione.

 

Stazione meteorologica: un importante risultato


Tutti i consiglieri comunali hanno sottoscritto la mozione, presentata grazie al consigliere Claudio Gargantini, che chiede di dare seguito al progetto proposto da Bene Comune Cernusco e CoScienza Ambientale che prevede la realizzazione di strumentazione per la stazione meteo, affiancando al rilevamento ed alla diffusione dei dati, iniziative di formazione tecnico-scientifica nel campo ambientale, meteorologico, informatico ed elettronico.

A più di un anno e mezzo dalla presentazione del progetto in un incontro pubblico svoltosi in biblioteca nell’ottobre 2018 che aveva visto la partecipazione dell’assessore all’Ambiente e raccolto la sua adesione, ieri nel consiglio comunale tutti i consiglieri hanno aderito con favore e sollecitato l’iniziativa.

Da parte dell’amministrazione comunale ora vanno superati gli impedimenti burocratici che sino a questo momento avevano impedito la stipula della convenzione, mentre sta a noi cittadini e a tutti coloro che hanno voglia di imparare e mettere a disposizione un po’ del loro tempo, realizzare questo progetto.

I dati ambientali sono importanti: ci raccontano cosa accade all’aria e all’acqua del nostro territorio, ci danno la possibilità di valutare l’effettiva variabilità del clima, dimensionare correttamente gli impianti (da quelli termici, di irrigazione alla rete fognaria), valutare le aree a maggiore rischio. Nello stesso tempo l’elaborazione dei dati e, in primo luogo la realizzazione diretta della strumentazione, offrono occasione uniche di formazione in ambiti che vanno dall’elettronica, all’informatica, alla statistica.

A breve organizzeremo un incontro – magari su web – per raccontarvi il progetto e le modalità di partecipazione. Seguiteci.

 

Variante PGT, fase 2 Covid-19 e la finzione della partecipazione


Al comune di Cernusco sono già in piena fase 2 del Covid-19 o della ripartenza: il 16 aprile sono stati depositati i documenti relativi alla variante n. 2 del P.G.T.  e dal 17 aprile partono i 60 giorni in cui vengono messa a disposizione del pubblico (sic) in cui si può prendere visione della documentazione presso gli uffici comunali, che però in questo periodo sono chiusi (funzionano solo servizi essenziali su appuntamento).

In altri comuni le procedure urbanistiche sono state sospese a causa dell’emergenza Covid-19, a Cernusco no. Come sia possibile conciliare le restrizioni relative alla riduzione di mobilità ed al distanziamento sociale in corso in questo periodo con le istanze di partecipazione che la messa a disposizione della documentazione urbanistica è una domanda retorica.

D’altra parte non è la prima volta, era già successo l’estate scorsa con la scadenza dei termini per la presentazione proposte fissato al 31 luglio, poi in novembre con la messa a disposizione del documento di scoping il venerdì e la conferenza VAS convocata il lunedì seguente. Dunque partecipazione come finzione.

Questo caso però è ancora più grave, un vero e proprio strappo  che mette a nudo la mancanza di volontà di interazione dell’amministrazione con la sua comunità, per altro rispetto alla discussione dello strumento di pianificazione del suo territorio che è elemento essenziale e fondativo di qualsiasi prospettiva futura.  Questa pandemia deve essere l’occasione per riscattare molti errori del passato, non per consolidarli. Chiediamo pertanto che l’amministrazione di Cernusco disponga una sospensiva dei termini di messa a disposizione della documentazione.

 

Coronavirus: a che punto siamo a Cernusco


Il 3 marzo è il giorno zero per Cernusco: è il sindaco a dare sulla sua pagina Facebook la prima comunicazione di casi positivi al Coronavirus, da quella data i casi aumentano ed iniziano purtroppo anche i decessi, che è sempre il sindaco Ermanno Zacchetti a riportare nei post di aggiornamento sulla gestione dell’emergenza in città.

Con periodicità quasi giornaliera sino al 13 aprile, da quella data – che riporta un totale complessivo si 182 casi – non ci sono stati più aggiornamenti.

L’integrazione della curva dei casi sino alla data di oggi  (curva in verde) è stata fatta riprendendo i valori pubblicati sul Corriere della sera. Si tratta quindi di un’interpolazione fra dati che arrivano da fonti diverse, ma in mancanza di altro, abbiamo provato a capire a che punto sia arrivata la curva epidemiologica a Cernusco.

Dunque al 22 aprile ci sono 203 casi.

Abbiamo già chiesto al sindaco di rendere disponibili i dati completi della nostra città (per completare il grafico mancano i dati relativi ai decessi ed ai dimessi), l’analisi dell’andamento della curva epidemiologica è un elemento molto importante per capire in quale stadio della pandemia ci troviamo , soprattutto, in previsione della fase 2.

Chiediamo che questi dati vengano messi a disposizione. E’ un tema che attiene alla trasparenza ed al diritto all’informazione, oltre che importante per valutare qual è la situazione del contagio a Cernusco.

 

 

Lettera aperta al sindaco di Cernusco

Caro Sindaco,
in due mesi tutto è cambiato, la pandemia ha completamente ridefinito la nostra vita civile, le relazioni, il lavoro e pure i sentimenti. Giorno dopo giorno i morti ed i contagiati da Covid-19 sono aumentati, mettendo in luce le debolezze del nostro sistema sanitario insieme alle contraddizioni del nostro modello di sviluppo.
A questa situazione senza precedenti hanno dovuto far fronte le istituzioni che sono fatte di persone, dal personale sanitario, alle forze di polizia sino agli amministratori che sono diventati punti di riferimento per i cittadini. In particolare i sindaci stanno svolgendo un fondamentale ruolo di raccordo fra lo Stato e le autonomie regionali, a volte persino di supplenza ove questi livelli di governo non arrivano. Un grazie particolare va quindi a te ed a tutta l’amministrazione per questo grande lavoro.
Purtroppo però i dati sull’andamento del virus per la Lombardia e per la provincia di Milano ci dicono che siamo ancora lontani dalla risoluzione dell’epidemia e che i provvedimenti adottati non bastano o, almeno, hanno dimostrato un’incidenza limitata. Pertanto è necessario valutare in modo attento i dati disponibili relativi ai casi di contagio e rimodulare le azioni d’intervento e mettere in campo strategie di resilienza. Il comune potrebbe lanciare una “call for ideas” con funzioni di organizzazione e coordinamento delle attività e di stimolo di nuove iniziative per proporre soluzioni, piccole e grandi, di contrasto.
Ti proponiamo quindi una serie di misure che a nostro avviso l’amministrazione deve mettere in campo, al di là ed al di sopra di interventi dovuti da altri livelli di governo:

A. – Ambito sanitario
I familiari dei contagiati dal Coronavirus per evitare di diventare veicoli di ulteriore contagio devono essere isolati e messi in quarantena. A questo riguardo è molto importante il ruolo del comune nel fornire loro supporto ed individuare spazi per le quarantene in strutture di accoglienza temporanea, che servono anche per pazienti positivi deospedalizzati o costretti all’isolamento.

B.  – Ambito epidemiologico
E’ di estrema importanza ricostruire le mappe del contagio, vale a dire come e dove si sia sviluppato individuando quelli che sono chiamati i “superdiffusori”, le loro frequentazioni ed i luoghi dei contagi.
Partendo dalle comunicazioni ufficiali pervenute dall’ATS si dovrebbero contattare i contagiati e/o i familiari per cercare di mappare i luoghi comuni di frequentazione, oltre che le aziende sul territorio comunale con dipendenti contagiati. Allo stesso tempo si potrebbero raccogliere le segnalazioni dei cittadini che hanno dei sintomi ma non hanno ancora effettuato il tampone per cercare di comprendere quanti siano i contagiati potenziali e come si distribuiscono.
Le evidenze raccolte sui casi riscontrati a Cernusco vanno trasmesse all’ATS.
Un altro aspetto è legato alla possibilità di effettuare tamponi e test virologici. Sappiamo che tale compito non compete al comune, ma sappiamo che alcuni comuni si sono organizzati attraverso convenzioni con laboratori ed in modo autonomo stanno mappando la loro popolazione. Pensiamo che si possa e si debba fare anche a Cernusco dal momento che i tempi di quelli regionali saranno molto lunghi.

C. – Ambito di profilassi igienico-sanitaria
Va definito un protocollo sulle procedure di sanificazione degli spazi comuni dei condomini da inviare a tutti gli amministratori, insieme alle indicazioni specifiche relative alla raccolta differenziata per le utenze di contagiati dal momento che sono classificati come rifiuti a rischio biologico.
Nel contempo il comune dovrebbe stabilire convenzioni con aziende che producono disinfettanti e DPI (mascherine/camici) in modo tale che il comune possa fornirne una dotazione per famiglia o che almeno i cittadini li possano acquistare presso il comune o in esercizi convenzionati a prezzi contenuti ed una parte possa andare ai medici ed alle strutture sanitarie del territorio.
Per quanto riguarda il servizio di igiene urbana, va estesa raccolta sul territorio comunale anche a quei rifiuti che andrebbero portati in piattaforma ecologica (es. olio vegetale usato, lampadine, ceramiche) ma che ora non è possibile, come pure va potenziato il lavaggio delle strade.
Va inoltre rivisto il Regolamento di igiene urbana inserendo gli elementi legati al rischio biologico in correlazione con la completa revisione del sistema di raccolta differenziata in modo da tener presente le nuove esigenze legate alla gestione dei rifiuti di utenze domestiche e condominiali.

D.  – Ambito urbanistico
Le misure di confinamento hanno fatto emergere le difficoltà nel fare la spesa e messo in evidenza l’importanza dei negozi di vicinato. Pertanto in un’ottica di lungo respiro e di aggiornamento del PGT occorre una di revisione del piano del commercio che prescriva la presenza di negozi di vicinato in ciascun quartiere e penalizzi l’insediamento di grandi superfici di vendita.
Sempre in relazione alla revisione del PGT, si dovrebbero inserire degli strumenti urbanistici che consentano la possibilità di realizzare ricoveri sanitari, in particolare riconvertendo immobili abbandonati da decenni (es. ex albergo Melghera).

E.  – Ambito della conoscenza
Ci sono diversi studi che confermano la correlazione tra inquinamento da pm 2.5 e contagi da Coronavirus, pertanto risulta fondamentale avere a disposizione i dati ambientali anche per la nostra città. Torniamo quindi a chiedere la riattivazione della stazione meteorologica con il progetto presentato due anni fa all’amministrazione comunale in modo da avere un quadro analitico dei dati ambientali da mettere a disposizione di chi studia tali fenomeni e da gestire in proprio per analisi locali delle correlazioni fra concentrazioni di inquinanti e diffusioni epidemiologiche.

Per quanto è nelle nostre possibilità ci mettiamo a disposizione dell’amministrazione per approfondire le tematiche sopraevidenziate. Perché se nulla sarà come prima, cerchiamo che sia meglio di prima.

Bene Comune Cernusco

#NO2 NO Grazie! – Cernusco

Un prima ed un dopo.

Fra le cose del pre-emergenza Coronavirus c’è la campagna NO2 NO Grazie! per il rilevamento del biossido di azoto promossa dai Cittadini per l’aria, a cui Bene Comune Cernusco ha aderito anche quest’anno acquistando i campionatori che sono stati posizionati in sei punti sensibili della città per un mese dal 8 febbraio all’8 marzo.

Vi riportiamo un po’ di immagini dei campionatori, tre sono stati posizionati in prossimità dei complessi scolastici (Montalcini, Manzoni, Hack), gli altri tre nei parchi (Alpini, Germani, Aironi) in modo da poter avere i dati delle concentrazioni in corrispondenza di queste aree cittadine, pubbliche e frequentate da un gran numero di persone.

Le provette sono state spedite in laboratorio e, a conclusione del progetto si potranno verificare le concentrazioni rilevate su una mappa interattiva per ciascun punto di monitoraggio e quindi l’impatto sanitario prevedibile – stimato in base ai fattori di rischio elaborati dall’OMS per l’esposizione all’NO2.

Il rilevamento delle concentrazioni di biossido di azoto costituisce un progetto di scienza partecipata, uno strumento in cui i cittadini si rendono protagonisti nell’acquisizione di parametri ambientali  (concentrazione di polveri sottili e NO2, torbidità e conducibilità dell’acqua, pH, concentrazione di cloro, nitrati e idrocarburi, radioattività) che diventano base indipendente di informazione e quindi conoscenza.

Bene Comune Cernusco, in collaborazione con CoScienza Ambientale, è parte attiva in questa attività di scienza partecipata e, appena sarà possibile, attiverà il progetto della stazione meteorologica.

scuola Rita Levi Montalcini

Parco degli Alpini

Parco dei Germani

dav

Parco degli Aironi

scuola Margherita Hack

scuola Manzoni

La stagione delle potature


La stagione delle potature in corso a Cernusco, un evento – secondo il sindaco – da immortalare sulla sua pagina social in cui sottolinea come gli alberi del viale siano stati riallineati perché il loro profilo invadeva la carreggiata.

Premesso che la manutenzione del verde dovrebbe essere un’attività volta a tutelare e conservare il patrimonio di una città durante tutto l’anno, proprio sulle potature del patrimonio arboreo a Cernusco  vediamo in continuazione tagli indiscriminati che lasciano moncherini tristissimi senza che venga fornita alcuna spiegazione ai cittadini sulle ragioni di tali tagli (abbiamo inviato come Bene Comune Cernusco una richiesta di informazioni su chi gestisse le potature e sulla mappatura delle piante soggette a taglio rimasta senza risposta).

Così il riallineamento del filare eseguito in via Anguissola e che ha dato il pretesto al sindaco per mettere in mostra l’efficienza della macchina amministrativa, in realtà si dimostra un’operazione che non sta dalla parte degli alberi: i rami sono stati potati modellandoli in larghezza ed altezza, senza seguire quella che è la sagoma naturale dell’albero e senza la tecnica della potatura di ritorno. Ci si chiede come mai siano stati piantati lungo il viale se poi sono considerati un elemento di disturbo di ciclisti ed automobilisti. E probabilmente l’errore sta all’origine, rispetto alla scelta di un’essenza che sviluppa la sua chioma in tutto il volume del tronco e non solo sulla sua parte più alta.

Un destino ancora più triste lo hanno subito altri alberi a Cernusco,  foto di M. Agrati

Anche questi riallineati?

 

 

Variante PGT: il ruolo chiave della partecipazione

Così recita il documento di scoping della VAS per la variante del PGT di Cernusco. Ma quale partecipazione, se il documento è stato messo a disposizione il 15 novembre, un venerdì, e la conferenza è stata convocata per lunedì 18 alle 14.00?

Il risultato è stato una seduta praticamente deserta, ove la maggior parte degli attori invitati non ha partecipato per l’impossibilità di presentare osservazioni in tempo utile.

La seduta ha quindi inizio senza neppure la verifica dei presenti da parte del relatore che si è presentato solo dopo la nostra precisa richiesta (dr. Gianluca Vicini, estensore del documento di scoping) e che ha giustificato il poco preavviso con il fatto che si trattasse di argomenti ben noti e conosciuti da parte di tutti. In realtà la conoscenza del PGT e delle sue varianti non è un dato scontato e la possibilità di inviare contributi non può essere una frase retorica buttata lì, ma deve essere collegata ad azioni concrete.

Nel merito il documento, di natura solo compilativa e basato sui soli dati pubblicati, si presenta subito incompleto perché non riporta tutte le varianti nel quadro sinottico riepilogativo del PGT.


Pertanto viene meno la sua funzione di sintesi riepilogativa.

Nello stesso tempo l’oggetto della variante parziale del PGT:


anche in questo passaggio rimane indefinito, poiché non sono state esplicitate le aree oggetto di variante, così come era accaduto nell’incontro pubblico di presentazione svoltosi il 19 settembre che avrebbe dovuto essere l’occasione per presentare al pubblico tutti i dettagli della variante, ma risoltasi in una generica illustrazione priva delle indicazioni relative alle aree in variante e che, per stessa ammissione dell’assessore all’Urbanistica Paolo Della Cagnoletta, non chiariva nulla. Anche l’assenza del tecnico comunale andato via dopo pochi minuti non ha certo contribuito.  Dunque, di che cosa parliamo?

Il documento di scoping non aiuta, anzi confonde le idee perché a pag. 12 riporta:

Chiediamo a quale campo della modificazione ci si riferisca e viene fuori che è la frase soprariportata è un “refuso“.

Magari rileggere con attenzione gli elaborati tecnici eviterebbe figuracce di questo tipo.

 

Cernusco, variante PGT: la finzione della partecipazione

La convocazione della prima conferenza di valutazione relativa alla procedura di VAS per la Variante n. 2 al Piano di Governo del Territorio  è stata convocata per il 18 novembre, ma il documento di Scoping sarà disponibile solo a partire da venerdì 15 novembre.

Ciò significa che ci sono solo due giorni utili – per altro un sabato e domenica –  per poterlo leggere, valutare e preparare eventuali osservazioni e pareri da depositare in conferenza.

Una procedura frettolosa che non lascia spazio ad una reale possibilità di partecipazione. Una presa in giro. Oppure una scarsa considerazione del contributo dei partecipanti. Difficile dire quale sia la cosa peggiore.

 

 

#Gabbanaleaks: PLIS Est delle Cave – quale cambiamento?



13 novembre: comitato di gestione del PLIS Est delle Cave
20 novembre: Forum Consultivo di partecipazione del PLIS Est delle Cave

La sequenza di convocazione è emblematica: Il Forum Consultivo di partecipazione, l’organismo del PLIS Est delle Cave aperto alla partecipazione civica ed ai consiglieri comunali viene dopo il comitato di gestione, significa che è solo chiamato a ratificare o meno (ma il parere espresso non neppure vincolante) quanto deciso dal comitato di gestione.

Una sequenza inversa consentirebbe di ascoltare le istanze che arrivano dal civismo e dai consiglieri comunali ed eventualmente di recepirle in sede di comitato di gestione.

La vicenda del lago Gabbana ha anche avuto il merito di far emergere le contraddizioni di un parco che sta solo sulla carta, non funziona perché non tutela i territori e le emergenze naturali che ne fanno parte.

Occorre ripensare completamente la convenzione regolativa in senso di maggiore coordinamento fra comuni, cancellando la falsa partecipazione ed inserendo una reale incidenza dell’ambito civico ed estendendo le tutele. Oppure valutare soluzioni più radicali, come l’annessione ad un parco regionale o la procedura di riconoscimento come sito di importanza comunitaria  per le aree di maggior valenza ambientale.

Il parco delle Cave è un ossimoro, perché di fatto tutela solo l’attività estrattiva. E infatti neppure un’osservazione volta a chiedere la riduzione o cancellazione degli ambiti estrattivi presenti nel suo perimetro è arrivata dal comitato di gestione o dai comuni che ne fanno parte  al nuovo piano cave appena approvato da Città Metropolitana.

Parlano i fatti: chi si è battuto, ha visto stralciate le cave dal suo territorio (vedi Cusago).

Nel PLIS Est delle Cave invece accade che a Vimodrone si possa interrare un lago di cava, ove ormai ci sono ecosistemi consolidati, con un semplice permesso di costruire, creando così un precedente. Oppure a Cernusco aree vincolate dal PLIS come corridoi ecologici possono esserne cancellate, questa volta con una variante parziale di PGT, perché funzionali alla costruzione di nuovi impianti sportivi (che comunque producono consumo di suolo).

Qual è il cambiamento?

 

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