Autore: Francesco Spurio (Pagina 1 di 2)
Ieri è stato raggiunto un nuovo record, un record che non potrà essere superato… su 24 misurazioni del PM10 e del PM2,5 abbiamo registrato 24 superamenti del limite di legge per ognuno dei due indici. Insomma tutti i valori registrati erano abbondantemente oltre i limiti di legge. Il valore minimo del PM,2,5 (66) è stato di quasi tre volte il valore massimo permesso dalla legge (venticinque).
Un’amministrazione locale può fare poco o nulla per ridurre i valori degli inquinamenti dell’aria considerato che è un problema (grave) che riguarda tutta la pianura padana, tuttavia alcuni interventi realizzati o in progetto nel nostro comune possono contribuire ad aumentare i valori dell’inquinamento locale in modo considerevole , ecco alcuni ottimi esempi:
- interrompere una strada che lambisce il centro abitato con l’interposizione di una rotonda in modo da costringere le auto che procedono a velocità costante a rallentare per poi accelerare nuovamente;
- far costruire nuovi insediamenti abitativi senza un adeguata viabilità;
- riempire il centro abitato di dossi in modo da costringere le auto a continue frenate e accelerazioni;
- ideare tortuosi percorsi cittadini per le auto in modo da costringere gli automobilisti a fare percorsi sempre più lunghi per spostarsi da un punto ad un altro della città;
- penalizzare il trasporto scolastico fissando un costo degli abbonamento degli studenti più elevato di quello dei normali utenti anche non residenti;
- disincentivare il trasporto scolastico approvando orari assurdi delle navette obbligando (contemporaneamente) le famiglie di Ronco a pagare il servizio di pre scuola nel caso volessero usufruire del trasporto pubblico;
- incentivare uno dei centri commerciali più grandi d’Italia, raggiungibile solo in auto, ad ingrandirsi su un oasi naturalistica parte del patrimonio indisponibile del comune
Un’amministrazione attenta dovrebbe, prima di mettere in atto gli interventi sopraelencati, valutarne anche gli effetti a più lungo termine che provocano sulla salute dei suoi cittadini.
A proposito, a Milano è scattato il blocco del traffico
Ripartiamo con la rilevazioni della qualità dell’aria a Cernusco sul Naviglio: dal primo ottobre abbiamo iniziato nuovamente a monitorare i valori del PM10 del PM2,5 e del PM1 con lo strumento acquistato dal Comitato posto in via Cesare Pavese.
Nel grafico è possibile osservare i valori del PM2,5 rilevati nel corso della prima settimana di Ottobre: i dati sono particolarmente preoccupanti in quanto 6 giorni su 7 sono stati superati i limiti di legge (valore medio annuale pari a 25) .
Ricordiamo che i valori del PM2,5 presentano un rilevante interesse sanitario in quanto tanto inferiore è la dimensione delle particelle, tanto maggiore è la loro capacità di penetrare nei polmoni e di produrre quindi effetti dannosi sulla salute umana.
Studi epidemiologici, condotti in diverse città americane ed europee nel corso degli ultimi anni, hanno dimostrato che esiste una notevole correlazione fra la presenza di polveri fini ed il numero di patologie dell’apparato respiratorio, di malattie cardiovascolari e di episodi di mortalità riscontrati in una determinata area geografica.
Mentre le particelle più grossolane derivano principalmente dal suolo e da altri materiali, le particelle più fini sono prodotte, in misura prevalente, dalla combustione di combustibili fossili utilizzati nei trasporti, nell’industria e per la produzione di energia. (Fonte: ARPAV – Agenzia Regionale per la prevenzione e la protenzione ambientale del Veneto)
AVVISO: la centralina dell’ARPA di Pioltello non misura i valori del PM2,5. La centralina più vicina si trova a Monza a più di 10 km di distanza
In rosso viene indicato il valore medio massimo tollerato dalla legge
PM2,5 | PM10 | |
N. Misurazioni | 244 | 244 |
Misurazioni oltre il limite di legge | 114 | 40 |
Percentuale misurazioni oltre il limite | 46,72% | 16,39% |
Valore medio delle misurazioni | 24,00 | 29,03 |
Giorno con maggiori sforamenti | 10 Aprile | 03 aprile |
Numero massimo di sforamenti in un singolo giorno | 20 | 10 |
Valore massimo registrato | 65 | 83 |
Pubblichiamo una prima serie di informazioni estrapolate dai dati relativi ai valori del PM10 e del PM2,5.
Le rilevazioni sono state effettuate dal 02 al 07 aprile 2017 in via Cesare Pavese a Cernusco sul Naviglio. Come si può osservare particolarmente preoccupanti sono i valori del PM2,5 che nel periodo in esame ha avuto un valore medio di 29,28 superiore al limite di legge è pari a 25 µg/m. Per un confronto si veda il sito di ARPA Lombardia .
Le particelle più fini (come quelle del PM2,5) sono prodotte, in misura prevalente, dalla combustione di combustibili fossili utilizzati nei trasporti, nell’industria e per la produzione di energia e permangono nell’aria per un periodo più lungo rispetto a quelle del PM10.
Da evidenziare che la stazione ARPA più vicina per la rilevazione del PM2,5 si trova in via Machiavelli a Monza (circa 10 km da Cernusco)
PM10 | PM2,5 | |
N. Misurazioni | 102 | 102 |
Misurazioni oltre il limite di legge | 25 | 55 |
Percentuale misurazioni oltre il limite | 24,51% | 53,92% |
Valore medio delle misurazioni | 35,47 | 29,28 |
Giorno con maggiori sforamenti | 03 Aprile | 03 aprile |
Numero massimo di sforamenti in un singolo giorno | 10 | 15 |
Valore massimo registrato | 83 | 65 |
Pubblichiamo i dati i del PM2,5 rilevati ieri 06 aprile 2017 in via Cesare Pavese a Cernusco sul Naviglio.
I valori del PM2,5 presentano un rilevante interesse sanitario in quanto tanto inferiore è la dimensione delle particelle, tanto maggiore è la loro capacità di penetrare nei polmoni e di produrre quindi effetti dannosi sulla salute umana. Studi epidemiologici, condotti in diverse città americane ed europee nel corso degli ultimi anni, hanno dimostrato che esiste una notevole correlazione fra la presenza di polveri fini ed il numero di patologie dell’apparato respiratorio, di malattie cardiovascolari e di episodi di mortalità riscontrati in una determinata area geografica.
Le polveri PM10 sono denominate anche polveri inalabili, in quanto sono in grado di penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio (dal naso alla laringe).
Le polveri PM2,5 sono invece denominate polveri respirabili in quanto sono in grado di penetrare anche nel tratto inferiore dell’apparato respiratorio (dalla trachea sino agli alveoli polmonari).
Le polveri PM10 e PM2,5 sono prodotte da un’ampia varietà di sorgenti sia naturali che antropiche. Una volta emesse, le polveri PM10 possono rimanere in sospensione nell’aria per circa 12 ore, mentre le particelle aventi diametro pari a 1 µm rimangono in circolazione anche circa un mese.
Mentre le particelle più grossolane derivano principalmente dal suolo e da altri materiali, le particelle più fini sono prodotte, in misura prevalente, dalla combustione di combustibili fossili utilizzati nei trasporti, nell’industria e per la produzione di energia. (Fonte: ARPAV – Agenzia Regionale per la prevenzione e la protenzione ambientale del veneto)
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