Categoria: cattiva politica (Pagina 6 di 8)

La monnezza dove la metto?

monnezza
Sono numerose in questi giorni le iniziative cittadine dedicate al Natale, alcune promosse dall’amministrazione, altre dalle associazioni, tutte all’insegna della solidarietà.

Il comitato Bene Comune parteciperà il 14 dicembre alla Corsa dei babbo Natale (Christmas run) promossa ed organizzata dalla locale Pro Loco (insieme a Protezione Civile, Croce Bianca, Enjoy, Taivé), con un banchetto situato in prossimità dell’arrivo dei partecipanti dedicato alla promozione dell’importanza delle pratiche di selezione ed alla compilazione del nostro questionario sulla valutazione del servizio di raccolta differenziata locale. Poiché ai partecipanti la gara verrà offerto del tè all’arrivo, per raccogliere i rifiuti di questo piccolo rinfresco avevamo richiesto alla Cernusco Verde la possibilità di avere a disposizione dei bidoni per la raccolta e dei sacchetti compostabili da regalare a chi avesse compilato il questionario.

Stessa cosa per domenica 21 dicembre in occasione dei Mercatini di Natale, iniziativa per altro patrocinata dal comune di Cernusco.

La Cernusco Verde, pur precisando che si rende disponibile a valutare iniziative congiunte di sensibilizzazione in tema di raccolta differenziata d’intesa con l’Amministrazione Comunale e le associazioni che con questa avranno definito obiettivi, strumenti e modalità di coinvolgimento, ha declinato la nostra richiesta, assicurando che passerà “regolarmente a raccogliere i rifiuti che avrete la cortesia di esporre secondo il calendario della raccolta” e che non dispone di sacchetti.

Premesso che:

– a noi bastavano due bidoni della spazzatura per raccogliere i bicchieri (in mater-BI) del tè,

– l’obiettivo della nostra iniziativa era ed è rivolto alla promozione della raccolta differenziata nel nostro comune,

– il nostro comitato ha realizzato due iniziative pubbliche quest’estate dedicate a questo tema nel quale ha raccolto un questionario di valutazione sul servizio (i cui primi risultati li trovate qui e che se volete compilare potete farlo anche on line   qui);

– avremmo volentieri concordato con l’Amministrazione Comunale e le associazioni obiettivi, strumenti e modalità di coinvolgimento;

prendiamo atto della decisione lasciando il giudizio su questa vicenda all’opinione pubblica e, comunque, segnaliamo che faremo attività di promozione della raccolta differenziata e … ci porteremo i bidoni da casa.

Tempi di risposta

interrogativoE con oggi sono quattro i giorni di ritardo dalla data annunciata per la comunicazione delle associazioni ammesse a far parte del “Forum Consultivo di partecipazione del P.L.I.S. EST DELLE CAVE”.

E pure la nostra richiesta di incontro per avere aggiornamenti sullo stato dell’accordo di programma per l’ampliamento del Centro Commerciale Carosello, inoltrata nove giorni fa al sindaco Eugenio Comincini ed agli assessori Giordano Marchetti e Ermanno Zacchetti, è rimasta sinora senza risposta.

L’atto d’indirizzo approvato il 28 luglio prevedeva la promozione di “percorsi di partecipazione dei portatori di interesse (commercianti, imprese, terzo settore, associazioni ambientaliste) e della cittadinanza”. Sino a questo momento c’è stato solo un incontro pubblico due mesi fa ove l’amministrazione ha illustrato il progetto, ma che non può essere spacciato per un dispositivo di partecipazione le cui procedure rimandano ad una concreta dialettica fra decisori e cittadini.

Confronto e trasparenza fanno bene alla democrazia, il silenzio invece è una pratica che la allontana.

Quella sottile linea rossa

Perimetrazione centro abitato - gennaio 2013

Perimetrazione centro abitato – gennaio 2013 – Uff. Tecnico Comune di Cernusco

Il monitoraggio del limite e delle relazioni fra  il “tessuto urbano consolidato” e lo “spazio rurale” era una delle prescrizioni del PGT di Cernusco: ogni venti mesi, era l’indicazione, ci doveva essere una verifica degli obiettivi quantitativi del piano. Ma più della vigilanza, ha funzionato la crisi economica che ha tenuto bassi i volumi delle costruzioni, anche se a tutt’oggi sono rimaste inevase le richieste di quantificazione delle superfici realizzate (vedi censimento del cemento).

E oggi, a quattro anni dall’approvazione, ci chiediamo cosa è rimasto dei caposaldi del PGT che raccomandavano di evitare i processi di saldatura tra diversi centri edificati e gli insediamenti lineari lungo Ie infrastrutture, di preservare i corridoi ecologici previsti e, soprattutto, di verificare la compatibilità paesistico-ambientale delle trasformazioni.

Insomma di tener d’occhio quella sottile linea rossa” tracciata tra città e campagna (l’espressione è di Vezio De Lucia), che definisce con perentorietà il territorio urbanizzato. 

Territorio  che la legge toscana sul governo del Territorio considera come un patrimonio (e non più una risorsa) costituito «dai centri storici, le aree edificate con continuità dei lotti a destinazione residenziale, industriale e artigianale, commerciale, direzionale, di servizio, turistico-ricettiva, le attrezzature e i servizi, i parchi urbani, gli impianti tecnologici, i lotti e gli spazi inedificati interclusi dotati di opere di urbanizzazione primaria» (art. 4). A partire dall’entrata in vigore della legge, ogni nuova edificazione residenziale al di là della linea rossa – cioè sui terreni agricoli e fertili – sarà interdetta. Oltre tale linea, nuovi progetti per edifici produttivi e per grandi strutture di vendita costituiranno oggetto di verifica di conformità alle previsioni del PIT (piano di indirizzo territoriale) da parte di una «conferenza di copianificazione» nella quale il parere sfavorevole della Regione è vincolante (art. 25, c. 6). Resta valido comunque il principio che «nuovi impegni di suolo a fini insediativi o infrastrutturali sono consentiti esclusivamente qualora non sussistano alternative di riutilizzazione e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti» (Ilaria Agostini).

Anche nella legge regionale lombardia (“Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo”) sono previsti divieti di trasformazione delle aree agricoli, ma i vincoli scatteranno solo fra trenta mesi e, nel frattempo,  ad allentare i vincoli ci penserà anche il decreto

DL 133/2014, detto “Sblocca Italia”, che ha trasformato in senso privatistico l’accordo di programma, attribuendo (con l’art. 26) valore di variante urbanistica a quelle convenzioni tra enti pubblici finalizzate alla realizzazione di progetti di recupero di immobili demaniali, in vista di una loro alienazione; a tali progetti, cui può ora partecipare anche il privato, è attribuito carattere di «pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza», o, per meglio dire, di “privata utilità”, naturalmente in deroga ai piani comunali.

Quindi basterà dichiarare nell’accordo di programma la pubblica utilità del recupero ambientale del parco degli Aironi (per paradosso è proprio l’amministrazione, il soggetto che ha le responsabilità del suo abbandono, che se ne lamenta e utilizza come pretesto per affidarne il recupero ad un soggetto privato per il recupero) oppure della cista ciclabile di connessione Cernusco-Carugate, sino alla svincolo di accesso diretto dalla tangenziale al centro commerciale, che il gioco sarà fatto: gli strumenti urbanistici vigenti verranno modificati per consentire l’ampliamento del centro commerciale a spese di patrimonio pubblico e attraverso la creazione di opache plusvalenze sui terreni interessati dalla compensazione ecologica richiesta.

Un’amministrazione premiata solo un anno e mezzo fa per la buona politica del suo territorio oggi ha intenzione di vendere il suo territorio – che è patrimonio della comunità – per trenta denari. Un tradimento.

La festa degli alberi, PGT e consumo di suolo

DSC_0757Oggi, 21 novembre è la festa degli alberi. Lo scorso anno la Cernusco Verde l’aveva festeggiata mettendo a dimora 15 carpini lungo via Fontanile in un’iniziativa che aveva coinvolto otto classi delle scuole primarie.
Quest’anno niente festa, almeno, non di evidenza pubblica. In effetti sono tempi difficili per gli alberi di Cernusco, specie per quelli del parco degli Aironi, il parco dimenticato alla periferia Nord della città, che vedrebbe sacrificata una parte del suo patrimonio arboreo qualora venisse approvato il progetto di espansione del contiguo centro commerciale Carosello.
E in generale sono tempi difficili per il territorio della Lombardia, dove il 19 novembre scorso è stata approvata la proposta di legge “Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo” che a giudicare dal nome sembrerebbe porre un freno all’enorme consumo di suolo della Lombardia (120.000 metri quadrati al giorno – l’equivalente di circa 15 campi da calcio) grazie al divieto costruire sulle aree agricole e verdi. In realtà concede un intervallo temporale di 30 mesi ai Comuni per modificare gli strumenti urbanistici dei PGT (Piani di Governo del Territorio) prima che tale divieto entri in vigore.

E saranno i trenta mesi più ricchi di iniziative in una corsa ad utilizzare tutti i territori utili.

Fra questi anche le aree interessate dal progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello, l’area agricola dove dovrebbe svilupparsi la viabilità di accesso al centro (intervento per altro privo di riscontri positivi da parte della Serravalle) ed il pezzo di bosco del Parco degli Aironi su cui verrebbero ampliati gli spazi commerciali.
Su queste aree, perché si possa costruire, è necessaria una variazione degli strumenti urbanistici vigenti. E torniamo a chiedere come mai l’amministrazione rinneghi a distanza di così poco tempo i principi guida di pianificazione ambientale ed urbanistica che si era data solo pochi anni fa con il PGT. Un PGT di cui fino a qualche tempo fa andava orgogliosa e che ora mette da parte come se fosse un abito usato.

Il PGT di Cernusco aveva ridotto del 40% le superfici di ampliamento previste dal precedente PRG, ma non era un piano a consumo zero di suolo. Eppure, come ha ricordato recentemente Tomaso Montanari, all’indomani delle alluvioni dei giorni scorsi,

si può scegliere una strada diversa come hanno fatto Cassinetta di Lugagnano, Solza (Bg), Rocco Briantino (Mb), e poi Desio (Mi) [ndr: 41.530 abitanti, quindi più grande di Cernusco] che ha tagliato un milione e mezzo di metri cubi dal piano di governo del territorio, e Pregnana Milanese, che alla vigilia di Expo ha deciso di non consumare più suolo agricolo. Tutte queste amministrazioni hanno imboccato un’altra strada: quella di fermare la crescita urbanistica (non quella economica) puntando tutto sul recupero del patrimonio esistente, sulla salvaguardia dei suoli agricoli e naturali, sulla valorizzazione del paesaggio.

La stessa strada della nuova legge regionale toscana:

«nuovi impegni di suolo a fini insediativi o infrastrutturali sono consentiti esclusivamente qualora non sussistano alternative di riutilizzazione e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti». Cioè: prima si riutilizza e solo dopo, ma molto dopo, si accende semmai la betoniera.
Un’idea semplice, ma rivoluzionaria, perché capovolge la scala dei valori dicendo – come, del resto, hanno detto molte sentenze della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato – che l’ambiente e il territorio sono valori non negoziabili: perché la loro salvezza è una condizione essenziale per la nostra salute e per la nostra vita. Il paesaggio, insomma, non come categoria estetica: ma come diritto fondamentale della persona.

Un’idea semplice e rivoluzionaria che la nostra amministrazione non ha voluto percorrere.

Il volto delle persone che stanno con gli aironi

flashmob_2014-11-08

le interviste al mercato

Metti una mite mattina di un sabato di novembre al mercato di Cernusco sul Naviglio, quello piccolo, a lato della stazione della metro di viale Assunta. E’ qui che il comitato Bene Comune Cernusco ha iniziato la sua campagna #iostocongliaironi.

Incontrare la gente comune per capire cosa pensa della vicenda dell’ampliamento del centro commerciale Carosello e se conosce le conseguenze che questo progetto comporta per la nostra comunità: questo l’obiettivo del primo appuntamento di #iostocongliaironi.

Sabato 8 novembre abbiamo distribuito un volantino sul parco degli aironi con indicazioni sulla sua posizione e valenza naturalistica, ma soprattutto abbiamo posto alle persone alcune semplici domande su questo progetto.

Non era, ovviamente, un sondaggio scientifico, ma ci è servito per capire se e quanto i cernuschesi sentano i parchi cittadini un patrimonio della comunità, come valutino la vendita di un pezzo del parco degli Aironi per consentire l’ampliamento del centro commerciale e se ritengano che possano esserci ripercussioni sul commercio cittadino.

I risultati parlano chiaro:

– quasi tutti (87%) sanno che a Cernusco ci sono parchi cittadini, ma solo la metà degli intervistati (51,61%) sa dove si trova il parco degli Aironi;

– Il 56% non sa che il progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello implica anche la vendita di un pezzo del parco degli Aironi;

– l’87,10% è contrario a questa vendita, il 6,45% favorevole, il 6,45%  si dichiara incerto;

– il 77,42% pensa che possano esserci ripercussioni negative sul commercio cittadino da questo ampliamento, il 17,74%  ritiene che non ci saranno conseguenze, il 4,84% è incerto.

Siamo consapevoli che gli intervistati erano espressione un campione particolare che non può essere preso come base di valutazione generale.

Il mercatino dietro la metro è ormai residuale (magari fare un bilancio sull’efficacia del suo spostamento rispetto alla precedente posizione, potrebbe essere utile, ma questa è un’altra storia) ed è  frequentato soprattutto da signore anziane che vanno a piedi a far la spesa “perché non hanno l’auto”.  Gli ambulanti erano così imbufaliti contro l’espansione del centro commerciale che si sono persino offerti di distribuire i nostri questionari ai loro clienti.

Spostandoci in centro la tipologia di persone è cambiata: abbiamo incontrato ed intervistato famiglie e nonni coi passeggini che al parco ci vanno coi bambini, ragazzi che vanno lì a correre, ma anche qui abbiamo raccolto  l’assoluta contrarietà dei negozianti: “se dovessimo chiudere, queste strade diventerebbero un deserto”.

Ripetiamo, il campione cittadino intervistato riguarda una percentuale marginale della popolazione cernuschese, ma è comunque significativo di categorie (anziani, famiglie con bambini) che esprimono esigenze  cui le istituzioni devono rispondere proprio in virtù della loro condizione di soggetti deboli. Inoltre l’impoverimento della trama sociale che deriverebbe dalla riduzione del commercio locale è un elemento da valutare con attenzione: strade prive di negozi sono povere di vita e cariche di problemi.

In ogni caso, però, emerge che la maggior parte delle persone sta con gli aironiè contraria al progetto Carosello e chiede una maggiore informazione sulle conseguenze che tale progetto comporta.

La campagna #iostocongliaironi del comitato Bene Comune Cernusco intende lavorare in questo senso. Al prossimo appuntamento.

sabato #iostocongliaironi

Saironiabato 8 novembre 2014 primo appuntamento della campagna #iostocongliaironi del comitato Bene Comune Cernusco.

L’iniziativa nasce dall’esigenza di ridare identità a quel pezzo di territorio di Cernusco dimenticato che è il parco degli Aironi: era uno dei parchi cittadini ed ora è un nonluogo abbandonato, era un’occasione di riscatto da un passato di pesante sfruttamento (era una cava di sabbia e ghiaia) ed è stato lasciato in stato di abbandono.

Per incuria o per calcolo ora è oggetto di scambio all’interno del progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello, perché su di esso si svilupperanno parte delle nuove superfici di vendita previste dal progetto, qualora venisse approvato.

Quasi nessuno a Cernusco sa dovi si trovi, non ci sono cartelli che ne segnalino l’esistenza e gli ingressi, eppure il portale del comune lo annovera come una delle emergenze turistiche del suo territorio.

Dal punto di vista ambientale, pur non presentando particolari emergenze naturalistiche, svolge una significativa funzione di “parco urbano”, vale a dire un ambito significativo per la “ricostruzione di ecosistemi di pregio e per la conservazione della flora lombarda” che nel corso degli anni hanno acquisito un discreto valore ecologico.

Nei confronti di questo pezzo di territorio che è patrimonio di tutti i cittadini di Cernusco sono stati disattesi gli obblighi di tutela e conservazione e, il fatto che ora sia un’area abbandonata, dovrebbe costituire l’occasione per l’amministrazione per rimediare alle omissioni del passato e non la giustificazione per sbarazzarsi di un’area che diventa funzionale alla trattativa in corso.

Per questo sabato #iostocongliaironi, perché come dice Papa Francesco “qualunque cosa che sia fragile, come l’ambiente, rimane indifesa rispetto agli interessi del mercato divinizzato, trasformati in regola assoluta”. E noi stiamo dalla parte dell’ambiente.

Sabato a Cernusco vi aspettiamo: flash mob #iostocongliaironi del comitato Bene Comune Cernusco

#Caroselloleaks: effetti collaterali dello Sblocca Italia

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Una voce, non marginale, degli argomenti a favore del progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello è rappresentata dagli aspetti economici, costituiti dagli introiti legati alla vendita ed agli oneri di urbanizzazione. Però … in virtù del decreto Sblocca Italia gli operatori potranno attuare gli interventi previsti non per intero, ma a “stralci” rispetto ai quali saranno calcolati gli oneri. Quindi gli introiti previsti dall’operazione Carosello saranno ridimensionati, soprattutto saranno diluiti nel tempo insieme alle opere oggetto di convenzione.
Un motivo in più per ripensare il progetto.

Carosello: la grande rimozione

aironiNessuno ha saputo indicarmi dove fosse il parco degli Aironi”. Il racconto del professor Paolo Pileri dà il senso esplicito di quella che è una rimozione collettiva. Un pezzetto di territorio, sottratto solo qualche anno fa all’attività estrattiva ed entrato a far parte del circuito dei parchi cittadini come Parco degli Aironi, era stato inaugurato con grande orgoglio e buone intenzioni, ma si è trasformato in poco tempo in un nonluogo, uno spazio così privo di caratteri identitari, relazionali e storici da essere considerato un’area “non strategica, buona solo per essere venduta al grande centro commerciale (un altro nonluogo) che ha bisogno di spazi per allargarsi.

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Caroselloleaks: i tempi della richiesta di accordo di programma

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DGR n. 1193 del 20 dicembre 2013 – a cura di Paolo Mora Direttore Generale Vicario della DG Commercio, Turismo e Terziario -24 gennaio 2014 –

Il comune di Carugate ha inoltrato il 5 agosto la richiesta di attivazione della procedura per l’accordo di programma. Secondo lo schema soprariportato entro 60 giorni ci dovrebbe essere il parere di ammissibilità da parte della conferenza dei servizi (ricordo che il nostro comitato a questo riguardo ha inoltro le sue osservazioni avverse). A che punto siamo?

Le amministrazioni di Cernusco e Carugate hanno un dovere di informazione nei confronti dei cittadini sull’iter della vicenda. Tutti i passaggi procedurali devono risultare trasparenti, nei tempi e nei modi.

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