Categoria: cattiva politica (Pagina 7 di 8)
Spunta uno studio commissionato dalla Eurocommercial Properties Italia srl al Laboratorio URB&COM (Urbanistica e Commercio) del Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani.
Sarebbe di indubbio interesse capire come l’intervento di ampliamento del centro commerciale Carosello possa avere ricadute sull’interesse pubblico e possa riqualificare il contesto economico, insediativo ed urbano, così come quali siano le ricadute occupazionali.
E’ quindi opportuno che le amministrazioni di Cernusco e Carugate ne chiedano alla Eurocommercial Properties una copia, visto che sinora sostengono di non aver ricevuto alcun documento illustrativo del progetto.
Un esempio di come e cosa si può fare di un’area un tempo destinata all’escavazione e poi diventata parco pubblico. Si tratta del Parco delle cave di Milano: la sua vicenda richiama il parco Est delle Cave della provincia di Milano.
Parco delle Cave
Nell’ex area delle cave di Baggio, abbandonate negli anni ‘60, è stato realizzato, con il contributo di Italia Nostra, uno straordinario parco pubblico urbano con laghetti, percorsi, spazi agricoli e molti ambienti naturali. Il parco dal 2010 è gestito dal Comune di Milano.
Superficie: 1.350.000 m²
Anno di realizzazione: dagli anni ‘90
Progettisti: Gianluigi Reggio e Oge Lodola, Centro Forestazione Urbana di Italia Nostra con Carlo Masera, Marco Castiglioni, Alessandro Ferrari e Studio Platypus
Storia e Architettura: Fino al 1997, anno in cui il Comune di Milano ne affidò la gestione a Italia Nostra, l’area dove sorge il parco era una zona “off limits”, territorio di spaccio e di attività illecite. Il CFU – Centro Forestazione Urbana – di Italia Nostra, con l’aiuto delle associazioni presenti e di numerosi volontari, ha trasformato, con un lavoro durato quasi dieci anni, 122 ettari di territorio in un parco che è diventato sede di moltissime attività didattiche e di educazione ambientale, molto amato e frequentato dagli abitanti della zona e dai bambini. Il Parco delle Cave si inserisce in un sistema verde dell’Ovest milanese, nel quale si trovano – tutti all’interno del territorio del Parco Agricolo Sud di Milano – Boscoincittà, Parco di Trenno, il sistema del Parco del Deviatore, Parco dei Fontanili, Parco Calchi Taeggi e Parco Blu. La storia del luogo ha inizio negli anni ‘20 con l’attività estrattiva di ghiaia e inerti che interessava quattro cave (Cabassi, Casati, Ongari, Cerutti e Aurora) e che fu abbandonata alla fine degli anni ‘60 causando un progressivo degrado dell’intera zona che divenne anche una discarica abusiva negli anni ‘70. Il Piano regolatore del 1976, approvato quattro anni più tardi, stabilì la destinazione a parco pubblico dell’area; nel 1986 si costituì un Comitato per il Parco delle Cave, che riuniva diverse associazioni attive sul territorio. Il piano attuativo approvato nello stesso anno fu realizzato solo in minima parte a causa delle molte difficoltà incontrate, anche di tipo finanziario. A quell’epoca il Comune possedeva solo due aree, ciascuna della superficie di 20 ettari, una a nord e una a sud del parco. Nel 1997 si compie la svolta con l’affidamento dell’area al CFU di Italia Nostra per la realizzazione e la gestione del parco. Dopo cinque anni di lavoro si ottiene una sistemazione di base della maggior parte del sistema del verde e delle acque e la ristrutturazione definitiva delle due aree Caldera e Cabassi, che costituiscono l’ingresso rispettivamente da nord e da sud al parco. A seguito degli espropri il territorio del parco raggiunge successivamente i 135 ettari. Il progetto del CFU definiva un metodo operativo che prevedeva un piano per le opere urgenti con l’obiettivo primario di aprire all’uso pubblico buona parte dell’area senza aspettare la definitiva conclusione di tutte le opere. Il parco, inaugurato nel giugno del 2002 con una grande festa, oggi rappresenta un insieme di luoghi e paesaggi diversi, dove è possibile sia vivere esperienze di contatto con la natura sia giocare a calcio o a bocce. Gli elementi essenziali che caratterizzano il parco sono:
• i boschi e le zone arbustive, che si sviluppano lungo l’alveo di antichi fontanili, nelle zone dei cantieri abbandonati delle vecchie cave e nelle nuove piantagioni in corso di realizzazione;
•le acque dei laghi e dei corsi d’acqua in parte prosciugati e in corso di recupero;
•gli ampi spazi a tappeto erboso solcati da percorsi ciclabili e pedonali;
•una zona agricola tuttora attiva con l’antica Cascina “Linterno”;
•gli orti urbani che dalla originaria condizione degradata vengono progressivamente trasformati in piccoli giardini.
Flora: Principali specie arboree: robinia (Robinia pseudoacacia), acero campestre (Acer campestre), carpino bianco (Carpinus betulus), frassino (Fraxinus excelsior), pioppo (Populus spp), quercia (Quercus spp), salice (Salix spp).
Fauna: Il parco presenta un grande interesse faunistico per la presenza di anfibi, rettili e uccelli, grazie alla varietà di ambienti che offrono elevati standard naturalistici
Acqua e dintorni: I laghi, con una superficie di 29 ettari complessivi, caratterizzano il paesaggio del parco che, proprio nelle acque, ha un elemento di unicità nel panorama milanese.
FRUIZIONE
Coltura e Cultura
•Percorsi botanici: tra le numerose iniziative si segnalano visite e animazioni itineranti per scoprire la flora e fauna del parco.
•Orti urbani: sistema di 6 aree di orti urbani che sono stati trasformati in piccoli giardini
Benessere e sport
•Area giochi: uno spazio giochi per bimbi
•Correre nel parco: all’interno del parco è presente un percorso di 4 km
•Percorsi vita: presente un percorso vita
•Andare in bicicletta: numerosi percorsi ciclabili
•Campo bocce: 4 campi per il gioco delle bocce, con pavimentazione in erba sintetica
•Attività sportive: sono disponibili ampi spazi per attività sportive all’aperto, campi per il calcio, basket, campi bocce e percorsi equestri; tesserandosi presso le associazioni locali è possibile praticare la pesca nei laghi.
Attività e Eventi
•Attività educative: corsi di giardinaggio e orticoltura, passeggiate alla riscoperta delle lucciole, cantieri di lavoro volontario, “boschi del tempo libero” per la cura dei boschi e “fiori del tempo libero” per la valorizzazione delle fioriture di campo
•Eventi sportivi: gare di tiro con l’arco e di pesca
•Area pic-nic: al momento non esistono ancora aree attrezzate.
Pausa e caffè
•Chioschi e bar: non sono presenti strutture fisse ma saltuariamente chioschi mobili
Utilità e Servizi
•Area cani: 2 per una superficie di circa 10.000 m²; nel parco è possibile portare i cani al guinzaglio raccogliendo gli escrementi
•Sicurezza: Il parco è videosorvegliato dalla Polizia Locale, lungo i percorsi sono installate colonnine di SOS. Nel parco operano le Guardie Ecologiche Volontarie e i Rangers d’Italia
•Parcheggi: via Caldera, via Rossellini, via Cancano Milesi, via Fratelli di Dio, via Capri.
Info e gestione
Associazioni presenti: Sono presenti molte associazioni che promuovono numerose iniziative all’interno del parco; si segnalano: Associazione Unione Pescatori Cava Aurora, Associazione Shadow Archery Team, Associazione Pescatori Cava Cabassi, ASDV Il Bersagliere, Azienda Agricola Zamboni Franco, Associazione Amici Cascina Linterno.
Orario: il parco non è recintato e quindi è sempre accessibile
Indirizzo: via delle Forze Armate, via Fratelli Zoia, via Caldera
Come arrivare: via Caldera in bus con le linee 72-64 e con la linea interurbana 423 (Milano-Settimo Milanese); via delle Forze Armate in bus con linee 18-63-67 e con la linea interurbana 433 (Milano-Cornaredo).
dal sito istituzionale del comune di Milano
Accade che 200 persone stiano in coda tutta la notte per essere i primi ad acquistare l’ultimo modello di iphone. Il personale del negozio Apple che sta all’interno del centro commerciale Carosello ha offerto loro la colazione. Clienti coccolati.
L’articolo di Fuori dal Comune trae spunto da questo episodio per interrogarsi – in punta penna – sull’evoluzione dei bisogni: dalla fila per il pane a quella dei concerti, sino al telefonino. Dai beni per la sussistenza, a quelli immateriali sino a quelli superflui. L’evoluzione dall’emancipazione dai bisogni materiali ci sta portando ad una deriva verso bisogni indotti ed inessenziali.
E non per caso questo accade dentro il centro commerciale Carosello, dove nessuno si è sognato di allontanare i bramosi clienti accampati, anzi sono stati rifocillati.
Eppure in altri contesti le persone accampate sono viste con sospetto e pure sanzionate perché arrecano disturbo al decoro urbano.
In un contesto gli accampati sono funzionali al sistema dei consumi indotti, in altri sono la prova che tale sistema ha delle falle profonde e non sanabili.
Magari qualche riflessione in più sarà opportuno farla prima di allargare la superficie di vendita dell’accogliente centro commerciale con vista sul parco degli Aironi.
Il punto più critico di tutta la rete stradale comunale è la grande rotatoria tra i centri commerciali e la tangenziale. Qui si concentrano oltre 50 mila veicoli al giorno, il nodo ha ormai superato la capacità teorica dell’intersezione stessa e basta molto poco per arrivare alla situazione di blocco del traffico. [Studi preliminari per un Piano della Mobilità sostenibile]
L’analisi sul traffico realizzata nel 2007 per conto del comune di Carugate è netta: Lo spazio e le risorse sono limitati, ma il problema del traffico in città è un problema grave. Le soluzioni tecniche esistono, ma occorrerà cambiare alcune abitudini, e si potrà fare solo con il consenso dei cittadìni.
Dopo sette anni ed un ampliamento del centro commerciale Carosello nel 2008 i dati del traffico forniti nel corso del consiglio comunale di Cernusco del 28 luglio 2014 appaiono diversi da quei valori.
Gli studi seri citano sempre riferimenti, tempi e metodi di analisi, elementi assenti nelle presentazioni del progetto di ampliamento ai cittadini.
D’altra parte l’area del comune di Cernusco s/N ricade nell’agglomerato di Milano per la qualità dell’aria dove il trasporto su strada è una delle principali fonti di inquinamento e contribuisce a circa un terzo delle emissioni di Co2 (28%), un quinto di quelle di COV (19%) e a buona parte delle emissioni di NOx (58%), Pm 10 e PM2,5 (52%) e CO (74%).
La regione Lombardia ha realizzato il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA), uno strumento di politiche regionali integrate che si propone di raggiungere entro il 2020 gli obiettivi previsti dalla legislazione europea in materia di inquinamento atmosferico.
Tale piano prevede diverse attività, fra queste il PRMT (Programma Regionale della Mobilità e dei Trasporti): riduzione complessiva dei chilometri percorsi con il mezzo privato, sia per il trasporto di persone che delle merci, per favorire il riequilibrio modale verso forme di trasporto meno impattanti in termini di emissioni.
Difficile conciliare gli obiettivi del PRMT con il progetto di ampiamento del centro commerciale Carosello, una grande struttura di vendita raggiungibile quasi esclusivamente con auto privata e posta alla periferia dei centri abitati.
Per poter valutare con piena consapevolezza i costi ed i benefici del progetto di ampliamento del Carosello occorre avere a disposizione dati aggiornati – e da fonti attendibili – sul traffico dell’area per poter valutare l’incidenza sulle emissioni di sostanze inquinanti. E quindi se questo progetto si concilia con le politiche atte alla loro riduzione per la tutela della salute.
Parco è parola dai molti significati: uno s’immagina “un’area naturale sottoposta a tutela per via degli speciali caratteri naturalistici (geologici, floristici, faunistici, paesistici) che la caratterizzano, per salvaguardarla dalle azioni dell’uomo capaci di alterarne i caratteri”.
Però ci sono anche il parco giochi, dei divertimenti, quello archeologico, tecnologico e pure il parco auto. Tutti dentro la definizione di parco. E così finisce che ad un’area della zona est fra le (ex) province di Milano e Monza si sia attribuito il nome di “Parco delle Cave” perché l’attività estrattiva delle sabbie e ghiaie dai paleoalvei è così sviluppata da diventare l’elemento caratterizzante del suo paesaggio. Il suo scopo è la “tutela paesistico-ambientale degli spazi aperti interessati da attività di escavazione”, ma l’insieme parco e cave insieme finisce per essere un ossimoro, perché le esigenze di tutela sono divergenti rispetto agli interessi dell’escavazione.
La Tangenziale Est inoltre nel territorio di Brugherio l’attraversa in diagonale come una cicatrice che si allarga con gli svincoli di Cernusco e Carugate nel reticolo stradale provinciale.
Il Parco può garantire, a fronte dell’intensificarsi di un alquanto disordinato sviluppo insediativo, una continuità del sistema ecologico nord-sud nell’est Milano, dal Parco delle Cascine fino al canale Villoresi, attraverso il Martesana.
Sono obiettivi del Parco:
– la funzione sportiva e ricreativa sostenibile;
– la tutela e la riqualificazione paesaggistica;
– la conservazione dei beni storici legati alla tradizione rurale;
– la tutela del patrimonio agrario;
– l’incremento delle connessioni ecologiche;
– il recupero naturalistico e forestale.
Questi gli obiettivi al momento dell’istituzione nel 2009 destinati però a convivere con l’attività estrattiva, come testimonia l’immagine di copertina che illustra come diventerà l’area sui margini Ovest e Sud del centro commerciale Carosello fra dieci anni: la concessione prevede l’estrazione di un milione e mezzo di metri cubi di materiale, l’approfondimento della cava esistente sino a – 20 metri dal piano campagna e l’avanzamento del fronte di coltivazione a Nord sino a circondare l’area del centro commerciale Carosello. Le misure di “mitigazione” riguardano la piantumazione delle sponde, la realizzazione di siepi (connessioni ecologiche) e di un setto di separazione fra l’area di coltivazione ed il parco degli Aironi. Poiché il progetto di escavazione agirà sugli “aspetti strutturali del paesaggio” grazie all’ampliamento del lago nello studio d’impatto ambientale si sostiene che “le cave possono essere considerate come elementi di potenziale qualità ambientale” dal momento che il risultato è lo “specchio lacustre”.
Solo a margine si rileva che gli interventi determineranno “effetti negativi ed irreversibili per lo sfruttamento di una risorsa non rinnovabile ed il consumo di suolo”.
D’altra parte è pur sempre il parco delle Cave dove, solo oggi – a causa dei problemi che hanno caratterizzato alcuni dei comuni costituenti – si stanno realizzando le procedure istitutive degli organismi di gestione, controllo e soprattutto la sua perimetrazione effettiva.
L’amministrazione di Cernusco ha infatti presentato il 18 settembre in commissione Territorio la proposta di integrare con 2.350.000 mq di nuove aree l’attuale perimetro cernuschese (750.000 mq) del parco. Ma, come abbiamo visto, il parco convive (!) con le cave e la trasformazione di una cava in un lago non è propriamente un ripristino naturale, soprattutto non risarcisce le risorse non rinnovabili sfruttate.
Per di più dalla perimetrazione sono state chirurgicamente escluse le aree interessate dal progetto di ampliamento del limitrofo centro commerciale: le piccole aree in giallo indicano le aree escluse dalla perimetrazione, che sono: lo svincolo, il benzinaio e le sponde del parco degli Aironi che, ai tempi della cessione, era stato considerato “strategico per i recuperi ambientali” e che invece oggi è diventato “area non strategica”, una cava ripristinata così marginale da diventare oggetto di scambio nella negoziazione con la proprietà del centro commerciale. Così nel parco, oltre alle cave, ci sarà presto il nuovo centro commerciale ampliato con svincolo dedicato sulla tangenziale.
Dopo 38 giorni la delibera di consiglio sull’atto di indirizzo per l’ampliamento del centro commerciale Carosello non è ancora disponibile in rete. Forse si tratta di un documento per cui è necessaria la quarantena.
Quali sono le regole relative alla procedura di pubblicazione degli atti pubblici? Chi è il responsabile delle pubblicazioni sul sito del comune di Cernusco?
I consigli comunali di Carugate e Cernusco sul Naviglio del 28 luglio hanno aperto il vaso di Pandora: gli atti d’indirizzo con cui si dà il via libera all’accordo di programma per l’ampliamento del centro commerciale Carosello non sono soltanto il primo, banale, passaggio di un iter procedurale, ma segnano una precisa indicazione politica: trasformano un bene comune, patrimonio della comunità, in una merce che come tale diventa oggetto di mercato.
D’altra parte l’assenza di riferimenti valoriali è stato il filo rosso delle ragioni espresse a favore dell’intervento da parte di sindaco, assessore al territorio e consiglieri di maggioranza, tutte concentrate a sottolineare la necessità di prendersi a cuore le sorti dell’operatore commerciale bisognoso di nuovi spazi per aumentare l’offerta commerciale poiché di qui a due anni dovrà fronteggiare nuova concorrenza.
L’altra ragione addotta, la scontatezza della scelta da parte dell’amministrazione di Carugate, farebbe sì che Cernusco non possa far altro che allinearsi, perché un parere contrario non bloccherebbe l’accordo e finirebbe per eliminarne i vantaggi economici.
Infine le potenziali ricadute occupazionali usate come merce di scambio nel consueto ricatto lavoro contro valori ed i cospicui proventi economici sono stati i principali – ed efficaci – argomenti a favore.
Il comitato Bene Comune Cernusco ritiene l’avvallo all’accordo i programma una scelta sbagliata.
In primo luogo si costituisce un precedente: il territorio viene trasformato in merce. Un pezzo di territorio, adibito a parco pubblico, patrimonio della collettività e come tale non nella disponibilità dell’amministrazione, viene ceduto ad un singolo operatore commerciale in cambio di denaro.
Inoltre una scelta di questo tipo costituisce una forzatura, perché nel consiglio di Cernusco non era in discussione “se” fare l’accordo di programma, ma solo “come” farlo, le sue caratteristiche, non l’opportunità.
E a nulla valgono le dichiarazioni legate ai “paletti” di tale operazione: i paletti – si sa possono essere spostati – mentre i vincoli rimangono tali e fanno da ancoraggio giuridico alle trasformazioni.
Pertanto il primo aspetto riguarda l’alienazione di un bene della comunità, fatta non per favorire interessi generali, ma per andare incontro ad interessi privati e tutto questo senza forme di coinvolgimento della collettività. Perché spacciare il passaggio in consiglio come forma di partecipazione è una mistificazione: una reale volontà di apertura e condivisione delle scelte implica l’attivazione di processi di confronto pubblico strutturati nella fase dello studio di fattibilità e quindi prima che sia stato definito il progetto preliminare.
In realtà il progetto è già delineato nei suoi dettagli (una realizzazione complessiva di 31.000 mq, 9.000 dei quali nel comune di Cernusco in un’area pubblica ora adibita a parco, 22.000 a Carugate su spazi commerciali e parcheggi preesistenti ed il ridisegno della viabilità di accesso), ma in consiglio non stato presentato il suo piano industriale né quello di fattibilità, che avrebbero fornito significativi elementi riguardo alla valutazione degli impatti legati all’incremento del numero di visitatori, del traffico ed alla riduzione del corridoio ecologico.
E’ stata quindi fatta una scelta senza adeguati elementi di giudizio e privi dell’avvallo delle comunità.
Le compensazioni economiche come motore del mondo, soprattutto motore dello sviluppo della città di Cernusco la cui amministrazione pare incapace di farsi promotrice di un innovativo modello di sviluppo. La richiesta di incremento di volumi commerciali per far fronte alla concorrenza è un falso obiettivo, perché oggi sono le offerte commerciali legate a profili di mercato specifici, specie quelli rivolti alla compatibilità ambientale, ad essere competitive e segnare la differenza fra la grande distribuzione.
Alla subalternità culturale si aggiunge la scarsa o mancata attenzione per la sostenibilità ambientale del progetto: l’incremento del 30% del traffico veicolare, che comunque sarebbe un dato preoccupante da valutare in tutte le sue implicazioni epidemiologiche, rimanda ad una mobilità che continua a far leva solo sull’auto privata, laddove il tentativo in molti contesti metropolitani è quello di ridurre il numero di vetture aumentando il sistema dei servizi pubblici e la mobilità dolce.
Alle auto si affianca anche la richiesta di viabilità accessoria che contribuisce a sottrarre territorio, in questo caso aree agricole, per di più vincolate e contermini al parco delle Cave. Il centro Carosello si trova infatti in periferia, in quel suburbio che è il polo commerciale fra Cernusco e Carugate dove sono gli svincoli e le rotatorie a segnare il territorio, piuttosto che gli elementi del paesaggio.
Qui non è la pianificazione a guidare le scelte, ma la fiscalità immobiliare che diventa elemento di governo del territorio, sono i ricavi della vendita, insieme agli oneri di urbanizzazione e fiscali che indirizzano gli interventi.
In questa logica verranno delegate all’operatore commerciale molte di quelle attività di gestione del territorio che avrebbero dovuto essere realizzate dall’amministrazione: dalla rinaturalizzazione del parco degli aironi, alla manutenzione del verde, alle piste ciclabili. In questo modo le prerogative di tutela proprie delle istituzioni vengono ridotte ad (eventuali) elementi regolativi delle infrastrutture del territorio.
Proprio in relazione alla pianificazione urbanistica del comune di Cernusco, l’area dell’intervento viene considerata “non strategica, dato che l’impianto del PGT vigente non subisce stravolgimenti”. In realtà non c’è ancora il monitoraggio del PGT vigente e quindi non è possibile esprimere una valutazione dell’incidenza di questa scelta rispetto ai cambiamenti indotti nell’ambiente ed il grado di raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità basata su riscontri concreti.
Infine, ma non ultima la mercificazione che è sottesa allo slittamento valore-lavoro che comporta la cessione di un patrimonio pubblico in cambio di occupazione. Il ricatto occupazionale è un’arma antica e dovrebbe far riflettere il suo utilizzo, perché dove è stata usata non ha mai costituito elemento di emancipazione dalle difficoltà, ma solo ulteriori condizioni di precarietà e deprivazione di tutele (l’Ilva di Taranto è solo uno degli esempi).
Il Comitato Bene Comune Cernusco ribadisce la necessità che il progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello venga valutato dalle comunità interessate su:
- gli aspetti legati alla cessione di patrimonio pubblico,
- le variazioni urbanistiche necessarie,
- gli aspetti epidemiologici,
- l’impronta ecologica,
- il bilancio di consumo di territorio e gli effetti di conurbazione,
- le ripercussioni su commercio ed agricoltura locale
Tale valutazione deve essere realizzata attraverso l’istituzione di processi di confronto pubblico strutturati che vedano coinvolte tutte le parti interessate, cittadini in primo luogo.
A questo riguardo si è costituito un gruppo di pressione civico, coeso e motivato a far emergere con chiarezza le ragioni che si oppongono alla logica mercantile di vendita dei beni comuni, raccoltosi attorno all’appello #nocarosello (nocarosello@gmail.com).
Il comitato Bene Comune Cernusco lavorerà per far emergere lo sguardo corto dell’amministrazione, ripiegata sulle questioni finanziarie e priva di preoccupazioni legate agli impatti ambientali e culturali a lungo termine.
Oggi nell’area del centro commerciale Carosello c’è un flusso di 2350 veicoli ogni ora
Il traffico previsto – secondo i dati forniti presumibilmente dalla proprietà dell’area all’amministrazione comunale di Cernusco – con l’ampliamento è di 3090 veicoli ogni ora, vale a dire un incremento del 30% del flusso veicolare.
Dunque a fronte di un ampiamento delle superfici commerciali del 50% il volume di traffico aumenterà del 30%.
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