Categoria: consumo di suolo (Pagina 4 di 8)

Carosello ed il culmine dell’ipocrisia

Arriva nel cuore della notte del 1 febbraio l’approvazione dell’atto di indirizzo per l’ampliamento dell’ampliamento del centro commerciale Carosello messo all’ultimo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale di Cernusco.

C’è stata una gran “fretta politica”, sia a Carugate che a Cernusco: far discutere all’una di notte un provvedimento così importante presentato in commissione territorio solo due giorni prima testimonia la fretta di avviare la procedura dell’accordo di programma prima che le elezioni amministrative di primavera cambino troppo gli equilibri politici.

Le vicende che da tre anni a questa parte ne hanno caratterizzato l’iter sono riassunte qui, il nostro giudizio negativo su questo progetto lo abbiamo espresso sin dall’inizio e gli elementi contenuti nell’atto d’indirizzo approvato giovedì scorso non l’hanno modificato,  anzi lo consideriamo persino peggiorativo in alcuni tratti.

Si conserva il tratto di falsificazione con cui viene presentato: sebbene l’Accordo di Programma riguardi l’“ampliamento a regime di circa 31.000 mq di SLP” nell’anti-lingua con cui viene presentato diventa «realizzazione di interventi di riqualificazione territoriale e di adeguamento del sistema della viabilità connessi alla realizzazione di un intervento a carattere commerciale riguardante il centro “Carosello” e le aree ad esso limitrofe».

Come se l’ampliamento fosse la conseguenza e non la causa di tali interventi.

Questo approccio non è casuale, ma risponde all’esigenza di far apparire gli interventi sulla viabilità come necessari ad alleggerire il traffico ipercongestionato dell’area, il prossimo passaggio da parte del comune sarà di dichiararli funzionali al “pubblico interesse” in conferenza dei servizi. Nella realtà è l’ampliamento delle superfici di vendita e quindi l’incremento del numero di clienti (decine di migliaia al giorno) a produrre l’aumento di traffico che andrà a gravare su una viabilità ormai al collasso e non sarà certo il ridisegno di alcuni svincoli a risolvere il problema.

Altro tratto comune è il denaro che entrerà nelle casse del comune grazie al gettito di fiscalità annuale cui si sommano alcuni milioni di euro per la vendita di un pezzo del parco degli Aironi. Un discreto tesoretto, pari ad esempio al costo annuale del servizio di igiene urbana. Ma il nostro comune non è in difficoltà anzi, gli è appena stato assegnato il primo premio per virtuosità di bilancio fra i comuni con più di 10mila abitanti della regione Lombardia. Nessun dissesto da sanare, i suoi abitanti hanno un reddito più elevato della media nazionale, Cernusco potrebbe quindi rinunciare ad un po’ di denaro contingente e non privarsi della porzione del parco degli Aironi su cui verrà realizzata parte dell’ampliamento del Carosello, visto che si tratta di un bene comune che sta nel patrimonio indisponibile.

Il bilancio di consumo di suolo è, invece, in deficit, sebbene non se ne conosca l’entità precisa perché l’amministrazione non ha quantificato le superfici urbanizzate, non ha ancora aggiornato il PGT, né pubblicato il bilancio di mandato. Così per compensare i suoli consumati per l’ampliamento, l’amministrazione “mette a disposizione” un’area di 9400 mq di proprietà comunale originariamente destinata dal PGT ad edilizia sociale trasformandola a verde. E’ sempre significativo quando si aumenta la dotazione di verde, ma questa trasformazione rinnega il criterio guida della “densificazione” del PGT perché avviene all’interno del tessuto urbano consolidato, vale a dire dentro il perimetro della città, mentre l’ampliamento del centro commerciale si fa nell’area suburbana a spese del corridoio ecologico previsto dal PGT.

Sulla compensazione ambientale mediante la cessione al comune di Cernusco di aree verdi di 4 mq per ogni mq di SLP edificata abbiamo già segnalato numerose criticità: le plusvalenze fiscali delle transazioni legate alla duplice transizione dei terreni (cessione da privato ad Eurocommercial, successiva cessione a titolo gratuito al comune di Cernusco) e la discrezionalità legata all’individuazione selettiva dei terreni oggetto della transazione da parte dell’amministrazione. Soprattutto la leva economica applicata ad un bene pubblico deve essere complementare a quella regolativa ed usata come estrema ratio e  solo dopo aver definito in via preliminare gli obiettivi di consumo di suolo che si vuole perseguire. In questo modo si potrà valutare se un intervento rientra o meno in quegli obiettivi e l’eventuale compensazione applicabile. Ma Cernusco non ha individuato tali obiettivi, il bilancio sul consumo del suolo non è noto e lo si potrà fare solo a posteriori, dopo che  degli interventi sono stati autorizzati e realizzati.

Altro elemento negativo è l’ennesimo conflitto tra salute e lavoro: il lavoro non dovrebbe essere usato per giustificare situazioni che contribuiscono a compromettere la salute a causa degli inquinanti legati all’incremento delle emissioni del traffico veicolare.

E ci sono infine elementi di novità che prevedono il finanziamento da parte dell’Eurocommercial di studi sull’impatto (in particolare per quanto riguarda la viabilità, l’ambiente e l’occupazione) che l’ampliamento del centro commerciale porterà sul territorio; di misure compensative per il commercio di vicinato e persino il sostegno alle iniziative e alle realtà sportive, culturali e sociali promosse dai due Comuni.

Come se i precedenti della Montedison e dell’Ilva non avessero insegnato nulla sull’attendibilità delle relazioni pagate dai committenti e come se non si sapesse quanto l’indipendenza delle associazioni sia inversamente proporzionale ai finanziamenti ricevuti.

“Il sistema raggiungerà il culmine dell’ipocrisia, quando le imprese di armi arriveranno a finanziare ospedali per curare i bimbi mutilati dalla guerra”, così si è espresso il Papa domenica sull’eticità del capitalismo. In questo caso si è persino andati oltre perché è l’amministrazione stessa che propone alla proprietà del centro commerciale di finanziare gli studi sull’inquinamento ed i fondi da erogare alle associazioni.

Carosello: gli atti d’indirizzo a confronto

ATTO D’INDIRIZZO 28 LUGLIO 2014 ATTO D’INDIRIZZO 1 FEBBRAIO 2017
1. Le motivazioni sostenute dalla proprietà per la richiesta si possono così sintetizzare: 1.       Le motivazioni sostenute dalla proprietà si possono così sintetizzare:
–      La prossima realizzazione del nuovocentro commercialedi Segrate (175 mila di SLP, il più grande d’Italia, 1.3 miliardi di investimento, 300 negozi di grandi firme) con apertura prevista fra 2017 e 2018; la salvaguardia dell’attrattività del centro commerciale e delle attività ivi locate, e dunque la salvaguardia dei posti di lavoro e la prospettiva di sviluppo con nuovi posti di lavoro; la concorrenza principale da fronteggiare rappresentata da un nuovo centro commerciale a Segrate, di circa 286.000 mq di SLP; inoltre sono previsti altri importanti ampliamenti di centri commerciali che impattano sul bacino di influenza di quello carugatese, quali il centro commerciale di Cinisello Balsamo, 90.000 mq circa di SLP che si andranno ad aggiungere agli attuali 43.000 mq; l’ampliamento del centro commerciale di Orio al Serio con nuovi 30.000 mq di SLP, arrivando a coprire una superficie di 140.000 mq; il nuovo ampliamento del centro commerciale di Arese, che porterà gli attuali 90.000 mq di SLP a 150.000 mq.
–      La concorrenza da fronteggiare;
– La Regione Lombardia ha sospeso la realizzazione di nuovi centri commerciali, eccetto quello di Segrate poiché già autorizzato, consentendo il consolidamento dei centri commerciali esistenti per evitare rischi occupazionali e urbanistici;
–      La prospettiva di sviluppo con nuovi posti di lavoro;
2. La proposta di sviluppo sinteticamente è la seguente: 1.       La proposta di sviluppo presentata dalla proprietà sinteticamente è la seguente:
a) Ampliamento a regimi di circa 31.000 mq, con la seguente ripartizione sui due comuni coinvolti: a) ampliamento a regime di circa 31.000 mq di SLP, con la seguente ripartizione sui due comuni coinvolti:
Cernusco s/N: non superiore a 9.000 mq di SLP di nuova edificazione su un’area di circa 5.000 mq a nord del Parco Aironi; ·    Cernusco sul Naviglio: circa 9.000 mq di SLP di nuova edificazione su un’area di circa 5.000 mq a nord del Parco Aironi;
 Carugate: circa 22.000 mq SLP di nuova edificazione e circa 8.000 mq SLP di ristrutturazione edilizia (demolizione di parte del centro esistente e sua ricostruzione), riutilizzando spazi commerciali e parcheggi; ·    Carugate: circa 22.000 mq di SLP di nuova edificazione, riutilizzando principalmente spazi commerciali, parcheggi e un’area verde di circa 600 mq;
b) Riqualificazione della viabilità mediante gli interventi di seguito riassumibili: b) riqualificazione della viabilità mediante:
·          In aree comprese nei comuni di Cernusco sul Naviglio e di Carugate: adeguamento della viabilità in ingresso ed egresso dalla tangenziale Est come di seguito indicato: ·    la realizzazione di un nuovo ingresso-uscita al centro commerciale;
o     In direzione Milano/Venezia con realizzazione di nuova rotatoria costituente l’ingresso nord alle strutture commerciali con realizzazione di nuovo ponte a scavalco della Tangenziale; ·   l’ampliamento del sovrappasso sulla Tangenziale Est mediante l’aggiunta di una corsia per ogni senso di marcia;
o     In direzione Venezia/Milano con realizzazione di apposite corsie di ingresso ed uscita a livello, a valle della quale si articola una viabilità di servizio, costituita da percorsi di collegamento alle due entrate/uscite e da due rotatorie, una centrale di distribuzione e una di collegamento con la SP121; ·   l’eliminazione della contrapposizione dei flussi veicolari in uscita dalla Tangenziale Est direzione MilanoNenezia e di quelli provenienti da Carugate, sgravando la rotatoria fronte centro commerciale posta lungo la SP208 e di conseguenza migliorando le condizioni di traffico sulla SP121 perimetrale al centro abitato di Carugate;
·   la realizzazione di una nuova rotatoria nel Comune di Brugherio;
·          L’attuazione della nuova viabilità comporterà:
o     Investimenti per circa 10 milioni di euro;
o     Realizzazione del terzo accesso al centro commerciale ad ovest, dalla tangenziale EST;
o     La previsione, a regime, della riduzione del 10% circa del traffico sulla SP121 /via Verdi
c) Sviluppo occupazionale con la creazione di circa 250 nuovi posti lavoro e la salvaguardia dei 1.100 lavoratori attuali c)       sviluppo occupazionale con la creazione di almeno 320 nuovi posti lavoro e la salvaguardia dei 1.514 lavoratori attuali;
f)        utilizzo di fonti energetiche alternative e pulite per provvedere al fabbisogno di climatizzazione estivo ed invernale, in misura superiore a quanto previsto dai regolamenti edilizi vigenti e comunque in misura superiore a quanto previsto dalle normative di settore nazionali e regionali vigenti.
Nel valutare la richiesta l’Amministrazione comunale di Cernusco ha tenuto conto di quanto segue: Visto che, per valutare la richiesta, le Amministrazioni Comunali coinvolte hanno reputato rilevante:
1 L’area dall’intervento sita in Comune di Cernusco s/N può considerarsi non strategica nella pianificazione urbanistica del Comune, dato che l’impianto del PGT vigente non subisce stravolgimenti
2.       l’adeguata cura dell’impatto paesaggistico-ambientale;
2 Lo sviluppo occupazionale; 3.       lo sviluppo occupazionale con una significativa attenzione al territorio di riferimento del centro commerciale ed il contestuale mantenimento degli attuali livelli occupazionali, anche con particolare riguardo all’indotto generato dalla presenza del centro commerciale stesso;
3 Le risorse da cessione d’area;
4 Le risorse dirivanti da oneri di urbanizzazione; 5.     le risorse derivanti da oneri di urbanizzazione, da utilizzare per il Comune di Cernusco sul Naviglio nell’ambito della programmazione triennale degli investimenti comunali;
4.       l’importanza complessiva delle misure compensative e/o di mitigazione:
·    la riqualificazione del Parco degli Aironi di Cernusco sul Naviglio e del parco urbano di Carugate e la loro unificazione mediante interramento della strada che oggi conduce al centro commerciale provenendo da Cernusco sul Naviglio: tale intervento renderebbe effettivamente fruibile tale area verde oggi poco utilizzabile a causa della sua conformazione e delle caratteristiche originarie;
5 Le risorse da IMU; 6.     le risorse da gettito fiscale;
6 Il miglioramento della viabilità; 1.       il miglioramento della viabilità;
7 L’importanza complessiva delle contropartite da ottenere:
a)    La riqualificazione del Parco degli Aironi e l’unificazione di tale parco con il limitrofo parco di Carugate; d)      collegamento e riqualificazione del Parco degli Aironi di Cernusco sul Naviglio e del parco urbano di Carugate adiacente alla SP121;
e)      implementazione e miglioramento del collegamento tra il parco urbano di Carugate ed il centro abitato, attualmente costituito da un sottopasso;
b)    Una compensazione ambientale determinata in 4 mq di verde per ogni mq di SPL commerciale edificato; ·    una compensazione ambientale mediante la cessione al Comune di Cernusco sul Naviglio di aree verdi nella misura non inferiore a 4 mq per ogni mq di SLP da edificarsi o, in alternativa, l’impiego di pari risorse economiche necessarie all’acquisizione di aree verdi ovvero di superfici già edificate da trasformarsi in aree con funzioni paesaggistico-ambientali. L’acquisizione avverrà previa perizia asseverata.
c)    Il sostegno della mobilità dolce; ·    il sostegno alla mobilità dolce;
d)    Le risorse per il commercio locale;
L’Accordo di Programma dovrà prevedere: L’eventuale Accordo di Programma dovrà prevedere:
1 Per gli aspetti di carattere generale: I. Per gli aspetti di carattere generale:
·       Il percorso istruttorio, promuovendo percorsi di partecipazione dei portatori di interesse (commercianti,imprese, terzo settore, associazioni ambientaliste) e della cittadinanza; ·    un percorso istruttorio che potrà essere aperto alla partecipazione guidata dei portatori di interesse (commercianti, imprese, terzo settore, associazioni ambientaliste) e della cittadinanza;
·       Il rispetto delle indicazioni e dei valori del PGT vigente, volte a tutelare il paesaggio e il territorio e in particolare le aree verdi anche mediante lo strumento della compensazione ambientale; ·    la tutela del paesaggio e del territorio;
·       L’individuazione di risposte concrete al bisogno di lavoro in questo periodo di crisi, con particolare attenzione all’occupazione giovanile; ·    la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e la prospettiva di sviluppo con nuovi posti di lavoro;
·    il vincolo ad aprire al pubblico le aree di nuova edificazione solo a seguito del completamento e del collaudo delle opere viabilistiche previste nell’Accordo di Programma;
·       Il sostegno al commercio locale in quanto cuore sociale e culturale della città; ·    il sostegno al commercio di vicinato mediante misure economiche compensative;
·                  l’impegno unilaterale della proprietà del centro commerciale a non concedere spazi commerciali per agenzie di scommesse, sale bingo, sale giochi-slot machine (VLT), ambienti dedicati all’installazione degli apparecchi VLT
·                  l’impegno da parte della proprietà a finanziare studi autonomi, coordinati e incaricati dai Comuni di Carugate e Cernusco sul Naviglio, sul futuro impatto che l’ampliamento del centro commerciale porterà sul territorio (in particolare per quanto riguarda la viabilità, l’ambiente e l’occupazione), da definire in sede di Accordo di Programma.
2 Per gli aspetti di viabilistici: Per gli aspetti viabilistici:
·       La realizzazione, a totale cura del proponente, delle modifiche ed integrazioni viabilistiche, per contribuire a ridurre lo stato di congestione che si verifica sulla SP121 e sulla viabilità di Cernusco s/N posta a sud del complesso del centro commerciale come descritto in premessa; ·    la realizzazione, a totale cura del proponente, delle modifiche ed integrazioni viabilistiche, per contribuire a ridurre lo stato di congestione che si verifica sulla SP208 e SP121 e sulla viabilità di Carugate posta a est del complesso del centro commerciale come descritto in premessa;
·       L’area di Cernusco s/N individuata come agricola-strategica nel PTCP vigente qualora la Regione lo consentisse, potrà esssere destinata unicamente a viabilità, con esclusione di ogni altra destinazione, utilizzo ed edificazione, ivi compresi distributori di carburante, autolavaggi e simili, salvaguardando per quanto possibile le aree verdi;
·       Lo sviluppo di una viabilità dolce mediante il miglioramento, la nuova dotazione e la cura di piste ciclabili integrate con la rete esistente che colleghino il centro commerciale con l’abitato; ·    lo sviluppo di una mobilità dolce mediante il miglioramento, la nuova dotazione e la cura di piste ciclabili integrate con la rete esistente che colleghino il centro commerciale con l’abitato di Carugate e che integrino la rete esistente di collegamento tra Carugate e Cernusco sul Naviglio, includendo anche il parco urbano di Carugate, il Parco degli Aironi di Cernusco sul Naviglio ed il Parco lncrea di Brugherio;
·    la realizzazione di un nuovo collegamento ciclopedonale tra Carugate e Brugherio;
·    la creazione di un tavolo di lavoro permanente tra Amministrazione comunale di Carugate e gli esercizi commerciali, in particolare quelli a grandi superfici di vendita, il cui traffico veicolare indotto grava sulla SP208 e SP121, al fine di ottimizzare le modifiche viabilistiche al servizio di tutta l’area;
·    interventi di mitigazione ambientale, da valutare in sede di Accordo di Programma.
3 Per gli aspetti edilizi: 3. Per gli aspetti edilizi:
·         Ampliamento a regime di circa 31.000 mq con seguente ripartizione sui due comuni coinvolti: ·    ampliamento a regime di circa 31.000 mq con seguente ripartizione sui due Comuni coinvolti:
a) Comune di Cernusco s/N: edificazione di nuova SLP non superiore a 9.000 mq, su un’area da cedersi da parte del Comune di Cernusco s/N posta a nord del Parco degli Aironi, in adiacenza al laghetto di cava esistente con edificazione su due livelli e due piani interrati, per una superficie coperta di circa 5.000 mq; b)      Cernusco sul Naviglio: circa 9.000 mq di SLP di nuova edificazione su un’area di circa 5.000 mq a nord del Parco Aironi.
b) Comune di Carugate: circa 22.000 mq SLP di nuova edificazione e circa 8.000 mq SLP di ristrutturazione edilizia (demolizione di parte del centro esistente e sua ricostruzione), riutilizzando spazi commerciali e parcheggi; a)      Carugate: circa 22.000 mq di SLP di nuova edificazione, riutilizzando principalmente spazi commerciali, parcheggi e un’area verde di circa 600 mq;
4 Per gli aspetti economici: 4. Per gli aspetti economici:
·         Cessione dell’area di proprietà comunale di circa 9.000 mq, da valutarsi con perizia giurata, comunque con una stima di introito non inferiore ad € 3.500.000,00 al netto di ogni imposta e tassa, che resteranno comunque a carico dell’operatore; ·    Cessione dell’area di proprietà comunale di circa 5.000 mq, da valutarsi con perizia giurata, comunque con una stima di introito non inferiore ad euro 3.500.000, al netto di ogni imposta e tassa, che resteranno a carico del proponente;
·         Interventi a favore del commercio locale tramite un’allocazione periodica di risorse a disposizione del Distretto del Commercio Locale; ·    interventi a favore del commercio locale tramite un’allocazione periodica di risorse economiche a disposizione — per il Comune di Cernusco sul Naviglio — del Distretto del Commercio Locale, per tutta la durata dell’attività del centro commerciale sul territorio, oltre alle compensazioni economiche già dovute per legge;
·    sostegno alle iniziative e alle realtà sportive, culturali e sociali promosse dai due Comuni;
·         Applicazione degli oneri di urbanizzazione con le tariffe più alte in uso nei due Comuni coinvolti; ·    applicazione degli oneri di urbanizzazione con le tariffe più alte in uso nei due Comuni coinvolti.
5 Per gli aspetti paesaggistici ed ambientali: 5. Per gli aspetti paesaggistici ed ambientali:
·     conferma dell’impegno del Comune di Cernusco sul Naviglio a conferire all’interno dell’Accordo di Programma una superficie di circa 9.400 mq di proprietà comunale, già destinata dal PGT ad edificazione residenziale, rinunciando al progetto là previsto e riservando l’area stessa a verde;
·         Compensazione ambientale mediante la cessione al Comune di Cernusco sul Naviglio di aree a servizi di cui all’Art. 14 del Piano delle Regole del PGT, comunque nella misura non inferiore a mq 4 di cessione a fronte 1 mq di edificazione (SLP); ·    una compensazione ambientale mediante la cessione al Comune di Cernusco sul Naviglio di aree verdi nella misura non inferiore a 4 mq per ogni mq di SLP edificata, previa perizia asseverata, secondo quanto previsto dall’art.14 del Piano dei Servizi;
·         Interventi ad esclusiva vocazione naturalistica del Parco degli Aironi e rinaturalizzazione e consolidamento delle sponde del lago ex-cava; ·    interventi ad esclusiva vocazione naturalistica all’interno del Parco degli Aironi e rinaturalizzazione e consolidamento delle sponde dell’ex lago di cava;
·         Integrazione del Parco degli Aironi con l’attuale parco sito in Comune di Carugate a ridosso del centro commerciale; ·    unione del Parco degli Aironi di Cernusco sul Naviglio con il parco urbano di Carugate, in modo tale da rendere i due parchi un’unica area verde, meglio fruibile dai cittadini;
·         Manutenzione ordinaria e straordinaria del Parco degli Aironi a carico dell’Operatore per tutto il tempo in cui sarà operative il centro commerciale. ·    riqualificazione ex-novo, manutenzione ordinaria e straordinaria del parco che si verrà a creare in seguito all’unione del Parco degli Aironi di Cernusco sul Naviglio e del parco urbano di Carugate, a carico dell’Operatore per tutto il tempo in cui sarà operativo il centro commerciale (con convenzione da definire), compreso l’interramento della viabilità comunale di accesso al centro commerciale dalla SP121, nonché il sistema di illuminazione relativo (strada e parco), per la parte di consumi e manutenzione ordinaria e straordinaria;
·         Realizzazione dell’intervento commerciale con estrema attenzione all’inserimento paesaggistico, con particolare riguardo alla facciata che verrebbe realizzata sul Parco degli Aironi fronte lago cava, anche secondo indicazioni vincolanti fornite dal Comune. ·    realizzazione dell’intervento commerciale con estrema attenzione all’inserimento paesaggistico, anche secondo indicazioni condivise fornite dai Comuni, con particolare riguardo all’impatto paesaggistico della nuova costruzione sul parco urbano e sul Parco degli Aironi;
·    impegno da parte della proprietà ad effettuare interventi di mitigazione ambientale, mediante piantumazioni e interventi di ingegneria naturalistica;
·    impegno, da parte della proprietà, a finanziare insieme all’Amministrazione comunale di Carugate un intervento specifico nei confronti delle cause principali di inquinamento.
6. Per gli aspetti legati al trasporto:
·    impegno unilaterale della proprietà del centro commerciale a partecipare, per la quota in carico al Comune di Carugate, alle spese per l’affidamento di studi di fattibilità del prolungamento della linea metropolitana MM2 o di altre forme di trasporto ad essa alternative;
·    impegno unilaterale della proprietà del centro commerciale, qualora ci fosse la possibilità di un prolungamento della linea metropolitana (o di forme di collegamento alternative) che riguardasse il Comune di Carugate, a compartecipare con gli altri operatori interessati, ai costi di realizzazione di tale opera, con particolare riguardo alla costruzione della stazione;
·    implementazione di forme di trasporto integrative ai servizi attualmente disponibili sul territorio carugatese, in particolare per collegare Carugate con territori ad oggi poco o per nulla raggiunti, quali Milano e Monza;
·    realizzazione di stazioni di ricarica per auto elettriche all’interno del parcheggio del centro commerciale.

Carosello: un altro giro di giostra

 

Carosello: mai nome fu più azzeccato. Quello che fu il primo centro commerciale costruito in Italia nel 1972, allo svincolo Carugate della tangenziale Est, è stato chiamato Carosello dalla Eurocommercial, società olandese che lo ha rilevato nel 1997 e che da qualche anno vuole ingrandirlo, nonostante i vincoli urbanistici dei comuni di Carugate e Cernusco non lo permettano.

Il progetto prevede l’aumento delle superfici commerciali a spese di una porzione grande quanto un campo di calcio del Parco degli Aironi, una cava di inerti dismessa donata dai cavatori al comune di Cernusco il cui lago di risulta è diventato un parco dove nidificano gli aironi, ma in stato di abbandono per mancanza di manutenzione da parte dell’amministrazione. Verrebbero inoltre utilizzate una parte delle aree di parcheggio che si trovano nel comune di Carugateche il cui territorio è ormai “saturo” di centri commerciali.

L’Eurommercial, proprio per superare tali vincoli, aveva chiesto nel 2014 ai due comuni di avviare un accordo di programma in regione. In cambio ci sono un po’ di milioni di euro e la promessa di qualche posto di lavoro.

Sebbene l’accordo di programma preveda che gli interlocutori siano la proprietà, le rappresentanze del commercio e degli utenti e le amministrazioni coinvolte, i sindaci di Carugate e Cernusco hanno preferito far approvare dai propri consigli comunali degli atti di indirizzo (luglio 2014), non necessari al procedimento, ma a  copertura della loro adesione.

L’accordo di programma è però rimasto fermo in regione per due anni, sino al maggio 2016 quando con una forzatura procedurale, Umberto Gravina, sindaco di Carugate, comune capofila ed ormai in scadenza di mandato, ha convocato la conferenza dei rappresentanti, primo passaggio per l’accordo di programma. E’ in questa occasione che il comune di Cernusco si impegna a “conferire 9400 mq all’interno dell’AdP” trasformandoli da edilizia residenziale a verde come mitigazione per i 5000 mq del parco degli Aironi richiesti dalla proprietà per l’ampliamento.

Le elezioni della primavera scorsa hanno segnano però il cambio di giunta a Carugate, segno che il progetto di ampliamento non era affatto gradito alla popolazione e, fra i primi atti di governo del nuovo sindaco Luca Maggioni c’è proprio la revoca dell’atto d’indirizzo votato dal consiglio due anni prima. Segue a ruota anche Cernusco che non può procedere più da sola e quindi la revoca del procedimento iniziato.

Ma la società Eurocommercial non può far cadere il suo progetto di ampliamento: il Carosello deve rendersi più attrattivo per far fronte ad una concorrenza che a poche decine di chilometri di distanza prevede la nascita di un mega centro a Segrate (286.000 mq) e gli ampliamenti di quelli di Cinisello (133.000 mq), Orio al Serio (140.000 mq), Arese (150.000 mq).

Occorre tener presente che Carosello ha pesanti vincoli strutturali: è praticamente circondato e limitato nella sua espansione dalla tangenziale, dalle cave, dalla provinciale. L’unica soluzione per non chiudere è sfruttare le poche aree disponibili: i parcheggi che si trovano sul comune di Carugate e la porzione di parco degli Aironi con affaccio sul lago di cava, che però è di proprietà del comune di Cernusco. Su quest’area il progetto prevede la costruzione di un altro piano dell’immobile, che sarà destinato più che a contenitori commerciali in senso stretto all’intrattenimento ed allo svago degli clienti. La visuale fronte-lago è quindi essenziale, oltre che funzionale, a creare la narrazione di un meraviglioso centro loisir ove sia possibile trascorre piacevolmente il tempo grazie ai servizi disponibili (cinema, ristorante, centro benessere), magari poi passeggiando a piedi nudi sul tetto che gli architetti progettisti hanno trasformato in un prato verde.

E così Eurocommercial presenta una nuova richiesta nel novembre scorso ai comuni di Carugate e Cernusco, che è già stata approvata il 26 gennaio nel consiglio comunale di Carugate e proposta in discussione nel prossimo consiglio comunale di Cernusco previsto per il 1 febbraio.

Cos’è che non funziona in questa storia? Sembrerebbe un buon affare per le amministrazioni assecondare le richieste dell’operatore privato. Un discreto bottino di milioni di euro grazie agli introiti legati agli oneri di urbanizzazione, un flusso di cassa costante per la tassazione annuale sugli immobili, una serie ripristini e recuperi ambientali su aree degradate pagati dal privato, un po’ di studi ambientali sempre pagati Eurocommercial, la promessa di qualche centinaia di posti di lavoro e di iniziative a favore del commercio locale.

In tempi di casse vuote, una vera manna. Se non fosse che il comune di Carugate ha il suo territorio ormai “saturo” di grandi strutture di vendita (Ikea, Leroy Merlin, Decathlon, Bottega verde) che hanno desertificato il commercio interno e la vita sociale della cittadina, ormai tutta rivolta al centro commerciale Carosello. Mentre per Cernusco il parco degli Aironi è appunto un parco, classificato fra i beni indisponibili del comune di Cernusco su cui ci sono precisi vincoli di tutela ambientale.

Il fatto che il parco degli Aironi sia un bene comune destinato alle generazioni future, una risorsa non rinnovabile che verrà consumata in cambio di denaro, scambiato, trasformato in una merce per rispondere agli interessi di breve periodo della classe politica contingente è un argomento messo in disparte ed allontanato con fastidio. Si dovrebbe invece rendere conto ai cittadini dello stato di abbandono in cui versa e rispondere di omessa tutela del patrimonio ambientale.

Colpisce la mancanza di visione della classe politica che si è fatta promotrice di tale scambio per interessi di breve periodo (dieci anni sono un breve periodo rispetto a beni quali il territorio e la qualità dell’aria che andrebbero tutelati per le generazioni future).

Dal punto di vista culturale poi si avalla un’operazione che serve a rendere più appetibile il centro commerciale Carosello come asset finanziario – il cui destino sarebbe segnato rispetto ai colossi che lo circondano – trasformandolo in un centro di svago da riempire ogni fine settimana con decine di migliaia di persone. L’operazione maquillage ha bisogno della veduta sul laghetto perché uno scatolone allo sbocco di una tangenziale fuori dal tessuto urbano non attirerebbe più nessuno: le stesse cose, le stesse marche, le puoi trovare ormai in tutti i centri commerciali del mondo, se vai al Carosello è perché lì sai che potrai passare anche una parte del tuo tempo libero guardando volare gli aironi, fra un film, una passeggiata sul prato verde (da diserbo). Ci si potrà arrivare persino a piedi o in bici dal centro città attraverso la passerella ciclopedonale che scavalca la provinciale e si potrà partecipare ad iniziative tipo “La festa del territorio a Km 0”, vera parodia del patrimonio culturale ed agricolo locale.

Di costi esterni poi non si parla: le ripercussioni sugli inquinanti a causa del traffico di decine di migliaia di auto? Tranquilli, il tesoretto che arriva dall’operazione Carosello serve anche a coprire i costi delle indagini ambientali che per essere veramente attendibili non devono essere pagate da chi è parte in causa, ma essere affidate a soggetti terzi.

Si consumerà un po’ di suolo, quel pezzetto di ex cava, quell’area sfigata al margine Nord della città fuori dal tessuto urbano consolidato, lasciata colpevolmente in stato di abbandono, ma è stato previsto un rimedio: verrà “compensata” con altre aree verdi in misura quattro volte maggiore e con la trasformazione a verde di aree originariamente previsti ad edilizia sociale. Ma non si dice che la compensazione ambientale si farà per aree che andranno a produrre generose plusvalenze perché Eucommercial le dovrà acquistare e che avrebbero dovuto essere acquisite direttamente il comune di Cernusco se avesse voluto integrarle nel costituendo Parco della Martesana.

Non si dice che le aree previste per l’edilizia sociale sono nel tessuto urbano consolidato, mentre le aree del parco per la costruzione dell’ampliamento sono in area suburbana, tradendo così uno dei criteri guida del PGT, la densificazione urbana, che vuole l’aumento della densità edilizia delle aree urbane, proprio per non “consumare” nuovo suolo agricolo e per razionalizzare la vita all’interno della città in termini di servizi pubblici, a partire dai trasporti.

Invece così vedrete come nel giro di pochi anni le aree verdi intorno al Carosello diventeranno catalizzatore di nuovi insediamenti urbani.

Infine, ma non ultima, vale la pena di ricordare la sciatteria o meglio l’arroganza con cui è si è svolto sempre tutto l’iter procedurale: dagli atti d’indirizzo approvati nei consigli comunali privi della documentazione di supporto, ai progetti cambiati nel corso del tempo, alle forzature procedurali, alla mancanza di trasparenza, ai dispositivi copia ed incolla.

Un altro giro di giostra è iniziato.

Osservazioni sulla convenzione al PLIS Est delle Cave

logoPLISridottoLa struttura del PLIS Est delle Cave riprende quella di molti altri PLIS, vale a dire ambiti territoriali appartenenti a diversi comuni ove i vincoli hanno valenza esclusivamente comunale perché legati al Piano di Governo del Territorio dei singoli Comuni e quindi sempre modificabili. Pertanto non aggiunge tutele, né amplia il regime dei vincoli ad un livello superiore, ma finisce per costituire una sovrastruttura solo formale fra i comuni aderenti cui vengono sommate altre funzioni regolate da una convenzione .

Un esempio emblematico è la figura del Direttore, individuato dalla convenzione nel funzionario dirigente della Gestione del Territorio del Comune Capo Convenzione (CCC) e non attraverso procedure autonome di selezione legate a competenze e merito. Né d’altra parte potrebbe essere altrimenti se non vengono assegnate al parco risorse dedicate. Tale figura non ha quindi autonomia, ma esercita funzioni di coordinamento e segreteria.
L’organo decisionale, secondo la convenzione, è il Comitato di Gestione, costituito dai sindaci dei comuni del PLIS (o loro delegati) e quindi di nuovo figure – in questo caso istituzionali – che sommano incarichi. I componenti il CdG dovrebbero, invece, essere scelte o designate tra persone particolarmente qualificate in materia di conservazione della natura e gestione delle aree protette.
Lo stesso obiettivo del parco volto alla “tutela paesistico-ambientale degli spazi aperti che si caratterizzano per l’attività di escavazione diventa un ossimoro se non si interviene con attività di ripristino delle aree degradate e si pone un limite al consumo di suolo dovuto all’estrazione. Laddove al momento gli unici interventi in programma sono quelli che verranno realizzati dai cavatori e solo perché obbligati dalle norme.
Un parco è efficace se alle funzioni di tutela e conservazione si aggiunge la componente identitaria delle comunità che vivono sul suo territorio. E’ quindi importante che si riconosca alle comunità dei comuni del parco capacità d’incidenza rispetto alle attività di programmazione e soprattutto funzioni di controllo.
A questo riguardo però il Forum Consultivo di partecipazione, unico organismo previsto dalla convenzione aperto alla cittadinanza, è privo di poteri, potendo esprimere solo pareri non vincolanti. Sarebbe, al contrario, l’ambito ideale per forme innovative di partecipazione, attraverso la sperimentazione di processi deliberativi su temi specifici. Non ultima la redazione dei regolamenti degli organismi del parco.
Altro tema è legato alla trasparenza: le sedute degli organismi non sono pubbliche (è prevista la possibilità di una seduta aperta congiunta Forum/CdG, ma soggetta ad autorizzazione), né sono disponibili i verbali delle sedute del Forum.
Infine, ma non ultima, la definizione di obiettivi rispetto ai quali si possano poi fare dei riscontri sullo stato di attuazione/realizzazione. Alcuni esempi: per ciascun comune l’obbligo di destinare almeno una percentuale definita di bilancio al PLIS; la riduzione, meglio, il limite del consumo di suolo sulle aree di PLIS.
Con risorse finalmente definite ed adeguate il parco potrebbe definire un programma di interventi ed primi investimenti dovranno riguardare la mappatura del parco in modo da rendere omogenei gli strumenti urbanistici presenti, oltre che individuare le aree private e quelle pubbliche rispetto alle quali deve essere prevalente l’interesse comune
Si tratta di obiettivi che l’attuale convenzione difficilmente potrà realizzare, proprio per la natura stessa del PLIS, che è un parco privo di soggettività propria. La stessa comunicazione fra i soggetti coinvolti è complicata, così come l’informazione verso l’esterno: dovrebbe essere istituito almeno un referente specifico per il parco cui potersi relazionare.

§§§

Schema di funzionamento del PLIS Est delle Cave secondo la convenzione regolativa fra i comuni:

COMUNE % di ripartizione quote comunali in funzione di popolazione/territorio/incidenza territoriale funzione della convenzione
BRUGHERIO 25,55% Gestione amministrativa, tecnica, vigilanza
CARUGATE 10,01%
CERNUSCO S/N 28,01%
COLOGNO M/SE 19,83%
VIMODRONE 16,60%
Totale 100,00%
Organismi Nominato da/formato da Funzioni  
Comitato di gestione Sindaci+direttore+dipendente UO che fa da segretario verbalizzante le riunioni Vedi art. 5 Riunione ogni tre mesi
Presidente Comitato di gestione Rappresentanza;

Convoca: comitato gestione – Forum

Durata 3 anni, a rotazione, rinnovabile 1 volta + altre
Direttore Dirigente UO gestione del territorio del CCC Vedi art. 7

Convoca comitato tecnico

Prende atto del verbale del comitato di gestione

Partecipa alle riunioni del Forum

Comitato tecnico sindaco di ciascun comune Vedi art. 8 Pareri obbligatori non vincolanti su: pianificazione, bilancio, relazione e rendiconti annuali

– riunioni periodiche presso il CCC

Forum composizione mista Vedi art. 9 Pareri obbligatori non vincolanti su:

-bilancio, relazione e rendiconti annuali

– pianificazione, programmazione interventi

– regolamentazione uso

Formula proposte di promozione  e recupero ambientale del parco

Riunioni almeno 3 volta l’anno

 Per saperne di più sul PLIS:

Lo sfortunato caso del parco delle Cave

Il triste destino del PLIS delle Cave

Carosello: un anno dopo

consiglio280714

consiglio comunale Cernusco – 28.07.2014

“Due piccoli comuni della provincia di Milano impediscono l’espansione di uno dei più importanti centri commerciali italiani”.

Proviamo ad immaginare cosa sarebbe accaduto lo scorso anno se invece di approvare l’atto d’indirizzo che avvia la procedura per l’ampliamento del centro commerciale Carosello, i due consigli comunali di Carugate e Cernusco sul Naviglio avessero bocciato la proposta dell’Eurocommercial. Sarebbe stata una notizia da prima pagina nazionale, porre limiti ad un centro commerciale – uno dei più grandi del centro-Nord – che vuole allargarsi a spese di un pezzo di parco pubblico avrebbe destato scalpore, perché è un evento piuttosto raro. Nella maggior parte dei casi accade il contrario: le amministrazioni, anzi i politici che le amministrano, preferiscono i benefici contingenti che arrivano da queste decisioni al difficile cammino di chi sceglie di percorrere le strade non battute dell’alternativa al modello corrente.

Secondo un copione abbastanza prevedibile, dunque, Cernusco e Carugate si sono adeguate, le poche voci dei cittadini ed associazioni ambientaliste contrari sono state coperte dalla soddisfazione di politici, imprenditori e corifei vari per le dichiarate e non dimostrate ricadute occupazionali ed economiche.

Vale la pena ripercorrere i passaggi significativi che hanno segnato la vicenda dal 28 luglio 2014:

  • in settembre viene presentata dalla commissione territorio a Cernusco la proposta di perimetrazione del PLIS Est delle cave che chirurgicamente esclude dal vincolo ambientale le aree oggetto di ampliamento;
  • il 3 ottobre l’assessore al territorio Giordano Marchetti ed il sindaco Eugenio Comincini di Cernusco presentano il progetto in un incontro pubblico a Cernusco dove il contraddittorio con i cittadini si limita a repliche di tre minuti, un po’ poco rispetto al percorso partecipato promesso;
  • il 20 novembre la sentenza (resa però nota nel gennaio 2015) con cui il TAR accoglie il ricorso della società Eurocommercial che contesta il vincolo agricolo introdotto dalla provincia di Milano in uno dei suoi ultimi atti prima della sua abolizione;
  • il 16 dicembre, solo grazie ad un’audizione presso la IV commissione regionale sollecitata dal Forum Ambiente Area Metropolitana, viene illustrato il progetto di ampliamento, che non era stato allegato alle delibere consiliari (votare in consiglio comunale un progetto così importante senza conoscerne i dettagli può accadere solo per dabbenaggine o calcolo, scegliete voi il male minore);
  • il 22 dicembre la IV Commissione consiliare della Regione Lombardia approva una mozione in cui si chiede di non dare seguito all’ampliamento;
  • la Eurocommercial deposita a Carugate e poi a Cernusco (il 23 dicembre) la documentazione progettuale;
  • il 25 febbraio in un incontro a Carugate il sindaco di Carugate Umberto Gravina, insieme al rappresentate dell’Eurocommercial Fabrizio De Rin ed al progettista Leonardo Cavalli illustrano al pubblico il progetto di ampliamento del centro commerciale attraverso un videoclip con le soluzioni proposte;
  • il 19 maggio in nel convegno organizzato dal nostro comitato dedicato al suolo, il sindaco Comincini sollecitato sul Carosello, indica nello scambio compensativo fra le aree di ampliamento del centro commerciale ed i terreni lungo l’asse della Martesana – ora privati ma destinati a far parte del costituendo PLIS della Martesana – l’interesse dell’amministrazione.
  • in giugno l’esecutivo della Città Metropolitana ignora le numerose sollecitazioni a ricorrere al consiglio di Stato contro la sentenza del TAR sulle aree agricole.

Questa vicenda è emblematica e contiene in sé numerose questioni che riguardano le comunità, il loro territorio, le decisioni ed il modo con cui si prendono le decisioni e quindi la rappresentanza, i beni comuni la loro gestione e conservazione.

Cominciamo dai preliminari che poi sono essenziali: un parco per una comunità ha un valore legato all’uso ed all’esperienza delle persone che lo frequentano, ma anche di quelle che non lo utilizzano e pure delle generazioni future. La preoccupazione nei confronti di un bene comune dovrebbe essere legata soprattutto alla sua conservazione per le generazioni future. Ed il fatto che un bene comune quale il Parco degli Aironi sia stato mercificato, trasformando il suo valore d’uso e d’esperienza in valore di scambio, è un passaggio di grave responsabilità perché preclude alle generazioni future l’uso di tale bene .

Per realizzare l’ampliamento è necessaria la modifica da parte dei comuni di Cernusco e Carugate degli strumenti urbanistici vigenti, dal momento che le aree oggetto di ampliamento sono soggette a vincoli ambientali che la Conferenza dei Servizi andrebbe a modificare. Anche in questo caso gli elementi di conservazione previsti dal Piano di Governo del Territorio a tutela degli interessi collettivi vengono cancellati a favore di un interesse privato.

Inoltre la compensazione ambientale volta ad acquisire la proprietà di aree lungo il Naviglio in modo da garantire continuità al parco della Martesana è un elemento di grande opacità per le plusvalenze che genera la cessione/acquisizione fra privati delle aree coinvolte, aggravata dalla discrezionalità con cui l’amministrazione individua queste ultime. A ciò si aggiunge il fatto che il proprietario dei terreni oggetto di compensazione ambientale è anche presidente del consorzio proprietario dei terreni ceduti all’amministrazione sui quali verrà costruito il nuovo polo scolastico. Caso perfetto di conflitto/convergenza d’interessi.

In ogni caso da questa scelta emerge con nettezza la visione che si disegna per il futuro della città: un centro commerciale enorme che funge da richiamo per milioni di visitatori che vi arrivano in auto ed attratti, più che dalle proposte commerciali, dalla possibilità di trascorrervi il tempo. Il fattore tempo è essenziale in questo progetto: i clienti del centro commerciale non comprano (solo) merci, ma pagano il tempo libero che trascorrono lì grazie ai servizi offerti legati al piacere (loisir). E fondamentali a questo scopo sono appunto il cinema, i ristoranti, la vetrata ed il tetto verde panoramici sul lago previsti dall’ampliamento.

Quale progetto di città sta dietro questo modello? A fine anno Cernusco dovrà rivedere il suo Piano di Governo del Territorio, le regole che definiscono lo sviluppo della città. Pensiamoci bene prima di essere trasformati da cittadini in clienti.

#Caroselloleaks: come (rin)negare il PGT

… “L’obiettivo strategico è stato quello di evitare la saldatura edificata tra il territorio di Cernusco sul naviglio e quello degli altri comuni. In questo modo abbiamo creato una sorta di corona costituita dal Plis, a ovest e a nord, e dalle aree agricole che vanno verso Bussero così da bloccare una ipotetica futura espansione edificatoria” … (Giordano Marchetti, assessore al Territorio, Fuori dal comune, giugno 2015)

Peccato che proprio la corona del Plis delle Cave presenti ben due ferite, le aree destinate all’ampliamento del centro commerciale Carosello. E si fa cattiva informazione non ricordando che a Nord di Cernusco la struttura commerciale e tutta la viabilità commessa  costituiscono un vulnus rispetto al principio guida del PGT di lasciare corridoi ecologi di salvaguardia.

Il centro commerciale Carosello è – e diventerà ancora di più con l’ampliamento che comporta anche la cessione di un pezzo del parco degli Aironi – un elemento di risucchio teso a cancellare le già esili barriere presenti.

Aree agricole Carosello: #statetranquilli

statetranquilli «State tranquilli», anzi #statetranquilli, così rassicura il sindaco di Cernusco sul Naviglio Eugenio Comincini sul conflitto d’interessi che lo riguarda dal momento che è anche vicesindaco metropolitano nonché consigliere delegato al Piano Strategico Triennale del Territorio Metropolitano ed alla Pianificazione territoriale generale e paesistico-ambientale (sic).
In questa duplice/triplice veste deve occuparsi del ricorso al Consiglio di Stato per la sentenza con cui il TAR ha accolto lo scorso novembre il ricorso presentato dalla società Eurocommercial nei confronti della provincia di Milano per la classificazione ad Ambito Agricolo Strategico attribuita alle aree contigue al centro commerciale Carosello.

La provincia non c’è più dal 31 dicembre, (parte degli) scopi e funzioni sono passati alla Città Metropolitana che dovrebbe quindi occuparsi anche di difenderne gli atti amministrativi contestati. Però Comincini è anche sindaco di Cernusco, la cui amministrazione ha approvato lo scorso 28 luglio l’atto d’indirizzo che avvia l’iter procedurale per l’ampliamento del centro commerciale Carosello ed ha rinnegato i principi guida del suo PGT per quanto riguarda l’area in questione.

Il meccanismo decisionale in questi casi prevede che della questione si occupi un altro sindaco e ci appare un’aggravante che i sindaci componenti il consiglio finiscano tutti per avere “conflitti d’interesse”. Più che un conflitto, sembra una convergenza d’interessi completamente sottratta alla dialettica ed al confronto dal momento che i cittadini non hanno eletto nessuna di queste figure istituzionali, né sono previsti ambiti di valutazione condivisi. Trasparente quindi, proprio no.

#nonstiamotranquilli, i termini del ricorso scadano il 21 giugno. Niente è più efficace del silenzio.

Ricominciamo dal suolo: note a margine

libro_pgt_cernusco2 Un libro da portare sotto braccio ai convegni e da tenere in bella evidenza sul tavolo. Ecco cosa resterà del Piano di Governo del Territorio  di Cernusco sul Naviglio.
Il bel libro sul PGT di Cernusco è infatti rimasto sul tavolo nell’incontro “Ricominciamo dal suolo” organizzato martedì 19 maggio dal nostro comitato Bene Comune Cernusco, insieme ad ACLI, ProLoco e WWF locali.

Il 2015 è l’anno del suolo e ci era sembrato importante proporre spunti di analisi e proposte su suolo e territorio proprio a Cernusco, città che con il suo PGT aveva scelto di ridurre la dissennata espansione urbanistica della città, ma che oggi è al centro del controverso progetto di espansione del centro commerciale Carosello a spese di un pezzo del parco degli Aironi.

Abbiamo così scelto di ripartire dai fondamentali – suolo e territorio, appunto – chiedendo a due docenti del Politecnico di Milano, Maria Agostina Cabiddu e Paolo Pileri – di aiutarci ad inquadrarli dal punto di vista della pianificazione ambientale e del diritto urbanistico, insieme ad un’interlocuzione con il sindaco di Cernusco Eugenio Comincini.

Il sindaco Comincini, nella sua presentazione, ha rivendicato la scelta di non aver voluto più considerare il suolo merce di scambio e di non usare più gli oneri di urbanizzazione per finanziare la spesa corrente, laddove la legge 12/2005 aveva istituzionalizzato l’urbanistica contrattata.

Per Paolo Pileri  (professore associato di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano ed autore di Che cosa c’è sotto, Altreconomia) occorre non solo fermare la cementificazione, ma arrivare ad un’idea di rispetto dell’ambiente e della città. Suolo in tedesco si dice boden che vuol dire corpo, perché è proprio ciò che dà corpo a tutto ciò che c’è sopra. Ricorda i dati impressionanti di consumo di suolo – 70 ettari di suolo l’anno, 8 metri quadrati di suolo fertile al secondo – a causa dell’edilizia e della nuova viabilità, specie autostradale. E tutto questo su una scala che non è in relazione alla grandezza dei comuni coinvolti, anzi spesso sono proprio i comuni più piccoli a consumare percentualmente più suolo. Suggerisce quindi Pileri di ridurre la frammentazione amministrativa e di ridisegnare le competenza sull’uso del suolo. Segnala inoltre come le proteste dei cittadini stiano diventando più “fini”: hanno capito che il suolo è in relazione con il paesaggio che frequento e quindi il consumo di suolo ci riguarda direttamente dal momento che il suolo non è una commodity ma un commons. Anche perché i danni derivanti dal consumo del suolo incidono pesantemente sulla spesa pubblica. La capacità di negoziazione dei comuni in Italia ha margini stretti, laddove ad esempio a ‎Berlino‬ gli oneri di urbanizzazione incidono per circa il 30% del valore commerciale dell’immobile, mentre a ‪‎Milano‬ dal 4 all’8%. Ma soprattutto occorre ricordare che il suolo perduto, è perduto per sempre.

Maria Agostina Cabiddu (professore ordinario di diritto pubblico al Politecnico di Milano ed autrice de Il Governo del territorio, Laterza), è meno ottimista sugli effetti regolativi di una legge urbanistica nazionale rispetto alla frammentazione amministrativa, poiché dal progetto di riforma urbanistica del 1962, voluto dal ministro Fiorentino Sullo e dichiarato parzialmente illegittimo, siamo passati ad una legge ponte che a distanza di più di cinquanta anni non è stata ancora riformata. Nel frattempo molte cose sono cambiate e, rispetto ai concentrati interessi immobiliari del tempo, oggi che le proprietà sono sicuramente più diffuse, ci sarebbe la possibilità concreta di una revisione.
Cabiddu sottolinea come il territorio sia una nozione aperta, non limitata al solo ambito giuridico: il legame che sentono le persone con il territorio non ce lo dice il diritto, ma è una nozione più ampia che si riferisce ad una nuova forma di rapporto fra l’individuo ed il contesto ambientale che lo circonda e nel quale svolge la sua attività. Tale legame identitario e fondamentale connota piuttosto il bene territoriale, che non è legato alle categorie tradizionali della proprietà, del possesso e del domicilio, ma fa riferimento ad una serie di interessi immateriali caratterizzati dall’essere e sentirsi partedi un contesto fisico. Se c’è un bene comune, questo è il territorio, dice Cabiddu, ed è un bene inclusivo, capace cioè di fondare uno spazio sociale, comunità della quale si è parte e nella quale ci si riconosce.
Il governo del territorio non è solo edilizia ed urbanistica, ma è un punto di vista superiore che deve far convivere interessi diversi e l’esigenza di equilibrio fra la protezione delle cose e lo sfruttamento delle stesse in vista del benessere e del progresso economico e civile della comunità, deve fare da cerniera fra il momento conservativo e quello promozionale.

Con queste premesse argomentative era chiaro che il convitato di pietra della discussione sarebbe subito venuto fuori: infatti gli interventi del pubblico hanno chiesto conto al sindaco della contraddizione fra il progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello ed il percorso sin qui seguito; hanno sottolineato come la forma urbana dei nostri giorni sia il risultato di scelte del passato e che le scelte di oggi avranno ripercussioni su quelle di domani. Fra le scelte del passato e quelle di oggi, però, è cambiata la nostra consapevolezza del senso del limite (le risorse naturali sono limitate e non riproducibili) e soprattutto la consapevolezza dei diritti legati agli ambiti collettivi, a quei beni il cui valore è dato dalla funzione e dall’uso che assolvono (ad esempio un parco) piuttosto che al loro valore di mercato.

Il sindaco Comincini nelle sue repliche, tutte tese a ricordare quanto di buono sia stato fatto sino a questo momento rispetto alla conservazione del territorio grazie al PGT ed all’allargamento della perimetrazione del PLIS Est delle Cave, ha liquidato come minoritarie e quindi non meritevoli di considerazione le istanze contrarie al progetto. Sul progetto di ampliamento del Carosello ha fatto riferimento all’acquisizione dei terreni ora privati lungo l’asse della Martesana che verrebbero a far parte del costituendo PLIS della Martesana grazie alla compensazione ambientale che prevede la cessione di quattro mq per mq di superficie costruita. Quanto agli spazi di partecipazione, ci sono quelli consentiti dalle normative rispetto al PGT e, dal momento che hanno visto una limitata attenzione da parte della popolazione, non meritano di essere sviluppati.

Si tratta di affermazioni gravi che denotano una concezione autoritaria del potere, dal momento che nelle democrazie evolute si fa riferimento anche alla condizione non maggioritaria – come ricordano Bobbio e Pettit – quando occorre fare scelte dove sono in gioco i principi e gli strumenti regolativi – quale è il PGT – o che riguardano beni comuni – quale è il parco degli Aironi – poiché sono ambiti preliminari e fondativi (beni territoriali) la cui modifica ha bisogno di procedure più complesse perché sia sottratta all’arbitrio della maggioranza di turno.
Emerge pure la subordinazione degli interessi pubblici rispetto a quelli privati, dal momento che il parco degli Aironi viene considerato un asset morto (una sponda di cava, citazione testuale) e così trasformato in una merce, facendogli perdere il valore legato alla funzione pubblica di parco che aveva assunto nel corso del tempo. Le precarie condizioni in cui oggi versa sono la colpevole conseguenza dell’omessa tutela del bene pubblico da parte delle amministrazioni che hanno portato alla sottrazione di uno spazio pubblico alla comunità, sottrazione che l’intervento di ripristino a totale cura del privato aggraverebbe.
Quanto all’istituto della compensazione ambientale, è importante sottolinearne gli elementi di discrezionalità che comporta se non inquadrato – prima degli interventi – all’interno di una pianificazione degli obiettivi di consumo di suolo e valutato rispetto a precisi indici ambientali. In questo caso inoltre, si verrebbe a produrre anche una significativa plusvalenza per le aree richieste per la compensazione che verrebbero acquistate da terzi (come abbiamo già sottolineato qui e qui).
L’altro elemento grave è considerare il PLIS Est delle Cave poco più che un perimetro tracciato sulla carta, piuttosto che un’occasione di innovazione rispetto alle tematiche ambientali e di partecipazione.

Con tatto, ma con franchezza, i relatori Cabiddu e Pileri hanno rilevato come a Cernusco si sia aperta una crepa rispetto agli indirizzi del passato e come nel processo decisionale conti anche la sua apertura alla possibilità della contestazione (modale o legata alla contro valutazione) e non solo che l’origine storica della decisione sia in una qualche forma di consenso, sia pur maggioritario.

Noi pensiamo che la crepa sia in realtà una voragine.

faglia1

Ricominciamo dal suolo

locandina 19 maggio 2015_final 1Cernusco sul Naviglio è fra le prime venti città della provincia di Milano per consumo di suolo, una risorsa non rinnovabile ed in continuo esaurimento a causa dello sviluppo urbano, commerciale, industriale e viabilistico a spese delle aree agricole e boscate.

Il 2015 è l’anno internazionale del suolo e di suolo e territorio parleremo martedì 19 maggio con Paolo Pileri e Maria Agostina Cabiddu, docenti del Politecnico di Milano che si occupano da tempo di questi temi, perché ci aiutino a capire quali siano gli strumenti ed i criteri utili a conservare per le generazioni future questa risorsa che appartiene alle comunità. Alla discussione parteciperà anche Eugenio Comincini, sindaco di Cernusco e vicesindaco metropolitano.

 

Vi aspettiamo martedì 19 maggio 2015 alle 21, presso la sala conferenze della Vecchia Filanda, a Cernusco s/N in via Pietro da Cernusco 2.

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