Categoria: consumo di suolo (Pagina 6 di 8)

Quella sottile linea rossa

Perimetrazione centro abitato - gennaio 2013

Perimetrazione centro abitato – gennaio 2013 – Uff. Tecnico Comune di Cernusco

Il monitoraggio del limite e delle relazioni fra  il “tessuto urbano consolidato” e lo “spazio rurale” era una delle prescrizioni del PGT di Cernusco: ogni venti mesi, era l’indicazione, ci doveva essere una verifica degli obiettivi quantitativi del piano. Ma più della vigilanza, ha funzionato la crisi economica che ha tenuto bassi i volumi delle costruzioni, anche se a tutt’oggi sono rimaste inevase le richieste di quantificazione delle superfici realizzate (vedi censimento del cemento).

E oggi, a quattro anni dall’approvazione, ci chiediamo cosa è rimasto dei caposaldi del PGT che raccomandavano di evitare i processi di saldatura tra diversi centri edificati e gli insediamenti lineari lungo Ie infrastrutture, di preservare i corridoi ecologici previsti e, soprattutto, di verificare la compatibilità paesistico-ambientale delle trasformazioni.

Insomma di tener d’occhio quella sottile linea rossa” tracciata tra città e campagna (l’espressione è di Vezio De Lucia), che definisce con perentorietà il territorio urbanizzato. 

Territorio  che la legge toscana sul governo del Territorio considera come un patrimonio (e non più una risorsa) costituito «dai centri storici, le aree edificate con continuità dei lotti a destinazione residenziale, industriale e artigianale, commerciale, direzionale, di servizio, turistico-ricettiva, le attrezzature e i servizi, i parchi urbani, gli impianti tecnologici, i lotti e gli spazi inedificati interclusi dotati di opere di urbanizzazione primaria» (art. 4). A partire dall’entrata in vigore della legge, ogni nuova edificazione residenziale al di là della linea rossa – cioè sui terreni agricoli e fertili – sarà interdetta. Oltre tale linea, nuovi progetti per edifici produttivi e per grandi strutture di vendita costituiranno oggetto di verifica di conformità alle previsioni del PIT (piano di indirizzo territoriale) da parte di una «conferenza di copianificazione» nella quale il parere sfavorevole della Regione è vincolante (art. 25, c. 6). Resta valido comunque il principio che «nuovi impegni di suolo a fini insediativi o infrastrutturali sono consentiti esclusivamente qualora non sussistano alternative di riutilizzazione e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti» (Ilaria Agostini).

Anche nella legge regionale lombardia (“Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo”) sono previsti divieti di trasformazione delle aree agricoli, ma i vincoli scatteranno solo fra trenta mesi e, nel frattempo,  ad allentare i vincoli ci penserà anche il decreto

DL 133/2014, detto “Sblocca Italia”, che ha trasformato in senso privatistico l’accordo di programma, attribuendo (con l’art. 26) valore di variante urbanistica a quelle convenzioni tra enti pubblici finalizzate alla realizzazione di progetti di recupero di immobili demaniali, in vista di una loro alienazione; a tali progetti, cui può ora partecipare anche il privato, è attribuito carattere di «pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza», o, per meglio dire, di “privata utilità”, naturalmente in deroga ai piani comunali.

Quindi basterà dichiarare nell’accordo di programma la pubblica utilità del recupero ambientale del parco degli Aironi (per paradosso è proprio l’amministrazione, il soggetto che ha le responsabilità del suo abbandono, che se ne lamenta e utilizza come pretesto per affidarne il recupero ad un soggetto privato per il recupero) oppure della cista ciclabile di connessione Cernusco-Carugate, sino alla svincolo di accesso diretto dalla tangenziale al centro commerciale, che il gioco sarà fatto: gli strumenti urbanistici vigenti verranno modificati per consentire l’ampliamento del centro commerciale a spese di patrimonio pubblico e attraverso la creazione di opache plusvalenze sui terreni interessati dalla compensazione ecologica richiesta.

Un’amministrazione premiata solo un anno e mezzo fa per la buona politica del suo territorio oggi ha intenzione di vendere il suo territorio – che è patrimonio della comunità – per trenta denari. Un tradimento.

La festa degli alberi, PGT e consumo di suolo

DSC_0757Oggi, 21 novembre è la festa degli alberi. Lo scorso anno la Cernusco Verde l’aveva festeggiata mettendo a dimora 15 carpini lungo via Fontanile in un’iniziativa che aveva coinvolto otto classi delle scuole primarie.
Quest’anno niente festa, almeno, non di evidenza pubblica. In effetti sono tempi difficili per gli alberi di Cernusco, specie per quelli del parco degli Aironi, il parco dimenticato alla periferia Nord della città, che vedrebbe sacrificata una parte del suo patrimonio arboreo qualora venisse approvato il progetto di espansione del contiguo centro commerciale Carosello.
E in generale sono tempi difficili per il territorio della Lombardia, dove il 19 novembre scorso è stata approvata la proposta di legge “Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo” che a giudicare dal nome sembrerebbe porre un freno all’enorme consumo di suolo della Lombardia (120.000 metri quadrati al giorno – l’equivalente di circa 15 campi da calcio) grazie al divieto costruire sulle aree agricole e verdi. In realtà concede un intervallo temporale di 30 mesi ai Comuni per modificare gli strumenti urbanistici dei PGT (Piani di Governo del Territorio) prima che tale divieto entri in vigore.

E saranno i trenta mesi più ricchi di iniziative in una corsa ad utilizzare tutti i territori utili.

Fra questi anche le aree interessate dal progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello, l’area agricola dove dovrebbe svilupparsi la viabilità di accesso al centro (intervento per altro privo di riscontri positivi da parte della Serravalle) ed il pezzo di bosco del Parco degli Aironi su cui verrebbero ampliati gli spazi commerciali.
Su queste aree, perché si possa costruire, è necessaria una variazione degli strumenti urbanistici vigenti. E torniamo a chiedere come mai l’amministrazione rinneghi a distanza di così poco tempo i principi guida di pianificazione ambientale ed urbanistica che si era data solo pochi anni fa con il PGT. Un PGT di cui fino a qualche tempo fa andava orgogliosa e che ora mette da parte come se fosse un abito usato.

Il PGT di Cernusco aveva ridotto del 40% le superfici di ampliamento previste dal precedente PRG, ma non era un piano a consumo zero di suolo. Eppure, come ha ricordato recentemente Tomaso Montanari, all’indomani delle alluvioni dei giorni scorsi,

si può scegliere una strada diversa come hanno fatto Cassinetta di Lugagnano, Solza (Bg), Rocco Briantino (Mb), e poi Desio (Mi) [ndr: 41.530 abitanti, quindi più grande di Cernusco] che ha tagliato un milione e mezzo di metri cubi dal piano di governo del territorio, e Pregnana Milanese, che alla vigilia di Expo ha deciso di non consumare più suolo agricolo. Tutte queste amministrazioni hanno imboccato un’altra strada: quella di fermare la crescita urbanistica (non quella economica) puntando tutto sul recupero del patrimonio esistente, sulla salvaguardia dei suoli agricoli e naturali, sulla valorizzazione del paesaggio.

La stessa strada della nuova legge regionale toscana:

«nuovi impegni di suolo a fini insediativi o infrastrutturali sono consentiti esclusivamente qualora non sussistano alternative di riutilizzazione e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti». Cioè: prima si riutilizza e solo dopo, ma molto dopo, si accende semmai la betoniera.
Un’idea semplice, ma rivoluzionaria, perché capovolge la scala dei valori dicendo – come, del resto, hanno detto molte sentenze della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato – che l’ambiente e il territorio sono valori non negoziabili: perché la loro salvezza è una condizione essenziale per la nostra salute e per la nostra vita. Il paesaggio, insomma, non come categoria estetica: ma come diritto fondamentale della persona.

Un’idea semplice e rivoluzionaria che la nostra amministrazione non ha voluto percorrere.

Il volto delle persone che stanno con gli aironi

flashmob_2014-11-08

le interviste al mercato

Metti una mite mattina di un sabato di novembre al mercato di Cernusco sul Naviglio, quello piccolo, a lato della stazione della metro di viale Assunta. E’ qui che il comitato Bene Comune Cernusco ha iniziato la sua campagna #iostocongliaironi.

Incontrare la gente comune per capire cosa pensa della vicenda dell’ampliamento del centro commerciale Carosello e se conosce le conseguenze che questo progetto comporta per la nostra comunità: questo l’obiettivo del primo appuntamento di #iostocongliaironi.

Sabato 8 novembre abbiamo distribuito un volantino sul parco degli aironi con indicazioni sulla sua posizione e valenza naturalistica, ma soprattutto abbiamo posto alle persone alcune semplici domande su questo progetto.

Non era, ovviamente, un sondaggio scientifico, ma ci è servito per capire se e quanto i cernuschesi sentano i parchi cittadini un patrimonio della comunità, come valutino la vendita di un pezzo del parco degli Aironi per consentire l’ampliamento del centro commerciale e se ritengano che possano esserci ripercussioni sul commercio cittadino.

I risultati parlano chiaro:

– quasi tutti (87%) sanno che a Cernusco ci sono parchi cittadini, ma solo la metà degli intervistati (51,61%) sa dove si trova il parco degli Aironi;

– Il 56% non sa che il progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello implica anche la vendita di un pezzo del parco degli Aironi;

– l’87,10% è contrario a questa vendita, il 6,45% favorevole, il 6,45%  si dichiara incerto;

– il 77,42% pensa che possano esserci ripercussioni negative sul commercio cittadino da questo ampliamento, il 17,74%  ritiene che non ci saranno conseguenze, il 4,84% è incerto.

Siamo consapevoli che gli intervistati erano espressione un campione particolare che non può essere preso come base di valutazione generale.

Il mercatino dietro la metro è ormai residuale (magari fare un bilancio sull’efficacia del suo spostamento rispetto alla precedente posizione, potrebbe essere utile, ma questa è un’altra storia) ed è  frequentato soprattutto da signore anziane che vanno a piedi a far la spesa “perché non hanno l’auto”.  Gli ambulanti erano così imbufaliti contro l’espansione del centro commerciale che si sono persino offerti di distribuire i nostri questionari ai loro clienti.

Spostandoci in centro la tipologia di persone è cambiata: abbiamo incontrato ed intervistato famiglie e nonni coi passeggini che al parco ci vanno coi bambini, ragazzi che vanno lì a correre, ma anche qui abbiamo raccolto  l’assoluta contrarietà dei negozianti: “se dovessimo chiudere, queste strade diventerebbero un deserto”.

Ripetiamo, il campione cittadino intervistato riguarda una percentuale marginale della popolazione cernuschese, ma è comunque significativo di categorie (anziani, famiglie con bambini) che esprimono esigenze  cui le istituzioni devono rispondere proprio in virtù della loro condizione di soggetti deboli. Inoltre l’impoverimento della trama sociale che deriverebbe dalla riduzione del commercio locale è un elemento da valutare con attenzione: strade prive di negozi sono povere di vita e cariche di problemi.

In ogni caso, però, emerge che la maggior parte delle persone sta con gli aironiè contraria al progetto Carosello e chiede una maggiore informazione sulle conseguenze che tale progetto comporta.

La campagna #iostocongliaironi del comitato Bene Comune Cernusco intende lavorare in questo senso. Al prossimo appuntamento.

sabato #iostocongliaironi

Saironiabato 8 novembre 2014 primo appuntamento della campagna #iostocongliaironi del comitato Bene Comune Cernusco.

L’iniziativa nasce dall’esigenza di ridare identità a quel pezzo di territorio di Cernusco dimenticato che è il parco degli Aironi: era uno dei parchi cittadini ed ora è un nonluogo abbandonato, era un’occasione di riscatto da un passato di pesante sfruttamento (era una cava di sabbia e ghiaia) ed è stato lasciato in stato di abbandono.

Per incuria o per calcolo ora è oggetto di scambio all’interno del progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello, perché su di esso si svilupperanno parte delle nuove superfici di vendita previste dal progetto, qualora venisse approvato.

Quasi nessuno a Cernusco sa dovi si trovi, non ci sono cartelli che ne segnalino l’esistenza e gli ingressi, eppure il portale del comune lo annovera come una delle emergenze turistiche del suo territorio.

Dal punto di vista ambientale, pur non presentando particolari emergenze naturalistiche, svolge una significativa funzione di “parco urbano”, vale a dire un ambito significativo per la “ricostruzione di ecosistemi di pregio e per la conservazione della flora lombarda” che nel corso degli anni hanno acquisito un discreto valore ecologico.

Nei confronti di questo pezzo di territorio che è patrimonio di tutti i cittadini di Cernusco sono stati disattesi gli obblighi di tutela e conservazione e, il fatto che ora sia un’area abbandonata, dovrebbe costituire l’occasione per l’amministrazione per rimediare alle omissioni del passato e non la giustificazione per sbarazzarsi di un’area che diventa funzionale alla trattativa in corso.

Per questo sabato #iostocongliaironi, perché come dice Papa Francesco “qualunque cosa che sia fragile, come l’ambiente, rimane indifesa rispetto agli interessi del mercato divinizzato, trasformati in regola assoluta”. E noi stiamo dalla parte dell’ambiente.

Sabato a Cernusco vi aspettiamo: flash mob #iostocongliaironi del comitato Bene Comune Cernusco

Incontro dei sottoscrittori dell’appello NO CAROSELLO

riceviamo e volentieri diamo diffusione, cogliendo l’occasione per ricordare che il comitato Bene Comune Cernusco ha inviato alla regione le osservazioni contrarie all’accordo di programma e sta lavorando per una più attenta valutazione degli effetti che produrrà l’ampliamento del centro commerciale.

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Le amministrazioni di Cernusco e Carugate con l’atto d’indirizzo del 28 luglio scorso hanno avviato la procedura amministrativa necessaria all’ampliamento del centro commerciale Carosello. Si tratta di un progetto che ha profonde conseguenze sul nostro territorio per la cancellazione irreversibile di un pezzo del parco degli aironi, la trasformazione di un’area agricola in svincolo stradale e l’impatto legato all’incremento di visitatori e traffico, ma pure sul futuro delle nostre comunità per le conseguenti ripercussioni di natura ambientale, sociale, culturale ed economica che si determineranno.

Queste preoccupazioni erano alla base dell’appello NO CAROSELLO dell’agosto scorso, che l’incontro promosso dall’amministrazione il 3 ottobre non ha affatto fugato, dal momento che è stata confermata la volontà di proseguire senza tener conto delle perplessità espresse da più parti.

Noi pensiamo che sia invece necessario valutare con maggiore attenzione le ragioni contrarie al progetto e a questo scopo intendiamo costituire un comitato civico cittadino che lavori in questo senso.

Vi invitiamo perciò ad un incontro il prossimo mercoledì 5 novembre presso la cooperativa edificatrice, via Fatebenefratelli 9, Cernusco.

Questo invito è rivolto a tutti coloro che hanno firmato l’appello NO CAROSELLO e a quanti si interrogano su quale siano gli scenari futuri della nostra città.

Vi invitiamo a partecipare e diffondere questo invito.

Vi aspettiamo mercoledì 5 novembre, ore 21,
presso la Cooperativa Edificatrice, via Fatebenefratelli 9, Cernusco sul Naviglio.

#Caroselloleaks: effetti collaterali dello Sblocca Italia

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Una voce, non marginale, degli argomenti a favore del progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello è rappresentata dagli aspetti economici, costituiti dagli introiti legati alla vendita ed agli oneri di urbanizzazione. Però … in virtù del decreto Sblocca Italia gli operatori potranno attuare gli interventi previsti non per intero, ma a “stralci” rispetto ai quali saranno calcolati gli oneri. Quindi gli introiti previsti dall’operazione Carosello saranno ridimensionati, soprattutto saranno diluiti nel tempo insieme alle opere oggetto di convenzione.
Un motivo in più per ripensare il progetto.

Carosello: lo studio sull’accordo di programma

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Spunta uno studio commissionato dalla Eurocommercial Properties Italia srl al Laboratorio URB&COM (Urbanistica e Commercio) del Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani.
Sarebbe di indubbio interesse capire come l’intervento di ampliamento del centro commerciale Carosello possa avere ricadute sull’interesse pubblico e possa riqualificare il contesto economico, insediativo ed urbano, così come quali siano le ricadute occupazionali.

E’ quindi opportuno che le amministrazioni di Cernusco e Carugate ne chiedano alla Eurocommercial Properties una copia, visto che sinora sostengono di non aver ricevuto alcun documento illustrativo del progetto.

quello che vedremo fra dieci anni

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La cava dietro il centro commerciale Carosello ATEg23 (oggi)

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La situazione fra 10 anni con un’escavazione sino a -20 m dal piano campagna (in rosso le aree interessate dal progetto di espansione del centro commerciale)

Conoscere per capire: “solo ciò che si conosce si difende e ciò che non si difende è perso”, Salvatore Settis

Carosello: l’incontro pubblico

incontro pubblico

Finalmente un incontro pubblico per discutere sul progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello. Lo si apprende dall’ultimo supplemento del notiziario dell’amministrazione “Cernusco Fuori dal Comune” in rete dal 24 settembre.

L’annuncio è riportato in un piccolo trafiletto in taglio basso dell’ultima delle sei pagine dedicate alla presentazione del progetto. Alla dichiarata volontà di confronto dialettico non sono certo dati la stessa enfasi e rilievo con cui sono presentate le ragioni del progetto. Inoltre l’uso dell’impersonale “è organizzato” non fornire alcuna indicazione sulle modalità con cui verrà tenuto l’incontro.

Il comitato Bene Comune Cernusco aveva chiaramente e ripetutamente richiesto che venisse “istituito un processo deliberativo costituito passaggi informativi preliminari seguiti da concreti istituti di partecipazione“, chiediamo pertanto che l’incontro venga strutturato “a tesi” vale a dire attraverso la presentazione di argomenti a favore e contrari, esposti attraverso relatori e tempi definiti in modo che la cittadinanza abbia l’opportunità di valutare il progetto in modo equilibrato.

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