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SICCITA’ – 1

Parco degli Aironi, spiaggia emersa – foto V. Liburdi
Parco degli Aironi, spiaggia emersa – foto V. Liburdi
Parco degli Aironi, massi spondali emersi – foto V. Liburdi

Mai così basso il livello della falda: spiagge inedite e massi affioranti al lago degli Aironi testimoniano un abbassamento del livello dell’acqua di alcuni metri, come non si ricordava da molti anni. L’intensa attività estrattiva, che ancora interessa l’area ovest del lago, aveva portato a far emergere la falda che può quindi essere osservata direttamente nelle sue variazioni stagionali. 

I dati idrogeologici (fermi al 2008!) indicano per Cernusco escursioni stagionali di circa 4 metri, ma sarebbe importante avere rilevazioni più recenti, in particolare per gli ultimi due anni caratterizzati da precipitazioni ridotte, che aiutino a capire l’andamento della soggiacenza e valutare quali interventi mettere in atto.

L’amministrazione di Cernusco conosce bene i pozzi (pubblici e privati) ed i piezometri presenti sul territorio, dunque si tratta di dati di facile reperibilità ed estrema utilità per ricostruire l’andamento delle serie storiche comparate agli ultimi anni.

Chiediamo dunque all’amministrazione di utilizzare le analisi ricavate su tali dati come base per definire azioni mirate sul territorio e non limitarsi ad interventi estemporanei volti a ridurre lo stress idrico delle alberature.

La messa a disposizione dei dati sulla falda costituisce un elemento di trasparenza, perché non ci stancheremo mai di ricordarlo, i dati stanno alla base dell’informazione da cui deriva la conoscenza (Elinor Ostrom, premio Nobel per l’Economia).

#occhiapertiurbanistica: la variante elettorale

Il 2021 potrà essere ricordato come l’anno che ha segnato il futuro urbanistico della nostra città: in gennaio era arrivato il parere motivato sulla Valutazione Ambientale Strategica che imponeva una lunga serie di revisioni, correzioni e prescrizioni alla variante parziale del PGT. Una variante molto controversa e contestata, soprattutto per la realizzazione del campo da baseball nel corridoio ecologico del Gaggiolo e del comparto immobiliare di via Cevedale-Bassano.

Le numerose osservazioni arrivate da cittadini ed associazioni compresa la nostra, e persino da partiti appartenenti alla giunta comunale, avevano messo in luce la mancata considerazione dei danni ambientali conseguenti agli interventi previsti, la subordinazione agli interessi immobiliari privati ed una pianificazione degli impianti sportivi pubblici slegata da quella complessiva.

Solo in dicembre, il 15 in commissione territorio e poi il 21 con la discussione in consiglio comunale, emerge il risultato della revisione e si assiste ad un inaudito scambio di veleni fra i tecnici responsabili della variante e della VAS che si accusano reciprocamente di inadeguatezza ed inadempienza.

Ma è proprio il consiglio comunale a costituire finalmente un elemento di trasparenza perché diventano palesi il supponente decisionismo dell’amministrazione che ha voluto una variante del PGT, falsamente definita parziale, quando in realtà modifica elementi e criteri strutturali dell’impianto del PGT, la domanda di partecipazione da parte dei cittadini sistematicamente elusa nel corso di un procedimento in cui è stato persino necessario ricorrere ad un esposto per fare rispettare i dovuti termini di messa a disposizione dei documenti presentati in piena pandemia.

Infine, ma non ultimi, si sono palesati gli interessi economici sottesi ai campi di via Cevedale-Bassano: un lembo di verde agricolo ai margini del tessuto urbano ed affacciato sul parco delle cave, su cui grava però una previsione di edificabilità di quasi 15.000 mq di slp, rimasta inattuata da decenni, distribuiti su diverse palazzine. La giunta era intervenuta lo scorso 10 novembre e, nel valutare “gli effetti di previsioni di PGT non più rispondenti alla diffusa sensibilità ambientale”, aveva recepito la disponibilità espressa dagli immobiliaristi a ridurre del 15% la slp portandola sino al 25% e dichiarando tale riduzione di superfice immobiliare edificabile di interesse pubblico.

Dunque l’amministrazione riconosce l’importanza dei campi e la necessità di porre un argine al consumo del suolo, ma poi come atto conseguente si limita a ridurre la superficie edificabile e a valutare la potenziale incidenza dell’intervento sui servizi ecosistemici. Inoltre si pensa di sanare il danno irreversibile per tutta la comunità costituito dalla perdita dei campi di via Cevedale, perché il suolo è una risorsa non riproducibile, attraverso una compensazione con altre aree che andrebbero ad ampliare gli ambiti di proprietà pubblica del Parco Est delle Cave ed il cannocchiale paesaggistico di Villa Lari. Ma tali aree sono già superfici libere e dunque non aggiungerebbero nulla al computo delle aree verdi.

Analogamente per il campo di baseball da realizzare nel campo del Gaggiolo, nonostante ne sia stata rilevata la sensibilità paesistica ed ambientale, la perdita del corridoio ecologico verrebbe compensato allo stesso modo, perché l’ampliamento dell’offerta di spazi sportivi è considerato preminente rispetto alle esigenze di tutela ambientale.

Nel corso della discussione in consiglio comunale diversi consiglieri hanno esposto puntuali obiezioni e critiche ai progetti ma, al momento del voto, la variante è stata adottata con due soli voti contrari, gli altri si sono astenuti o hanno lasciato l’aula.

Dopo la discussione delle osservazioni ci sarà un altro passaggio in consiglio comunale per la sua approvazione definitiva. I tempi sono ridotti perché incombono le elezioni amministrative, in ogni caso la variante parziale ed il PGT saranno l’oggetto principale di discussione della prossima campagna elettorale.

È qui che chiediamo un confronto con le forze politiche che si candidano nei prossimi mesi a governare la città. Pensiamo sia necessario far conoscere a tutti i cittadini quali sono le posizioni di ciascuna, in particolare sulle scelte urbanistiche, il tipo di progetto di città che propongono per noi e per i nostri figli.

Bene Comune Cernusco avvierà un occasioni di dibattito pubblico, consapevoli che se “le promesse dei politici valgono solo per chi le ascolta”, possono però essere elementi utili nella scelta di un candidato/a rispetto ad un altro/a.

Note a margine dell’audizione sull’interramento del lago Gabbana

lavori intorno al lago Gabbana – 07.09.2020

E’ più facile che un comitato venga ascoltato in regione che invitato in comune.

Almeno per il lago Gabbana è andata così, ed è una delle notazioni a margine della vicenda emersa nell’estate 2019 grazie alla mobilitazione dei cittadini di Vimodrone che hanno visto improvvisamente all’opera le ruspe all’interno dell’area del lago Gabbana, specchio d’acqua che si è formato per emersione della falda nella cava di inerti contigua alla cascina Gabbana, da cui prende il nome.

Un’attività estrattiva selvaggia a partire dal dopoguerra ha sfruttato intensamente le preziose sabbie e ghiaie del sottosuolo, lasciando in tutto il territorio comunale numerose e profonde ferite . Criteri di salvaguardia e modalità estrattive meno devastanti sono arrivati solo molti anni dopo, così la cava Gabbana, una volta esauriti gli orizzonti utili, è stata abbandonata, iniziando un nuovo ciclo come lago.

Per decenni lì hanno fatto il bagno e pescato gli abitanti di Vimodrone, era un luogo di svago collegato alla settecentesca cascina Gabbana in cui si trovava il dopolavoro della Cariplo. Con la crisi economica degli anni 2008-2012, l’area passa di proprietà e viene acquistata da un’immobiliare, che nel 2018 ottiene dal comune di Vimodrone l’autorizzazione ad interrare il lago grazie ad un semplice permesso di costruire: un atto amministrativo che serve per autorizzare la realizzazione di qualcosa sopra il piano campagna, ma, come in uno specchio, anche sotto: dunque viene autorizzato il riempimento di un lago con 620.000 mc di materiali, l’equivalente di due stadi. Ma, se per costruire uno stadio occorre valutare la compatibilità paesaggistica (siamo in un’area protetta, il PLIS Est delle Cave), geologica ed ambientale,  per interrare 620.000 mc basta un permesso di costruire (almeno, questa è la versione del comune di Vimodrone).

Eppure le acque del lago sono importanti, servono da ricarica dell’acquifero, pertanto qualsiasi sostanza inquinante immessa nel lago ne metterebbe a rischio la potabilità; ciò nonostante il progetto non prevede alcuna rete di monitoraggio della qualità dell’acqua, dei materiali di riempimento non si sa nulla, solo un’autocertificazione ne attesterà la provenienza.

E poi ci sono gli animali: nel lago ci sono molti pesci, specie autoctone e molte altre alloctone, di cui non si sa che fine faranno; le sue acque e le numerose piante dell’area ospitano molti uccelli che le utilizzano come area di sosta durante le migrazioni e come luogo di nidificazione. Le aree umide sono infatti essenziali per queste specie e sono tutelate da stringenti normative europee. Interrare il lago significa dunque fare una strage.

C’è il paesaggio: un tempo lì c’erano i campi, solo campi, poi venne la cava e poi il lago che è lì da più di cinquanta anni. In un contesto che ha perduto i suoi connotati rurali a causa dell’attività estrattiva e della speculazione edilizia che fanno di Vimodrone uno dei comuni con la più alta densità abitativa del milanese, il lago Gabbana ha rappresentato una forma di “appaesamento”: è diventato elemento connotativo ed identitario del paesaggio.
Modificarne l’assetto, trasformandolo nella migliore delle ipotesi in un prato verde con qualche alberello e nella peggiore in un ricettacolo di materiali di provenienza ignota, significa cancellare anche la memoria storica degli abitanti e dei luoghi

Infine il PLIS Est delle cave: mai come in questo caso è emersa l’inadeguatezza delle tutele che questo tipo di area protetta prevede, legate come sono ai soli vincoli urbanistici che ciascun comune del parco dispone sul suo territorio e che quindi possono essere sempre modificati. Né esistono regole che impongono forme di consultazione e approvazione preliminari da parte degli organi del PLIS per i progetti che ricadono al suo interno, tanto meno valutazioni di impatto.

L’interramento del lago Gabbana costituisce dunque un precedente, anzi il precedente: d’ora in poi per interrare un lago inserito in un PLIS basterà un permesso di costruire.

Perché ciò non accada, perché non vengano cancellate le istanze di tutela degli interessi della comunità rispetto agli interessi di un privato, si batte da un anno il comitato Salviamo il lago Gabbana e noi di Bene Comune Cernusco siamo stati sempre al suo fianco.

Per questo lo scorso 9 settembre abbiamo esposto insieme in audizione ai componenti la VI commissione Ambiente della regione Lombardia le criticità dell’interramento del lago. Sia il presidente Riccardo Pase che i numerosi consiglieri intervenuti hanno ascoltato con attenzione i problemi legati al progetto e le conseguenze per la collettività, elementi incontrovertibili, rispetto ai quali stava all’amministrazione comunale valutarne l’incidenza, al momento del rilascio dell’autorizzazione, e validi ancora oggi. Prima che sia troppo tardi.

un gheppio vigila sui lavori di interramento del lago gabbana

Saluti da Cernusco sul Naviglio

A breve aree preziosissime per la fauna locale che permettono e proteggono gli spostamenti verso altre aree naturali protette, spariranno per essere sostituite da un campo da baseball e da un parcheggio.

Un corridoio ecologico sacrificato per ampliare lo spazio dedicato allo sport a spese di aree verdi e con ulteriore consumo di suolo: secondo noi una diversa soluzione deve essere possibile.

Vuoi saperne di più? Leggi le nostre pillole dedicate alla variante al PGT in fase di approvazione in queste settimane:

La variante al PGT in pillole – Il PLIS delle Cave

La variante al PGT in pillole – Via Brescia

La variante del PGT in pillole – Via Cevedale

La variante del PGT in pillole – l’Ampliamento del centro sportivo

Hai anche tu qualcosa da dire su questo tema? Facci avere le tue osservazioni a questa mail benecomunecernusco@gmail.com, le integreremo alle nostre. Abbiamo poco tempo! Il termine per presentarle scade il 14 luglio.

La variante del PGT: come fare le osservazioni

Gli interventi proposti nella variante del PGT in discussione in questi giorni avranno effetti di medio periodo sulla struttura del tessuto urbano e di lungo periodo sull’ambito ambientale.
Pur essendo una variante parziale che, secondo quanto dichiarato, dovrebbe incidere solo in relazione a specifici elementi puntuali, presenta alcuni interventi di particolare valenza e rilievo dal momento che interessano aree sensibili dal punto di vista ambientale ed urbanistico.

Abbiamo già presentato alcune delle proposte (l’ampliamento del centro sportivo in un’area del PLIS Est delle Cave, l’edificazione di via Cevedale in aree che ora sono dei campi agricoli), continueremo a raccontarvi ciò che contengono le altre.

Nello stesso tempo vi segnaliamo che sino al 14 luglio è possibile far pervenire all’Amministrazione osservazioni e rilievi, perché siano valutate dai soggetti competenti per la Valutazione Ambientale Strategica.

I documenti si trovano sul portale SIVAS regionale a questo link
le osservazioni vanno inviate all’Autorità Procedente per la VAS del comune di Cernusco sul Naviglio  –  Settore Infrastrutture e Urbanistica-Edilizia Privata del Comune di Cernusco sul Naviglio –  per posta certificata all’indirizzo: comune.cernuscosulnaviglio@pec.regione.lombardia.it

In alternativa, potete mandarle a noi all’indirizzo benecomunecernusco@gmail.com
le raccoglieremo in un documento complessivo insieme alle nelle nostre.

La variante del PGT in pillole – l’Ampliamento del centro sportivo

Una delle principali variazioni proposte dalla variante n. 2 del PGT riguarda un’area posta sulla sponda Nord della Martesana, incuneata fra il margine ovest del centro sportivo ed i campi agricoli a confine con Vimodrone.

Attualmente è un’area verde, agricola, rientra nel perimetro del parco (PLIS) Est delle Cave, in particolare costituisce uno dei corridoi ecologici di Cernusco, vale a dire un’area che ha la funzione creare una connessione fra habitat naturali posti a Nord e a Sud del suo territorio, isolata da  una  fascia “tampone” rispetto agli ambiti antropizzati circostanti.
Risulta attraversata da un elettrodotto (nella relazione ambientale non è indicato il voltaggio) e ricade nell’ambito di tutela paesaggistica del Naviglio Martesana.

L’area coinvolta ha una superficie complessiva di 20.675 mq (circa tre campi di calcio),  fa parte di un “ambito di non trasformazione” ed ha come attuale destinazione d’uso “parchi e giardini” (Sg4_NP3).

La variante proposta prevede che quest’arena venga destinata all’ampliamento dell’adiacente centro sportivo di via Buonarroti ma i vincoli attuali non lo permettono. Così la variante propone di escludere l’area dal perimetro del parco e trasformarne la destinazione  in “edifici ed attrezzature” connesse a servizi per lo sport (Sv_P2).

Per non ridurre la superficie complessiva del parco e delle aree agricole tale operazione viene fatta  in compensazione: vale a dire che i metri quadri di verde  sottratto in un’area devono venire compensati da almeno altrettanti che possono essere trovati nell’intero territorio del comune in modo tale che il bilancio complessivo sia a somma positiva.

Per compensare la perdita del corridoio ecologico la variante propone di lasciare lungo il Naviglio una fascia di rispetto di 10 m (“per consentire almeno la permeabilità della fauna terrestre”) ed un’altra più a Sud, lungo il margine della statale 11 ed in un’area di fronte all’albergo Melghera.

tutto bene dunque?

Noi abbiamo alcune considerazioni:

1) IMPORTANZA DEI CORRIDOI ECOLOGICI: servono per mettere in comunicazione delle aree naturali importanti per la conservazione dell’ecosistema e della biodiversità presente, permettendo il passaggio di specie migratrici ma anche spostamenti quotidiani di molte specie animali; il corridoio ecologico che la variante vuole ridurre per ampliare il centro sportivo connette direttamente il PLIS al Parco Agricolo Sud Milano e indirettamente con altri due parchi regionali vicini.

2) SCOMPARSA INSETTI: la trasformazione di destinazione d’uso implica la cancellazione dell’attuale prato naturale. Ciò comporterà come conseguenza la diminuzione di insetti, tra cui insetti impollinatori, fondamentali per l’uomo e molti prodotti alimentari che acquista quotidianamente; queste azioni nei prossimi decenni porteranno il 40% delle specie di insetti conosciute sempre di più verso l’estinzione.

3) SCOMPARSA IRUNDINIDI: in Cascina Gaggiolo nidificano le rondini e, tutto intorno, sono di passaggio rondoni e balestrucci. L’ampliamento del centro sportivo, a cui va aggiunta la conversione dei due campi da calcio in prato sintetico, può significare l’abbandono dei nidi da parte delle rondini, perché diminuiranno le fonti di cibo (insetti) e il materiale primario per i nidi (fango).
Situazione che si è già verificata (con i balestrucci) in seguito alla conversione in sintetico del campo da calcio dell’Oratorio Paolo VI.

4) ALTRI PROBLEMI: queste non saranno le uniche conseguenze, aumenteranno infatti ancora cementificazione, frammentazione di habitat naturali, incremento di traffico e inquinamento.

A nostro avviso, questo non è il momento storico per fare scelte contro gli ecosistemi e la biodiversità, neppure in nome di strutture pubbliche destinate alle attività sportive.

Abbiamo la responsabilità etica di conservare e tutelare il nostro ambiente e gli ecosistemi fintanto che c’è il tempo per farlo.

E bisogna farlo per conservare il parco (PLIS) Est delle cave, un parco sottovalutato dai più che, con le giuste competenze e determinate azioni volte al potenziamento e alla conservazione, potrebbe diventare un’area protetta di interesse naturalistico, luogo di insegnamento, divulgazione e ricerca.

E’ necessario dunque che emergano e vengano fatte conoscere le conseguenze che la variante verrà a determinare con la cancellazione dei vincoli ambientali prodotta dalla trasformazione d’uso dell’area per ampliare il centro sportivo.

Quante rondini, quante api vale un centro sportivo? Sono state valutate le alternative a questa proposta? Qual è l’impronta ecologica, l’incidenza reale dal punto di vista ambientale di questa trasformazione?

a cura di Federico Belloni e Jasmine La Morgia

 

Variante PGT: differiti i tempi sino al 14 luglio


Importante risultato dell’azione di Bene Comune Cernusco: i termini per la messa a disposizione della documentazione della variante parziale del PGT di Cernusco sono stati differiti al 14 luglio dopo l’invio alla procura di Milano del nostro esposto che segnalava il mancato rispetto della sospensiva dei procedimenti amministrativi sino al 15 maggio.

La messa a disposizione dei documenti era avvenuta in pieno lockdown e solo da pochi giorni è stato possibile riprendere per tutti noi contatti e relazioni, pertanto ignorare tale contesto era davvero un segnale di mancata volontà di attenzione e confronto. Inoltre così come ai cittadini è stato chiesto di attenersi alle regole dell’emergenza Covid-19, lo stesso deve valere per chi ci amministra. I diritti di tutti non si possono limitare per interessi di parte, la partecipazione non può essere considerata un espediente retorico, ma va declinata con atti concreti ed è un diritto da esercitare e difendere.

Siamo confidenti che questo periodo possa essere utilizzato come opportunità di informazione e divulgazione dei contenuti della variante e delle implicazioni che avrà nei prossimi anni. Ad maiora.

La variante del PGT in pillole

Se volete scoprire cosa accadrà nelle zone di Cernusco evidenziate, seguiteci.
Vi racconteremo cosa prevede la variante parziale del Piano di Governo del Territorio.
Qui trovate la mappa che evidenzia dove sono localizzate le aree oggetto di modifica.

Le aree in grigio sono il tessuto urbano consolidato, in bianco le superfici libere.

Secondo il documento di scoping (2019) la superficie antropizzata risulta pari al 61,42%  (secondo la classificazione DUSAF relativa all’uso del suolo prodotta dalla regione Lombardia e questo valore si riferisce al 2015).

L’unico dato pubblico disponibile per una comparazione si trova nelle valutazioni sul PGT della provincia di Milano ed è del 2012.

 

Secondo tale bilancio nel 2012 k’indice di consumo di suolo per Cernusco era del 60,76% (DUSAF), ma arrivava al 67,42% con il PGT.

Dunque le analisi di corredo alla variante parziale del PGT utilizzano dati fermi al 2015 e quindi fotografano una situazione già superato ormai da cinque anni in relazione all’indice di consumo di suolo e non presentano il monitoraggio di tale parametro come avrebbe richiesto il Rapporto Ambientale che accompagna il PGT.

Non sarà così possibile valutare se le modifiche proposte dalla variante di piano rientrano o meno in obiettivi di consumo di suolo prefissati dall’amministrazione.

 

Stazione meteorologica: un importante risultato


Tutti i consiglieri comunali hanno sottoscritto la mozione, presentata grazie al consigliere Claudio Gargantini, che chiede di dare seguito al progetto proposto da Bene Comune Cernusco e CoScienza Ambientale che prevede la realizzazione di strumentazione per la stazione meteo, affiancando al rilevamento ed alla diffusione dei dati, iniziative di formazione tecnico-scientifica nel campo ambientale, meteorologico, informatico ed elettronico.

A più di un anno e mezzo dalla presentazione del progetto in un incontro pubblico svoltosi in biblioteca nell’ottobre 2018 che aveva visto la partecipazione dell’assessore all’Ambiente e raccolto la sua adesione, ieri nel consiglio comunale tutti i consiglieri hanno aderito con favore e sollecitato l’iniziativa.

Da parte dell’amministrazione comunale ora vanno superati gli impedimenti burocratici che sino a questo momento avevano impedito la stipula della convenzione, mentre sta a noi cittadini e a tutti coloro che hanno voglia di imparare e mettere a disposizione un po’ del loro tempo, realizzare questo progetto.

I dati ambientali sono importanti: ci raccontano cosa accade all’aria e all’acqua del nostro territorio, ci danno la possibilità di valutare l’effettiva variabilità del clima, dimensionare correttamente gli impianti (da quelli termici, di irrigazione alla rete fognaria), valutare le aree a maggiore rischio. Nello stesso tempo l’elaborazione dei dati e, in primo luogo la realizzazione diretta della strumentazione, offrono occasione uniche di formazione in ambiti che vanno dall’elettronica, all’informatica, alla statistica.

A breve organizzeremo un incontro – magari su web – per raccontarvi il progetto e le modalità di partecipazione. Seguiteci.

 

Facciamo il punto – incontro aperto 14 ottobre 2019

Nell’incontro aperto di lunedì 14 ottobre 2019 alle ore 21

presso la casa delle associazioni, via Buonarroti 59 a Cernusco

presenteremo

e sarà presente una delegazione di cittadini di Vimodrone per illustrare quanto sta accadendo al lago Gabbana, oggetto di un intervento di riempimento con materiali di scavo.

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