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Il circolo ACLI di Cernusco sul Naviglio, in merito alla questione dell’ampliamento del Centro Commerciale Carosello, che sarà in discussione nella seduta del Consiglio Comunale del prossimo 28 luglio, condivide le preoccupazioni e le riflessioni riportate nell’articolo del comitato Bene Comune Cernusco.
Pur conoscendo le difficoltà economiche contingenti delle amministrazioni comunali e ben sapendo quanto sia urgente e drammatico il tema delle prospettive occupazionali, ci domandiamo se il risultato dell’operazione proposta dalla Società proprietaria del Carosello, con una interessante contropartita economica e creazione di probabili posti di lavoro, sia anche una soluzione di prospettiva per la nostra comunità.
Continua alienazione di terreno contro denaro per cementificazione, è ciò che ci ha portato a questo disastroso stato delle cose. Non è la soluzione nemmeno per i posti di lavoro, dove la saturazione di centri commerciali nella zona e la loro deregulation sono il vero problema.
Rischiamo, ancora una volta, per rincorrere un’effimera convenienza temporanea, di perdere con certezza e PER SEMPRE una porzione di fertile terra agricola, parte del nostro patrimonio, di cui abbiamo la responsabilità e il compito di difendere e preservare.
Tanto più ora, che stanno cambiando i paradigmi e le sensibilità delle persone verso il territorio e verso gli acquisti dei prodotti agricoli. Nuove modalità che stanno creando davvero posti di lavoro e nuova imprenditoria locale che ha visione e lungimiranza.
E qui il terreno pubblico agricolo può e potrà giocare un ruolo straordinario.
Per queste considerazioni, ci uniamo alla richiesta fatta dal comitato Bene Comune Cernusco perché si attivi un supplemento di indagine e riflessione, nel quale anche la cittadinanza sia chiamata ad esprimersi attraverso un processo di coinvolgimento deliberativo.
Circolo ACLI 26 luglio 2014
I numeri de il Carosello
Il centro commerciale Carosello occupa una superficie di quasi 53.000 metri quadrati (8 campi di calcio) fra i comuni di Cernusco e Carugate, ha avuto 8,5 milioni di visitatori nel bienno 2012-2013 (una media di quasi 12.000 persone al giorno) ed ha un valore dichiarato di 292 milioni di euro. E’ di proprietà della Eurocommercial Properties, una società olandese che controlla il 38% della grande distribuzione in Francia, il 23% in Svezia ed il 39% in Italia dove il Carosello è il centro commerciale con il maggior bacino di utenza (1,7 milioni di persone).
La vicenda
Nel marzo scorso la Eurocommercial Properties ha richiesto alle due amministrazioni su cui si trova il Carosello un accordo di programma per definire i termini di un ampliamento delle superfici e la modifica della viabilità di accesso. Al comune di Cernusco la proprietà chiede la cessione di un’area pubblica ai margini del Parco delle Cave e la variazione di destinazione d’uso di un’area privata. Il sindaco di Cernusco ha richiesto al Consiglio Comunale un “atto d’indirizzo” preliminare all’accordo di programma i cui i termini generali sono stati illustrati dall’assessore Marchetti nella commissione Territorio svoltasi venerdì 18 luglio.
Dalla discussione è emersa la posizione sostanzialmente favorevole dell’esecutivo che ritiene “non strategica” l’area di 5.000 mq posta a Nord del Parco degli Aironi nel comune di Cernusco (valore 3,5 milioni di euro) ed “utile al miglioramento della viabilità complessiva” la variazione d’uso dell’area agricola su cui verrà realizzato uno svincolo di accesso al centro commerciale direttamente dalla tangenziale.
Parte dell’opposizione ha richiesto che l’operatore commerciale sia chiamato a coprire i costi di ristrutturazione della pista ciclabile, della manutenzione del parco degli Aironi ed interventi economici a vantaggio del commercio locale; un’altra parte ha espresso rilievi di metodo in relazione ai tempi ed alle modalità di coinvolgimento dei cittadini e preoccupazioni sulle ricadute economiche, occupazionali ed ambientali dell’intervento.
Le richieste del comitato Bene Comune Cernusco a Sindaco e Consiglieri
Il comitato Bene Comune Cernusco chiede che Sindaco e Consiglieri, nella seduta del prossimo 28 luglio, nell’esprimere il loro parere d’indirizzo tengano conto di alcuni elementi che non sono emersi nella discussione in commissione.
1. La cessione di 5000 mq di verde pubblico significa comunque trasformare un bene materiale non riproducibile e che è parte del patrimonio della comunità in una “merce”, un oggetto di scambio che si può vendere.
2. Il Carosello si trova in un’area caratterizzata da numerosi vincoli strutturali, dalla viabilità alla cava preesistenti, che ne limitano l’espansione non consentendo ulteriori allargamenti di superficie. Pertanto il terreno di Cernusco è uno spazio vitale per l’ampliamento del centro sul quale la trasformazione del suolo pubblico in area commerciale genererà un significativo plusvalore.
3. La compensazione ecologica (per ciascuno dei metri quadri edificati vengono ceduti al comune 4 mq di aree a servizi) dal punto di vista ambientale non dovrebbe essere utilizzata come prassi, ma solo come estrema ratio, poiché la leva economica applicata ad un bene pubblico dove essere complementare a quella regolativa. Occorre cioè che gli obiettivi di consumo di suolo siano individuati in via preliminare, in modo tale che si possa poi valutare se un intervento rientra o meno in quegli obiettivi e l’eventuale compensazione applicabile.
Cernusco non ha individuato tali obiettivi e quindi il bilancio sul consumo del suolo si può fare solo a posteriori degli interventi autorizzati.
4. Per poter esprimere una valutazione costi/benefici occorrono maggiori informazioni e dettagli sull’intervento di ampliamento, è importante a questo riguardo che il piano di fattibilità venga reso noto, specie per quanto attiene alle previsioni di utenza, esercizi coinvolti, tempi e ricadute occupazionali.
5. L’alienazione dell’area verde e la trasformazione di quella agricola in svincolo della tangenziale significano la cancellazione del ruolo di cuscinetti che tali aree svolgono rispetto al complesso commerciale e viabilistico.
La conservazione di aree agricole o verdi rispetto allo sviluppo urbanistico era uno dei capisaldi del PGT che le riteneva indispensabili fattori di conservazione del delicato fra le aree urbanizzate e quelle rurali. Senza tali vincoli il centro commerciale e la relativa viabilità accessoria si troveranno direttamente a ridosso del margine del parco degli Aironi e la superficie urbanizzata si troverà ad avanzare ulteriormente verso il nucleo abitato favorendo la conurbazione.
6. L’incremento di superficie commerciale (31.000 mq di superficie, vale a dire più della metà dell’attuale) rimanda ad un aumento del numero di visitatori. Dagli odierni 12.000 al giorno potrebbero diventare 18.000 se si assume una relazione diretta in funzione della superficie, vale a dire un flusso di 10.000/15.000 auto al giorno che convergono al solo Carosello.
L’impatto in termini ambientali di tale incremento di traffico non ci pare sia stato un elemento sufficientemente valutato. Chiediamo pertanto che venga effettuato uno studio di valutazione degli impatti, specie in relazione all’incremento di visitatori previsto.
7. L’intervento proposto verrà realizzato in un’area contigua al PLIS Est delle Cave: si tratta di un parco istituito nel 2009 e che ha avuto un iter travagliato, sia per quanto riguarda i suoi organismi che la sua gestione e manutenzione. Si tratta comunque di un contesto ambientale istituito come elemento di tutela del paesaggio della “connessione del sistema verde del Nord Est Milanese” e con funzione di cintura rispetto alle spinte di espansione urbanistica. Non sono emerse le relazioni che tale intervento verrebbe ad assumere rispetto al PLIS ed al paesaggio che il parco dovrebbe tutelare. Anche in questo caso si rende necessaria la valutazione di impatto sul territorio contermine e le reti ecologiche presenti.
8. Sempre in relazione al PLIS, solo in questi giorni si stanno predisponendo gli strumenti attuativi per la costituzione degli organismi gestionali. Nella conferenza dei servizi dovranno essere coinvolti tali organismi, specie quelli con funzioni di pianificazione e consultive (Comitato tecnico, Forum consultivo di partecipazione).
9. L’ulteriore sviluppo del polo commerciale nell’area nord della città (Carosello+Ikea+Leroy Merlin) pone in evidenza alcune questioni più generali di carattere culturale e sociale: ha ancora senso continuare a costruire/ampliare centri commerciali rispetto alla sempre più stringente necessità di limitare il traffico privato e la dispersione urbana? Si tratta evidentemente di un tema che non può limitarsi al solo comune di Cernusco, ma va valutato a scala più ampia, considerando le tendenze più avanzate che privilegiano il commercio locale e di prossimità, l’e-commerce e la mobilità pubblica e dolce come fattori di innovazione verso uno sviluppo più sostenibile delle nostre città.
10. La richiesta del parere di indirizzo del consiglio comunale è un passaggio significativo, ma non può esaurire il percorso di coinvolgimento partecipativo della cittadinanza a nostro avviso necessario dal momento che sono in gioco un bene comune ed un intervento con significative ripercussioni sulla nostra comunità.
Poiché l’ampliamento del centro commerciale comporta l’alienazione di un bene comune è opportuno che venga istituito un processo deliberativo costituito passaggi informativi preliminari seguiti da concreti istituti di partecipazione (segnaliamo a questo proposito le positive esperienze di Avventura Urbana). Si creerebbe inoltre un precedente virtuoso: la pratica partecipativa è un processo a somma positiva, che diventa tanto più efficace quanto più è utilizzata. L’esperienza maturata per questo caso sarà utile e riproducibile in tutti gli altri contesti in cui l’amministrazione sarà chiamata ad assumere decisioni che hanno ripercussioni sul futuro della comunità.
Chiediamo pertanto ai consiglieri ed al Sindaco che si facciano portavoci delle richieste di maggiori informazioni su impatti e ricadute che il progetto di ampliamento del centro commerciale comporta e che la cittadinanza sia chiamata ad esprimersi attraverso un processo di coinvolgimento deliberativo.
*post modificato il 24.07.2014
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