Categoria: qualità dell’acqua (Pagina 4 di 4)

Prossima tappa: il Piano per l’acqua

Alla fine sono stati pubblicati i nuovi dati delle analisi effettuate sui pozzi che alimentano l’acquedotto di Cernusco. Quelli arrivati (finalmente) da AmiAcque e quelli ritrovati (fortunosamente) della ASL MI2.

Il comitato Bene Comune Cernusco ringrazia il Dipartimento di Prevenzione Medico della ASL MI2 per la tempestività e la disponibilità con cui ha messo a disposizione la sua relazione annuale sul monitoraggio dell’acqua e la responsabile dell’Ufficio Ecologia del comune che ha accolto la nostra sollecitazione a riportare i dati sul sito in modo più rigoroso.

Rimane però ancora aperto il tema della necessità di stabilire procedure certe di trasmissione dei dati dal gestore del servizio idrico e l’amministrazione, oltre che un’informazione corretta e trasparente nei confronti della cittadinanza. Auspichiamo che l’incontro che si svolgerà il 23 aprile fra AmiAcque ed il sindaco Comincini, insieme agli assessori Marchetti e Zacchetti vada in questo senso. Di più, riteniamo che sia necessario che tale intesa venga aperta a tutti i soggetti coinvolti, comprendendo quindi anche cittadini ed associazioni, proprio per dare pienezza di senso all’acqua bene comune.

Occorre quindi lavorare su più livelli: il piano di controllo sulla qualità, il piano della comunicazione, il piano delle azioni. Ciascuno dei soggetti coinvolti (gestore, comune, associazioni) deve fare la sua parte e nello stesso tempo impegnarsi a collaborare con gli altri.

E’ importante che si conoscano quali sono i pozzi in esercizio, la periodicità con cui vengono effettuati i controlli,  i volumi di acqua coinvolti per i diversi usi. La trasmissione dei dati va effettuata in tempi certi, così come la loro pubblicazione sul sito del Comune. 

Alla trasparenza devono affiancarsi informazione e sensibilizzazione per un uso sicuro e responsabile dell’acqua. Infine, ma non ultime, azione concrete volte alla sua tutela e conservazione.

A questo riguardo occorre mettere in campo un progetto sinergico di azioni positive volte alla riduzione dei consumi, l’utilizzo dei pozzi di prima falda e la realizzazione di una rete per il riutilizzo delle acque reflue per gli usi non domestici.

Si tratta di obiettivi importanti verso i quali chiediamo l’impegno dell’amministrazione, del gestore del servizio, ma soprattutto l’aiuto di tutti cittadini e le associazioni della città. Perché l’acqua è un bene comune, non solo per noi, ma per quelli che verranno dopo di noi.

Aderisci alla campagna: il Piano per l’acqua di Cernusco

BeCoCe incontra l’assessore all’ambiente

Si è chiuso lunedì 15 aprile il primo ciclo di incontri del Comitato Bene Comune Cernusco con gli amministratori che si occupano dei beni comuni legati all’ambiente.

All’assessore Ermanno Zacchetti, che solo dal suo secondo mandato ha la delega per l’ambiente, avevamo chiesto di fare il punto il punto sull’ambiente a Cernusco, soprattutto in relazione ad aria, acqua, territorio come beni comuni e di raccontarci gli indirizzi dell’amministrazione su ambiente, mobilità, rifiuti.
Zacchetti ci ha illustrato Cernusco2032,  un percorso progettuale all’insegna di una collaborazione fra i diversi ambiti della produzione, nuove tecnologie ed ambiente volto a sognare e realizzare la Cernusco del futuro. L’iniziativa ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita cittadina e “sostenere il territorio, la comunità e lo sviluppo sociale attraverso la promozione di cultura, collaborazione professionale, innovazione ed ecoinnovazione”.
Tale prospettiva, però, è risultata priva della necessaria valutazione sullo stato dell’ambiente a Cernusco, dal momento che l’amministrazione non si è dotata di uno strumento conoscitivo di questo tipo, e neppure è possibile fare una mappatura diretta per  elementi – quali aria, acqua, territorio – dal momento che non ci sono dati utili di riferimento. In particolare per l’aria non ci sono stazioni attive per la rilevazione degli inquinanti atmosferici, mancano i dati sul consumo di suolo e sulla riduzione delle superfici rurali, così come i dati relativi alla qualità dell’acqua della città.
A questo riguardo Zacchetti, pur sottolineando che la delega alle acque è di competenza dell’assessore al territorio Giordano Marchetti, si è impegnato a riportare nell’incontro che si svolgerà oggi fra amministrazione ed Amiacque, il gestore del servizio idrico, la richiesta del comitato BeCoCe di un patto per l’acqua, volto al riconoscimento dell’acqua come bene comune ed alla trasparenza ed informazione dei cittadini attraverso procedure certe di comunicazione.
La sinergia fra istituzioni e cittadini rivolta all’ambiente, proposta da BeCoCe, troverà un suo primo passaggio nella realizzazione di un incontro aperto sul tema della gestione dei rifiuti, che vedrà coinvolti insieme l’amministrazione, il comitato BeCoCe ed la Cernusco Verde per fare il punto sulla raccolta dei rifiuti in città e sui nuovi indirizzi che verranno presto adottati.

Quel gioiello di CapHolding che non comunica i dati sulla qualità dell’acqua

Immagine

dal comunicato sull’assemblea dei soci di CAP Holding svoltasi il 19 marzo che ha approvato la formazione del gestore unico dei servizi per l’acqua della provincia di Milano.

Non pare davvero un esempio di buona politica se i dati relativi alla qualità dell’acqua del comune di Cernusco sono fermi al 2010.

acquacernusco

Il comitato Bene Comune Cernusco ha sollecitato in ripetute occasioni (nell’incontro con l’assessore Marchetti ed in quello con il sindaco Comincini) la necessità che Amiacque, l’azienda di erogazione di CAP Holding che ne costituisce il “braccio operativo”, fornisca con puntualità al nostro comune tutte le informazioni sull’acqua dei pozzi in funzione a Cernusco. Si tratta di un atto dovuto legato ai doveri di informazione e trasparenza garantiti dalla carta dei servizi, oltre che un elemento necessario all’amministrazione ed ai suoi uffici tecnici per valutare con riscontri oggettivi l’evoluzione qualitativa e qualitativa dell’acqua erogata.

Questo “gioiello” che ha come obiettivo la gestione manageriale del servizio idrico, attraverso una società di capitale ma interamente pubblica, così da conciliare la snellezza di un soggetto organizzato secondo un modello privatistico con i limiti propri del modello in house, sinora ha dimostrato invece di essere un soggetto inadeguato a rispondere anche ad una semplice richiesta di invio dati.

Invitiamo ancora una volta l’amministrazione, anche in virtù della sua quota di partecipazione azionaria, a rinnovare tale richiesta a AmiAcque, anzi a stipulare un preciso protocollo d’intesa (come già segnalato sia due mesi fa all’assessore Marchetti che al sindaco Comincini proprio alla vigilia dell’assemblea dei soci) che ne regoli tempi e modalità di comunicazione.

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