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La stazione meteo di Cernusco

Stazione meteo di Cernusco – foto P. Bonelli

La stazione meteorologica di Cernusco, inaugurata una ventina di anni fa, è in stato di abbandono dal 2009: era gestita dall’Osservatorio Milano-Duomo ma gli strumenti sono di proprietà del comune così come i dati rilevati sino a quella data.

Abbiamo sollecitato, insieme a Paolo Bonelli, meteorologo e promotore del progetto Coscienza ambientale volto alla promozione del monitoraggio ambientale da parte dei cittadini, l’assessore all’ambiente Daniele Restelli perché verificasse la possibilità di riattivare la stazione rendendoci disponibili a provvedere al suo ripristino e funzionamento.

Non c’è stata nessuna risposta.

Eppure pensavamo che oltre al dovere istituzionale che ha un rappresentante delle istituzione nei confronti dei suoi concittadini,  esistesse anche una civiltà delle relazioni fra le persone.

Il comitato Bene Comune Cernusco e Paolo Bonelli sono sempre disponibili a collaborare perché a Cernusco venga riattivata la stazione meteo. Attendiamo notizie dalle istituzioni cernuschesi.

PS: il 17 settembre abbiamo ricevuto un messaggio dall’assessore Daniele Restelli: ci farà dare un riscontro entro la prima settimana di ottobre.

 

 

 

 

Cernusco: vedi alla voce zanzare

Zanzare: né informazione né comunicazione. Sui social media sono numerosi gli interventi che segnalano la presenza di zanzare su tutto il territorio comunale, così pervasiva da rendere quasi impossibile la frequentazione degli spazi pubblici. Eppure sul portale web dell’amministrazione nulla è cambiato dallo scorso anno: non ci sono avvisi alla cittadinanza con il calendario degli interventi di disinfestazione, né riferimenti alle ordinanze con i  provvedimenti per la prevenzione, il contenimento della proliferazione dalle zanzare ed il controllo delle malattie trasmesse da tali insetti.

Se si fa un giro sui portali dei comuni vicini, invece, si trovano numerose e precise indicazioni

Anche a Milano oltre all’ordinanza sindacale  c’è un ampio programma di informazione per la popolazione.

Per Cernusco, invece, c’è stato solo un avviso sulla pagina facebook del comune lo scorso giugno

 

e, alla richiesta di informazioni, il sindaco di Cernusco risponde così:

 

All’ufficio comunale di riferimento (quale?) abbiamo scritto chiedendo i riferimenti relativi ai dispositivi amministrativi emessi dall’amministrazione nell’anno corrente in relazione alla lotta alle zanzare, il calendario degli interventi larvicidi ed adultici programmati sul territorio comunale e le misure di comunicazione ed informazione rivolte alla popolazione. Restiamo in attesa della risposta che pubblicheremo.

Nel frattempo segnaliamo al sindaco che non si tratta di un problema personale cui va data una risposta privata, ma di un tema di interesse collettivo che per di più riguarda la tutela della salute pubblica cui va dato il dovuto rilievo in termini di informazione.

Piogge e tombini: la sconfitta cernuschese

Martedì 3 Luglio : … Nell’hinterland Milanese nella serata di Martedì abbiamo avuto forti temporali accompagnati da grandine e forti raffiche di vento (downburst) … in particolare con picco di precipitazioni nella località di Pessano con Bornago* (MI) 114.8 mm sotto violento nubifragio/grandinata…

“Ho sentito questa mattina Alessandro Russo, Presidente del Gruppo CAP che ha la responsabilità dell’impianto fognario della città: abbiamo concordato di organizzare una riunione tecnica la prossima settimana per una verifica puntuale di quanto accaduto”
4 luglio post Fb del sindaco Ermanno Zacchetti

Ad un mese dal nubifragio del 3 luglio che ha allagato Cernusco provocando molti danni siamo andati a controllare tombini e caditoie.
Molti sono ostruiti da foglie e detriti, specie quelli dei viali alberati, altri funzionano poco e male perché in realizzati contropendenza o in forme disfunzionali. Ci chiediamo quale sia stato l’esito della verifica sulla situazione della rete fognaria della città annunciata dal sindaco con il presidente del Gruppo CAP che gestisce le reti di distribuzione dell’acqua e delle fognature perché se si verificasse un altro evento la situazione delle aree critiche della città non cambierebbe.

Dalla piccola galleria fotografica realizzata il 24 luglio si evince che poco o nulla è cambiato dal 3 luglio.

caditoia – via Kolbe

caditoia – via P. Kolbe

tombino – via Mazzolari

tombino – via L.da Vinci

tombino (tappato) – rotonda via Fiume – via Verdi

 

tombino (tappato) – rotonda via Verdi – via Fiume

parcheggio via Briantea

Il parcheggio di via Briantea durante il nubifragio del 3 luglio (video di Roberto Agrati)

Il parcheggio di via Briantea durante il nubifragio del 3 luglio (video di Roberto Agrati)

via Marcelline (3 luglio 2018) – foto Paola Ranieri

*A Pessano si trova una delle stazioni di rilevamento dati meteo più vicina a Cernusco, ove non è più attivo alcun sistema di rilevamento dei dati meteorologici

** ringraziamo Anita Knudsen Christensen della Protezione Civile di Cernusco per la preziosa collaborazione

Rigenerazione urbana a Cernusco sul Naviglio: un caso di mistificazione o di incultura

“Oggi a Cernusco sul Naviglio viene aperta al pubblico una struttura privata con due nuovi punti vendita al posto di quello che fu il Super Cash, da oltre vent’anni rudere inutilizzato all’ingresso Nord della città e simbolo – insieme al mai finito Hotel Melghera, all’ex-Garzanti e ad alcune aree di via Torino – della necessità di interventi di rigenerazione urbana su aree industriali da tempo dismesse …”.(21 giugno 2018, post Fb del sindaco Ermanno Zacchetti)

Uno spazio commerciale abbandonato (circa 7000 mq), posto sul margine Nord del tessuto urbano di Cernusco fra due direttrici importanti del traffico cittadino (via Fiume e via Verdi), è stato recuperato realizzando una nuova struttura di vendita – un po’ più piccola della precedente (1000 mq in meno) –  insieme alle consuete infrastrutture di supporto (parcheggio pubblico, nuova illuminazione).

Dal punto di vista urbanistico l’area è classificata dal PGT  vigente come “tessuto urbano consolidato a prevalente connotazione commerciale per interventi di riqualificazione urbanistica, mentre per il precedente PRG era una “zona-mista” *(residenziale-produttiva), formula che il linguaggio urbanistico usava per descrivere quelle realtà socio-economiche in cui gli opifici erano contigui alle abitazioni.

Il Sindaco Ermanno Zacchetti ha definito questo intervento come “rigenerazione urbana su aree industriali”.

In realtà non siamo in un’area industriale ma dentro il tessuto urbano consolidato; né si tratta di una rigenerazione quanto di una ristrutturazione edilizia, cioè “insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente”. Inoltre l’area d’intervento è circoscritta e la destinazione d’uso è rimasta sostanzialmente invariata.

Non è (solo) un problema di distinguo fra termini tecnici. La sostituzione lessicale nasconde sempre qualcosa di più profondo.

L’enfasi con cui l’intervento viene presentato dal sindaco Zacchetti  appare inappropriata: se si considerano i 10 ha. complessivi del comparto, si tratta di un micro-intervento, enucleato da tutto il resto.

La definizione di “zona a prevalente connotazione commerciale” è ambigua poiché consente comunque destinazioni d’uso contrapposte e coesistenti fra residenziale, commerciale e produttivo. In assenza di una visione complessiva che tenga conto dei consumi di suolo e delle esigenze della comunità, potrebbero essere realizzati interventi, ex novo o su immobili ristrutturati, volti ad estendere gli ambiti commerciali, così come quelli residenziali.

Il PGT lascia quindi numerosi elementi di discrezionalità, specie se le trasformazioni intervengono su singoli lotti e non su ambiti di macro-interesse.

Emblematico e singolare è che fino a qualche mese fa sulle recinzioni del  vecchio “Supercash” campeggiava un cartello con palazzine abitative-residenziali, segno del cambiamento di programmi e progetti da parte della proprietà e della conseguente sostituzione nell’iter autorizzato dei volumi di residenziale con volumi di commerciale. Operazione legittima, ma che è un preciso indicatore di mercato rispetto al quale l’amministrazione non ha svolto alcun ruolo di indirizzo.

E’ possibile che, a fronte di un mercato residenziale saturo e caratterizzato da invenduto, si preferiscano investimenti immobiliari nell’ambito commerciale, rispetto ai quali occorrerebbero però precise valutazioni sull’entità dei costi esterni che ricadono sul territorio comparata con quella relativa al residenziale.

Nel recente passato sono stati realizzati interventi di vera riqualificazione, come la riconversione a residenziale delle vicine aree di via Pasubio, che costituisce il riferimento di un ritrovato equilibrio urbanistico, ben diverso dal disordine urbanistico delle vecchie “zone miste. Tale positiva sperimentazione sembra oggi abbandonata.

Che significato può avere una minore copertura di mille mq. a fronte del possibile incremento di altre migliaia e migliaia di superfici commercialinella stessa zona? Gli orari di rifornimento limitati per arrecare meno disturbo sono davvero poca cosa di fronte all’introduzione di un ulteriore elemento di polarizzazione del traffico. Così come i pali della luce di nuova generazione per le vie pubbliche non possono essere considerati un indennizzo sufficiente. Ed è del tutto improprio spacciare per parcheggi pubblici quelli che in realtà sono parcheggi privati funzionali all’esercizio commerciale.

Infine l’impatto della proliferazione degli esercizi commerciali sui negozi di vicinato non sembra essere un elemento sufficientemente valutato rispetto alle ripercussioni socio-economiche che determina sulla composizione della comunità cittadina.

E tutto questo senza alcuna statistica sul concesso edilizio, senza alcun dato relativo ai consumi di suolo, ai volumi previsti/concessi/realizzati, informazioni indispensabili a qualsiasi elemento di pianificazione e che l’Amministrazione Comunale non divulga dal 2011.

Senza questi elementi non è possibile valutare quali e quante siano le destinazioni “prevalenti” e quelle “minoritarie”, ripresentando così in modo ben più profondo il conflitto delle “zone miste”.

Ciò che si può dire comparando gli unici dati disponibili sul consumo del suolo  (vedi rapporti ISPRA) è che a Cernusco c’è stato fra il 2014 ed il 2015 un incremento del 7% annuo di consumo di suolo e, quindi, avendo raggiunto ormai indici edificatori limite con pesi insediativi residenziali insopportabili, l’unica soluzione per garantire continuità agli oneri concessori sia favorire il commerciale come sostitutivo del residenziale. Quest’ultimo per di più  fuori dalla veridica dei parametri sulla capacità insediativa del P.G.T.

Si tratta diun deficit culturale dirompente, frutto di strumenti urbanistici miopi che non sanno coniugare il vero significato della gestione del territorio con la tutelaPaesaggio e della conservazione dei beni comuniper le future generazioni.

A normative tecniche sempre più complesse ma non che affrontano l’insieme, bisogna contrapporre e pretendere una pianificazione di più ampia scala temporale e spaziale, non basta il singolo progetto isolato dal resto del contesto, soprattutto nelle zone con destinazioni “prevalenti-miste”.

Solo così si potrà parlare di “rigenerazione urbana”, che è quindi molto diversa da quella di cui parla il  sindaco di Cernusco.

Ma è un tema culturale, prima che urbanistico. Il sonno della cultura produce disastri.

a cura di Sergio Pozzi e Jasmine La Morgia

*Nota: Nelle “zone-miste”, ora anacronistiche, per oltre cinquant’anni dal dopo guerra fino alla soglia del nuovo millennio, la laboriosità lombarda ha sviluppato quell’artigianato manifatturiero che è stato fattore cardine di crescita economica e tecnologica, di concorrenza e dinamicità, evoluzione testimoniata anche dal passaggio da ambienti di lavoro quali baracche, cantine e tettoie a vere e proprie officine.

 

#Cheariatiraacernusco – PM10 a Cernusco: Aprile 2018

Anche nel mese di Aprile 2018, le misure effettuate col nostro strumento seguono l’andamento rilevato dagli strumenti professionali di ARPA, anche se con qualche piccolo scostamento.

In particolare, il picco nella prima decade del mese sembra un po’ più alto di quanto misurato da ARPA, mentre nell’ultima parte, forse complice la pioggia e i venti legati alle condizioni meteorologiche instabili, hanna fatto misurare valori leggermente inferiori a quelli ufficiali.

Siamo comunque sotto la soglia di attenzione dei 50 µg/m3 prevista dalla legge, con uno sforamento limitato in sostanza ad un solo giorno (il 7 Aprile).

Abbiamo aggiunto questo mese una nuova linea, in azzurro, che riporta i valori misurati dalla centralina ARPA di via Ponzio 34, a Milano, zona Lambrate, spesso utilizzata come riferimento per l’area di Cernusco – Carugate. In effetti i valori sono molto simili ai nostri, a volte coincidenti, cosa che ci induce a qualche preoccupazione: la nostra isola felice è in realtà del tutto simile alla caotica città …

A presto con nuove rilevazioni e soprattutto con i risultati della campagna NO2? No Grazie che ha visto coinvolta anche la nostra città.

 

PLIS Est delle Cave: un silenzio assordante

PLIS Est delle Cave: un silenzio assordante, più esplicito di qualsiasi parola.

Il silenzio assordante degli organi dirigenti del parco PLIS Est delle Cave e dei sindaci dei comuni che ne fanno parte, ad un mese dalla comunicazione del sindaco di Carugate Luca Maggioni della volontà di uscire dal parco, è più esplicito di qualsiasi parola.

L’inefficienza del parco, secondo quanto si coglie da un’intervista, è la ragione di questa scelta unilaterale del sindaco Maggioni che vorrebbe trasferire le aree di Carugate al più attivo parco del PANE (parco agricolo Nord Est).

Il problema della mancanza di iniziativa e visione del PLIS Est delle Cave, che noi da tempo denunciamo, viene affrontato oggi da Maggioni nel modo sbagliato poiché andrà ad indebolire una realtà già esile rispetto agli iniziali obiettivi di tutela del territorio che stavano alla base della sua costituzione.

Pensiamo che sia giunto il momento di fare davvero in modo che le aree del PLIS Est delle Cave acquistino riconoscibilità e fruibilità per le loro valenze ambientali e paesaggistiche. Pertanto al silenzio delle istituzioni del PLIS risponderemo con azioni concrete volte a costruire tutele efficaci per il nostro territorio.

Cernusco sul Naviglio 18 aprile 2018

FORUM CONSULTIVO DI PARTECIPAZIONE DEL PLIS EST DELLE CAVE

Associazioni:
Acea Onlus
Bene Comune Cernusco
Forum Ambiente Area Metropolitana Parco Est delle Cave
Legambiente Adda Martesana

Consigliere delegate:
Daniela Varisco, Carugate in Movimento,
Loredana Verzino, Cologno Solidale e Democratica

#CheariatiraaCernusco: Marzo 2018 – PM10

Abbiamo ormai varie volte riportato (qui, qui e qui) le misurazioni di concentrazione delle PM10, rilevate con lo strumento di cui il Comitato Bene Comune Cernusco si è dotato un anno fa.

I valori pubblicati si riferivano a periodi particolarmente critici, in cui i valori erano, anche di molto, superiori alle soglie di legge (50 µg/m3). Sia per la correttezza e la trasparenza che ci stanno particolarmente a cuore, sia per dissipare alcuni dubbi sollevati da qualcuno sull’affidabilità dello strumento, abbiamo voluto verificare la bontà delle misurazioni fatte da noi: così almeno sappiamo se dare credito allo strumento o ai dubbiosi.

Ebbene, nella figura qui sotto si confrontano tre sequenze di misure:

  • in rosso sono riportati i valori medi giornalieri nel mese di marzo, mmisurati dalla centralina ARPA a Limito di Pioltello (circa 2 km a sud di Cernusco)
  • in giallo i valori ‘simulati’ dal modello matematico di ARPA per Cernusco (quindi non misurati, ma ricostruiti con un algoritmo che tiene conto di misure effettive ma lontane, condizioni meteo, direzione dei venti, ecc.)
  • in verde i valori medi giornalieri misurati da noi, con il nostro strumento da 100 Euro, acquistato in internet, lungo Viale Assunta a Cernusco.
Misure di PM10 a Limito e a Cernusco, Marzo 2018

Misure di PM10 a Limito e a Cernusco, Marzo 2018

Sottolineando che ccomunque il mese di marzo non ha presentato criticità di alcun tipo, grazie soprattutto alla pioggia ed al vento, la conclusione che tiriamo noi, è che non ci sia differenza tra le tre linee, fatta salva la normale variabilità statistica (puntuale): in sostanza, le nostre misure sono perfettamente allineate con i dati (presunti) di ARPA, perciò valide almeno come il modello stesso di ARPA Lombardia. Questo ci consente quindi di dare dignità (statistica) ai dati che abbiamo pubblicato e a quelli che pubblicheremo.

Per contribuire all’informazione nella e della nostra città.

A presto con ulteriori misurazioni.

Giornata dell’acqua – facciamo il punto


Nella giornata mondiale dell’acqua facciamo il punto su ciò che sappiamo dell’acqua di Cernusco.

Dal portale del gestore del servizio idrico sappiano che sono in esercizio otto pozzi, dalla relazione della AST del 2016 (ma relativa al monitoraggio dei pozzi dell’anno 2015) si rileva che sono stati chiusi i pozzi di via Firenze, Don Sturzo e Vespucci a causa delle eccessive concrezioni di Cromo.


Riportiamo di seguito l’andamento del Cromo, estrapolato dai dati riportati nelle relazioni ATS degli ultimi cinque anni, da cui si rileva come in quasi tutti i pozzi di Cernusco i valori di Cromo siano sopra i 10 μg/l.

Nella stessa relazione  si legge che che AST ha richiesto di valutare l’utilizzo di nuove tecnologie di decontaminazione per ridurre le concentrazioni presenti.

I valori delle analisi relative ai singoli pozzi per Cernusco non sono disponibili, sono riportate sul portale del gestore del servizio le medie ponderate per gli ultimi tre anni

da cui si rileva che la concentrazione media ponderata è migliorata da 8 μg/l del 2015 a 6 del 2017.

I valori di Cromo delle case dell’acqua riportano per il 2017 valori di Cromo di 11  μg/l


Segnaliamo come in molte città si sia cercato di far riferimento a concentrazioni inferiori a 5  μg/l in modo cautelare e siano disponibili in rete per i cittadini i dati relativi alle analisi dei pozzi (vedi ad esempio Brescia e Treviglio).

Sarebbe inoltre interessante conoscere l’andamento delle case dell’acqua, vale a dire se si sono osservate differenze nel tempo rispetto ai litri erogati,  le variazioni nel consumo medio cittadino e gli obiettivi che l’amministrazione si pone rispetto alla riduzione dei consumi pro capite, alla possibilità di utilizzare le acque di prima falda per l’irrigazione di strutture sportive e giardini pubblici e privati, alla verifica dell’efficienza della rete (qual è la percentuale di perdite dell’acquedotto e come varia negli anni)

Nella giornata mondiale per l’acqua auspichiamo che l’amministrazione eserciti i suoi doveri di vigilanza e controllo nei confronti del gestore del servizio idrico e rivendici per sé e per i suoi cittadini il diritto ad un’informazione completa.

La giornata mondiale dell’acqua – 22 marzo 2018

Domani sarà la giornata mondiale dell’acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1993 per evidenziare l’importanza dell’acqua e la necessità di preservarla e renderla accessibile a tutti. Il tema di quest’anno riguarda come si possano ridurre inondazioni, siccità ed inquinamento utilizzando soluzioni che già si trovano in natura. 

Il riscaldamento climatico ed il consumo di suolo sono fattori che incrementano eventi estremi come inondazioni e siccità, mentre l’inquinamento delle falde compromette la qualità dell’acqua che beviamo.

Nel nostro piccolo il tema dell’inquinamento dell’acqua che beviamo è sempre stato al centro della nostra attenzione ed attività. A noi si deve la proposta della Carta d’intenti per la qualità dell’acqua, protocollo procedurale fra gestore del servizio, amministrazione ed associazioni volto a garantire a noi cittadini il diritto all’informazione sull’acqua.

Il bilancio dopo quattro anni di questa iniziativa è negativo proprio sul quello che doveva essere l’obiettivo primario: il diritto del cittadino  all’informazione sulla qualità dell’acqua. Di fatto gli elementi conoscitivi per valutare l’andamento degli inquinanti nei diversi pozzi della rete idrica cittadina non sono disponibili, né è disponibile la relazione aggiornata della ATS sul monitoraggio dei pozzi.

fonte: CAP Holding

Sono disponibili solo i valori medi relativi alle case dell’acqua, ove per Cernusco si rileva per il 2017 un valore di Cr pari a 10 µg/l, valore che è nei limiti di legge solo perché lo scorso 6 luglio il ministero della Sanità ha esteso ha prorogato l’entrata in vigore delle modifiche all’Allegato I del D.Lgs. 31/2001 al 31.12.2018  che stabilisce limiti più stringenti di concentrazione massima per il Cromo esavalente nell’acqua dei nostri acquedotti (di fatto molti dei pozzi di Cernusco, sarebbero fuori legge).

Avevamo auspicato nel luglio scorso che l’informazione per i cittadini sulla qualità fosse uno dei criteri guida della nuova amministrazione, in autunno in un incontro con l’assessore all’ecologia Daniele Restelli abbiamo di nuovo fatto presente questo tema, ma ad oggi rileviamo che non c’è nessuna iniziativa in campo da parte dell’amministrazione.

L’inquinamento da Cromo interessa da decenni interessa il nostro acquifero, eppure non è stato ancora affrontato il tema della bonifica delle aree da cui arriva né sono stati adottati per i pozzi quei dispositivi per l’abbattimento del Cromo a valori più bassi usati in altre città (vedi Brescia). Le amministrazioni interessate dal problema dovrebbero far pressione insieme perché finalmente si intervenga per la bonifica.

Speriamo che domani in occasione della giornata mondiale per l’acqua venga almeno pubblicata sul portale dell’amministrazione la relazione aggiornata della AST.

La risposta del Presidente del PLIS Est delle Cave


Spett.li Associazioni
ACEA ONLUS
BENE COMUNE CERNUSCO
FORUM AMBIENTE AREA METROPOLITANA P. ARCO EST DELLE CAVE
LEGAMBIENTE ADDA MARTESANA

In riferimento alla Vostra nota dell’11 febbraio 2018, colgo l’occasione per esprimere i più sentiti ringraziamenti per il lavoro che svolgete volontariamente, per l’interessamento e il sostegno alla mia figura.

Vi comunico che il testo del bando di Fondazione Cariplo, che ho inviato alla struttura tecnica per una verifica preventiva, verrà discusso anche nel prossimo Comitato di gestione, convocato per il prossimo 26 febbraio 2018, assieme al Piano pluriennale degli interventi.

Riconfermo come importante il Vostro sostegno e decisiva l’attività di comunicazione per consentire una migliore conoscenza di tutte le risorse e potenzialità del territorio vincolato a parco. È mia volontà costruire un percorso di collaborazione con le associazioni al fine di migliorare l’operatività e conoscenza del Plis stesso, chiedendo altresì un Vostro fattivo contributo nella stesura del progetto da inviare a Fondazione Cariplo.
Cordiali saluti

IL SINDACO
Dario Veneroni

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