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Casa dell’acqua: il bilancio di un anno

fuoridalcomune0615 E’ l’assessore all’Ambiente Ermanno Zacchetti che dobbiamo ringraziare per aver finalmente divulgato i dati relativi ai litri di acqua erogati dalla casa dell’acqua installata lo scorso anno. Il numero di giugno del notiziario Fuori dal Comune, nel presentare la notizia della prossima realizzazione di una nuova casa dell’acqua in piazza Ghezzi (ne abbiamo parlato anche noi qui), riprende le dichiarazioni dell’assessore che indicano un’erogazione media di 695 l/giorno per il 2014 ed una previsione, presumiamo calcolata sui valori dei primi mesi, di 1.125 l per il 2015.

Sono valori comunque sotto le aspettative di 1500 l/g stimati dall’Ufficio Tecnico del comune in fase progettuale, che quindi hanno bisogno di essere consolidati attraverso una migliore informazione sulla qualità dell’acqua in modo che i cittadini  aumentino il grado di confidenza rispetto alla bontà dell’acqua di rete.

Perché questo sia possibile – non ci stanchiamo di ribadirlo – occorre che siano noti con trasparenza e puntualità i dati relativi alle analisi effettuate sull’acqua dei pozzi di Cernusco, anche per rispondere agli impegni che il gestore ha assunto con il protocollo condiviso Acqua in Comune che prevedeva la divulgazione dei dati analitici rilevati per i pozzi di Cernusco relativi ai principali indicatori chimici e microbiologici per le situazioni di criticità segnalate dall’ASL, in particolare per il cromo.

Segnaliamo inoltre che le cifre sui litri erogati dovrebbero essere riportate nella sezione dedicata all’acqua del portale dell’amministrazione in modo che siano facilmente reperibili nel corso del tempo e non affogate in un articolo del notiziario comunale (per altro non disponibile in rete). Perché si possa distinguere l’informazione sui beni comuni dal marketing politico .

Casa dell’acqua: no, grazie, senza informazione

Presto avremo a Cernusco un’altra casa dell’acqua e sarà un lascito dell’Expo 2015 perché il comune di Cernusco è fra i vincitori del concorso di idee con cui CAP Holding (il gestore del servizio idrico della provincia di Milano) ha deciso di ridistribuire sul territorio le case dell’acqua costruite per l’Expo (per inciso, costate 850.000 euro).

“Le Case dell’acqua non saranno buttate e siamo orgogliosi di dire che il nostro impegno non si esaurisce con Expo”, dice il presidente del Gruppo Cap, Alessandro Russo.

E ci mancherebbe che venissero buttate con quello che sono costate! Riutilizzarle era solo e soltanto doveroso.

Ma torniamo a Cernusco, ove lo scorso anno è stata inaugurato la prima casa dell’acqua (in prossimità degli impianti sportivi di via Buonarroti) che sembra avere incontrato il favore della cittadinanza perché c’è sempre qualcuno che riempe le bottiglie, specie con l’acqua gassata. Però ad un anno di distanza varrebbe la pena fare il bilancio di questa opera, comunque costata 50.000 euro, che era previsto che dovesse erogare almeno 1500 litri di acqua al giorno per coprire i costi dell’appalto della manutenzione.

Qual è stata la risposta della cittadinanza? Senza dati non si può capire se nel corso del tempo è cambiato il gradi di confidenza nei confronti dell’acqua di rete, se i cittadini hanno iniziato a comprare meno acqua minerale perché la crisi ha ridotto i consumi oppure perché si fidano di più dell’acqua che arriva nelle case e casette.

Comportamenti più virtuosi ed attenti alla riduzione della produzione di plastica e dei consumi energici necessari al trasporto delle bottiglie sono importanti, ma occorre ricordare che non c’è motivo per preferire l’acqua delle casette a quella di casa, a meno che non si abbia un problema di tubature, perché si tratta della stessa acqua. Inoltre un aspetto da non trascurare è legato ad eventuali problemi di contaminazione di bottiglie e caraffe che, anche se ben sciacquate, non sono sterili e l’acqua delle casette, come quella del rubinetto, va consumata in giornata o al massimo entro 48 ore.

Pertanto va garantita in primo luogo la qualità dell’acqua di rete, attraverso investimenti sul piano dei trattamenti di depurazione e soprattutto sull’informazione ai cittadini.

A questo riguardo da mesi il comitato Bene Comune Cernusco, che del protocollo Acqua in comune (teso proprio a fornire l’informazione ai cittadini sulla qualità dell’acqua che bevono) è stato l’ispiratore, chiede a CAP Holding la divulgazione dei dati completi relativi all’acqua dei pozzi di Cernusco, così come previsto dal protocollo sottoscritto un anno fa, senza ancora ad ottenere dati diversi da quelli già noti dell’etichetta dell’acqua.

Ricordiamo che i pozzi di Cernusco attingono da un acquifero vulnerabile, soggetto a diversi inquinanti tanto che l’acqua subisce dei trattamenti in tutti i pozzi prima di essere immessa in rete e, per alcuni di essi, ci sono valori troppo vicini a quelli soglia stabiliti dalla normativi. Inoltre nei prossimi anni a causa dell’aumento della profondità di escavazione della cava vicino al centro commerciale Carosello gli studi indicano un aumento del 20% di drenanza verso l’acquifero, aumento che potrà implicare una variazione nei livelli di concentrazione degli inquinanti.

Per questo torniamo a sollecitare il rispetto della Carta d’intenti per la qualità dell’acqua della provincia di Milano sottoscritta un anno fa. Cittadini informati hanno comportamenti più attenti.

Senza dati, ad un’altra casa dell’acqua, preferiamo più informazione. 

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Non sarà la Carta di Cernusco, ma…

wwd2014Verrà firmata a Milano nella Sala degli Affreschi di Palazzo Isimbardi il prossimo venerdì 21 marzo alle 11 la Carta degli Intenti per l’Acqua. La nostra proposta, nata  lo scorso anno come Piano per l’acquache chiedeva maggiore informazione e trasparenza sulla qualità dell’acqua erogata nelle nostre case, è diventata un vero e proprio protocollo di intenti che impegna il gestore e le amministrazioni a fornire ai cittadini maggiori informazioni sull’acqua che arriva nelle loro case.

A partire dal prossimo luglio in una sezione dedicata di CAP Holding – il gestore del servizio idrico della nostra zona – e di ciascuno dei comuni che aderiranno alla Carta degli intenti si troveranno maggiori informazioni sulla qualità dell’acqua erogata: non solo l’etichetta aggiornata, ma pure i principali indicatori chimici e microbiologici per le situazioni di criticità, i dati quantitativi e alla media pro capite. Sarà pure disponibile il link alla relazione annuale di monitoraggio dei pozzi fornita dall’Asl di riferimento.

In questo modo dovrebbe non dovrebbe più accadere che informazioni importanti rimangano dimenticate nei cassetti o non divulgate, come è accaduto sinora.

Un altro elemento significativo introdotto dalla Carta degli intenti è l’introduzione di specifiche campagne volte al monitoraggio della gestione del servizio idrico, basate sulla valutazione del grado di soddisfazione degli utenti anche attraverso indicatori della tipologia dei consumi idrici dei cittadini e loro evoluzione temporale. In questo modo si avranno ad esempio indicatori di riferimento sulla percentuale di persone che consumano l’acqua minerale e perché la preferiscano all’acqua di rete.

Si conosceranno le non conformità rilevate sui diversi pozzi di ciascun comune e le azioni intraprese, si avranno a disposizione i dati quantitativi dell’acqua erogata e la media pro capite.

In questi mesi abbiamo lavorato nella consapevolezza che La conoscenza deriva dalle informazioni, come le informazioni derivano dai dati (Elinor Ostrom, l’economista premio Nobel per l’economia, teorica dei beni comuni), e ci abbiamo creduto così tanto che questa citazione-riferimento per il nostro lavoro è diventa l’epigrafe della Carta degli intenti per l’Acqua.

Si tratta di un risultato significativo, conseguito grazie al fatto che le parti coinvolte – CAP Holding e la nostra amministrazione – hanno riconosciuto la nostra proposta come progetto pilota, fatto proprio dal sindaco Comincini, nella sua veste di vicedirettore del comitato strategico di CAP Holding.

Anche le associazioni ed i comitati svolgeranno un ruolo importante, perché hanno il compito di promuovere e controllare il progetto.

Soprattutto si tratterà di un processo inclusivo in divenire che dal 21 marzo in poi si aprirà ad accogliere le adesioni dei comuni e delle associazioni che considerano informazione e trasparenza beni comuni, in particolare, quando riguardano l’acqua (le modalità devono essere perfezionate, ma ci stiamo lavorando).

PS: sabato 22 marzo alle 11 verrà inaugurata a Cernusco la Casa dell’acqua. Il comitato Bene Comune Cernusco sarà presente con una scheda informativa sull’acqua erogata, grazie ai dati ricevuti dal laboratorio di Amiacque.