Le proposte di revisione costituzionale, che hanno impegnato le Camere, suscitano notevoli perplessità fra  costituzionalisti,  molte associazioni e cittadini.
Infatti, accanto a proposte ampiamente condivise dall’opinione pubblica, quali il superamento del bicameralismo perfetto,  la riduzione del numero dei parlamentari e l’abolizione delle Province, ve ne sono altre che mettono in discussione la forma stessa di Stato e di governo,  mettendo a rischio l’attuale impianto costituzionale.
Viene inoltre ritenuta illegittima o perlomeno inopportuna la deroga all’art. 138 che regola le modifiche costituzionali e il tempo eccessivamente accelerato che  l’esecutivo si è dato, indipendentemente dal buon esito delle proposte in oggetto. Anche questa ingerenza governativa è considerata un vulnus, essendo la revisione della Costituzione affidata al Parlamento.
Non siamo contrari a modifiche che aggiornino e migliorino la Costituzione, ma ci preoccupa molto che in silenzio si proceda a modifiche che ne snaturerebbero la sostanza, investendo tutta la seconda parte, che vanno inesorabilmente ad impattare negativamente con la prima.
Non capiamo il motivo per il quale non si seguano le regole dettate dalla Costituzione stessa per attuare riforme che non richiedono nessun procedimento speciale per essere approvate.
La recente sentenza della Corte Costituzionale che ha ritenuto illegittime alcune parti della legge elettorale, il cosiddetto “porcellum”, hanno di fatto   ridotto la “forza rappresentativa” delle Camere e la pressione delle associazioni e dell’opinione pubblica, hanno indotto l’esecutivo a non proseguire sulla strada della manipolazione dell’art. 18.
La difesa della Costituzione è innanzitutto la promozione di un’idea di società, divergente da quella di coloro che hanno operato finora tacitamente per svuotarla e, ora, operano per manometterla formalmente. […] Non è la difesa d’un passato che non può ritornare, ma un programma per un futuro da costruire in Italia e in Europa”.
Ci rivolgiamo ad un arco di forze il più vasto possibile e a tutti coloro che hanno a cuore la legge fondamentale degli Italiani, affinché proseguano la mobilitazione per impedire i propositi di ulteriori revisioni della Costituzione, non del tutto scongiurati nonostante i primi risultati che si sono raggiunti.
ACLI – ANPI  – ETICOMONDO – Comitato BENE COMUNE CERNUSCO
Cernusco sul Naviglio
dicembre 2013