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Perché i prati devono morire?

A quindici giorni dall’ordinanza che vieta l’utilizzo dell’acqua potabile per irrigare i prati il chiarimento promesso dal sindaco non è arrivato e sono rimasti i dubbi: secondo un’interpretazione restrittiva alcuni condomìni hanno bloccato l’irrigazione per timore di multe, altri cittadini si interrogano su cosa sia possibile fare.

Intanto cortili e giardini diventano secchi.

Cernusco e tutto l’hinterland milanese non è in emergenza idrica, problema grave che affligge altre aree della Pianura Padana. L’acqua della nostra rete arriva da pozzi che pescano acque sotterranee, meno dipendenti, rispetto alle acque superficiali, dalle crisi idriche. Chiaramente occorre monitorare con continuità gli effetti dei prelievi, ma sia il gruppo CAP che MM, gestori del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, dichiarano “al momento i cittadini della Città metropolitana di Milano non hanno motivi di preoccupazione rispetto all’acqua che sgorga dai loro rubinetti”.

Dunque se il richiamo ad un uso attento dell’acqua è del tutto opportuno, anzi necessario, è invece insensato il divieto di irrigare i prati che finisce per condannare a morte anche le altre piante delle aiuole alimentate dallo stesso sistema di irrigazione.

E comunque perché i prati devono morire di sete? Questo divieto implica che l’uso dell’acqua per irrigare i prati sia uno spreco. Impostazione concettualmente sbagliata e pure in contraddizione con quelle pratiche di sostenibilità perseguite solo pochi mesi fa per cui i prati erano considerati utili alla biodiversità ed elemento paesaggisticamente così rilevante da costituire l’immagine guida della città.

L’acqua usata per irrigare le aree verdi NON è uno spreco, l’eventuale eccesso ritorna in falda e non va perduta.

Dunque perché spegnere gli impianti? Pagheremo care le conseguenze in termini ambientali prodotte dalle aree riarse rispetto ai costi dell’acqua spesi per irrigare i prati.

Queste ordinanze, a Cernusco come a Milano, affrontano una situazione di emergenza, per altro denunciata da mesi, in modo improvvisato, senza approfondimenti di contesto e senza introdurre reali interventi strutturali.

Come già segnalato occorre un rafforzamento delle reti, la loro manutenzione e la realizzazione di un sistema duale dove la preziosa acqua potabile abbia una linea distinta dalla rete delle acque di recupero (reflue e meteoriche) per l’utilizzo quotidiano domestico, agricolo ed industriale.
Il Gruppo CAP è una società a capitale pubblico partecipata dagli Enti Locali, dunque anche Cernusco ha la sua quota e deve far sentire la sua voce.

La siccità è solo uno degli aspetti del riscaldamento globale, che va affrontato anche a livello locale con azioni strutturate e coordinate. Torniamo dunque segnalare la necessità di un

Zanzare: trenta giorni dopo

A più di trenta giorni dalla richiesta di conoscere i riferimenti relativi ai dispositivi amministrativi emessi dall’amministrazione per il 2018 in relazione alla lotta alle zanzare, il calendario degli interventi larvicidi ed adulticidi programmati sul territorio comunale e le misure di comunicazione ed informazione rivolte alla popolazione, inviata con posta certificata, non abbiamo ancora ricevuto risposta.

Intanto nel mese di settembre le zanzare hanno continuato ad infestare tutta la città e solo l’avanzare dei primi giorni di autunno con temperature più miti ne ha ridotto la virulenza.

Eppure sarebbe interesse dell’amministrazione divulgare il più possibile quanto viene fatto in relazione alla disinfestazione dalle zanzare visti i problemi di carattere sanitario a causati dal virus della febbre del Nilo occidentale che si sono verificati e che hanno costretto l’ATS ad intervenire richiedendo a diversi comuni disinfestazioni straordinarie, Cernusco compresa, dove tale intervento è stato effettuato – secondo il comunicato stampa del comune – nella notte fra il 10 e l’11 settembre.

Sempre e solo dal comunicato stampa si apprende che c’è un piano anti-zanzare 2018 predisposto dal Comune di Cernusco sul Naviglio che prevede dieci interventi l’anno (otto larvicidi + due programmati nel periodo gennaio-febbraio contro le zanzare svernanti, + 6 nel periodo giugno-agosto nel Parco Trabattoni e nel Parco di Villa Greppi). Dunque, perché non divulgarlo e farlo conoscere alla cittadinanza? Che pure dovrebbe essere messa a conoscenza delle precauzioni e degli accorgimenti da utilizzare durante le disinfestazioni.

E’ ora il tempo del piano anti-zanzare 2019, è possibile programmare una migliore comunicazione ed informazione?

Piogge e tombini: la sconfitta cernuschese

Martedì 3 Luglio : … Nell’hinterland Milanese nella serata di Martedì abbiamo avuto forti temporali accompagnati da grandine e forti raffiche di vento (downburst) … in particolare con picco di precipitazioni nella località di Pessano con Bornago* (MI) 114.8 mm sotto violento nubifragio/grandinata…

“Ho sentito questa mattina Alessandro Russo, Presidente del Gruppo CAP che ha la responsabilità dell’impianto fognario della città: abbiamo concordato di organizzare una riunione tecnica la prossima settimana per una verifica puntuale di quanto accaduto”
4 luglio post Fb del sindaco Ermanno Zacchetti

Ad un mese dal nubifragio del 3 luglio che ha allagato Cernusco provocando molti danni siamo andati a controllare tombini e caditoie.
Molti sono ostruiti da foglie e detriti, specie quelli dei viali alberati, altri funzionano poco e male perché in realizzati contropendenza o in forme disfunzionali. Ci chiediamo quale sia stato l’esito della verifica sulla situazione della rete fognaria della città annunciata dal sindaco con il presidente del Gruppo CAP che gestisce le reti di distribuzione dell’acqua e delle fognature perché se si verificasse un altro evento la situazione delle aree critiche della città non cambierebbe.

Dalla piccola galleria fotografica realizzata il 24 luglio si evince che poco o nulla è cambiato dal 3 luglio.

caditoia – via Kolbe

caditoia – via P. Kolbe

tombino – via Mazzolari

tombino – via L.da Vinci

tombino (tappato) – rotonda via Fiume – via Verdi

 

tombino (tappato) – rotonda via Verdi – via Fiume

parcheggio via Briantea

Il parcheggio di via Briantea durante il nubifragio del 3 luglio (video di Roberto Agrati)

Il parcheggio di via Briantea durante il nubifragio del 3 luglio (video di Roberto Agrati)

via Marcelline (3 luglio 2018) – foto Paola Ranieri

*A Pessano si trova una delle stazioni di rilevamento dati meteo più vicina a Cernusco, ove non è più attivo alcun sistema di rilevamento dei dati meteorologici

** ringraziamo Anita Knudsen Christensen della Protezione Civile di Cernusco per la preziosa collaborazione

Consumo di suolo a Cernusco

I dati più recenti sul consumo di suolo a Cernusco si rilevano dalle tabelle ISPRA e sono sconcertanti: fra il 2014 ed il 2015 il consumo di suolo è aumentato di quasi il 7%, passando dal 42,3  del 2014 al 49% del 2015. Nel 2016 la percentuale è stata del 49,02%, con un incremento dello 0,2%.

fonte: dati sul consumo di suolo ISPRA

Sono valori comunque diversi dall’unico dato ufficiale disponibile che risale al 2012 relativo al parere sul PGT della giunta provinciale, dove l’indice di consumo di suolo è del 67,42%.

Negli anni scorsi il comitato Bene Comune Cernusco ha chiesto più volte che venissero comunicati i dati relativi al consumo di suolo, anche attraverso il censimento del cemento del Forum Salviamo il Paesaggio di cui BCC fa parte, ma l’amministrazione comunale di Cernusco non ha mai risposto.

E’ arrivato il momento della trasparenza , specie su un elemento così importante di valutazione della qualità ambientale.

Qual è  oggi l’indice di consumo di suolo di Cernusco? qual è stata la sua evoluzione negli ultimi 5-10 anni?

Lo chiediamo al sindaco Ermanno Zacchetti, all’assessore al Territorio Paolo Della Cagnoletta, all’assessore all’Ambiente Daniele Restelli, perché diano finalmente seguito a questa richiesta di trasparenza.

la divisione dell’acqua ed il piano che vogliamo

La divisione fra due assessorati non fa bene all’acqua di Cernusco: da una parte si trova fra le competenze dell’assessore alla gestione del territorio Giordano Marchetti, dall’altra l’Ufficio Ecologia che dovrebbe gestirla fa capo all’assessore all’ambiente Ermanno Zacchetti. E finisce che l’acqua di Cernusco si ritrovi nella terra di nessuno, fuori dall’area d’influenza dell’uno o dell’altro.

Così accade che non si abbiano ancora notizie dell’esito dell’incontro fra ammistrazione ed AmiAcque, incontro sollecitato proprio dal comitato Cernusco Bene Comune dopo lo scandalo della relazione della ASL sul monitoraggio della qualità dell’acqua dei pozzi dimenticata in un cassetto. In tale relazione la ASL invitava il comune di Cernusco a dare riscontro in relazione all’individuazione di punti di emungimento più sicuri dal punto di vista sanitario.

Da tempo il comitato Bene Comune Cernusco sollecita la necessità di stipulare una carta comune di intenti sottoscritta da Amministrazione comunale, gestore del servizio idrico, associazioni e cittadini mirata ad una corretta informazione sulla qualità dell’acqua e buone pratiche per la sua tutela e conservazione.

Abbiamo bisogno di maggiore trasparenza e sensibilità. E’ ormai il momento, l’amministrazione deve ascoltare e dare conto  ai suoi cittadini attenti al bene comune.

Aderisci alla campagna: il Piano per l’acqua di Cernusco

BeCoCe incontra l’assessore all’ambiente

Si è chiuso lunedì 15 aprile il primo ciclo di incontri del Comitato Bene Comune Cernusco con gli amministratori che si occupano dei beni comuni legati all’ambiente.

All’assessore Ermanno Zacchetti, che solo dal suo secondo mandato ha la delega per l’ambiente, avevamo chiesto di fare il punto il punto sull’ambiente a Cernusco, soprattutto in relazione ad aria, acqua, territorio come beni comuni e di raccontarci gli indirizzi dell’amministrazione su ambiente, mobilità, rifiuti.
Zacchetti ci ha illustrato Cernusco2032,  un percorso progettuale all’insegna di una collaborazione fra i diversi ambiti della produzione, nuove tecnologie ed ambiente volto a sognare e realizzare la Cernusco del futuro. L’iniziativa ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita cittadina e “sostenere il territorio, la comunità e lo sviluppo sociale attraverso la promozione di cultura, collaborazione professionale, innovazione ed ecoinnovazione”.
Tale prospettiva, però, è risultata priva della necessaria valutazione sullo stato dell’ambiente a Cernusco, dal momento che l’amministrazione non si è dotata di uno strumento conoscitivo di questo tipo, e neppure è possibile fare una mappatura diretta per  elementi – quali aria, acqua, territorio – dal momento che non ci sono dati utili di riferimento. In particolare per l’aria non ci sono stazioni attive per la rilevazione degli inquinanti atmosferici, mancano i dati sul consumo di suolo e sulla riduzione delle superfici rurali, così come i dati relativi alla qualità dell’acqua della città.
A questo riguardo Zacchetti, pur sottolineando che la delega alle acque è di competenza dell’assessore al territorio Giordano Marchetti, si è impegnato a riportare nell’incontro che si svolgerà oggi fra amministrazione ed Amiacque, il gestore del servizio idrico, la richiesta del comitato BeCoCe di un patto per l’acqua, volto al riconoscimento dell’acqua come bene comune ed alla trasparenza ed informazione dei cittadini attraverso procedure certe di comunicazione.
La sinergia fra istituzioni e cittadini rivolta all’ambiente, proposta da BeCoCe, troverà un suo primo passaggio nella realizzazione di un incontro aperto sul tema della gestione dei rifiuti, che vedrà coinvolti insieme l’amministrazione, il comitato BeCoCe ed la Cernusco Verde per fare il punto sulla raccolta dei rifiuti in città e sui nuovi indirizzi che verranno presto adottati.

Cari assessori Marchetti e Zacchetti, novità sulla qualità dell’acqua?

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Gentili assessori
Giordano Marchetti ed Ermanno Zacchetti,

nella seduta del 5 febbraio scorso è stato approvato il progetto di fusione delle società Ianomi, Tam e Tasm in CAP Holding che diventerà in tal modo il gestore unico del patrimonio idrico (reti ed impianti) per la provincia di Milano, progetto illustrato direttamente dal presidente Alessandro Ramazzotti che, nel corso del suo intervento, ha anche evidenziato l’efficienza della rete locale e la qualità dell’acqua di Cernusco.

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Rileviamo, però, come non ci sia un riscontro concreto alle parole del presidente dal momento che il gestore del servizio idrico, Amiacque, continua a non fornire i dati relativi alla qualità dell’acqua erogata dai pozzi di Cernusco. I dati che il comune ha a disposizione sono fermi al 2010 e comunque si riferiscono a dati di provenienza ASL, quindi relativi ad una media annuale dei valori, laddove è importante avere a disposizione i valori dei diversi parametri analizzati per i diversi pozzi e con frequenza temporale certa.

Siamo rammaricati che in consiglio non si sia colta l’opportunità di segnalare a Ramazzotti tale lacuna e che non si siano richiesti impegni in tal senso. Auspichiamo che di qui in avanti l’Amministrazione faccia pesare di più il suo ruolo societario, ricordando ad Amiacque che tra i suoi compiti istituzionali ci sono pure informazione e trasparenza ed invitandola ad una comunicazione puntale dei parametri relativi alla qualità dell’acqua dei pozzi di Cernusco.

Cogliamo l’occasione per segnalarvi che la CAP Holding ha di recente assegnato ad una società esterna il «servizio di assistenza tecnica, gestionale, amministrativa per la realizzazione di punti erogazione acqua denominati “case dell’acqua”; elaborazione di un progetto di sviluppo tecnico e di comunicazione relativo alle case dell’acqua esistenti e nell’ottica Expo 2015; coordinamento progettuale per l’implementazione ed integrazione dei servizi di comunicazione connessi al progetto “casa dell’acqua” in ottica Expo 2015; coordinamento nel mantenimento del sistema di certificazione ISO 22000 anche in relazione alle case dell’acqua già esistenti».

Pertanto verrebbe così a cadere la giustificazione, almeno per quanto riguarda le case dell’acqua e la sicurezza alimentare, dell’eccesso di richieste cui devono far fronte.
Proprio facendo leva sulla necessità di una verifica di fattibilità del progetto della Casa dell’acqua e dello stato della qualità dell’acqua dell’acquedotto distribuita nelle mense scolastiche, Vi chiediamo di farvi personalmente interpreti della richiesta di dati aggiornati e complessivi sull’acqua di Cernusco. Ulteriori ritardi non sono più giustificabili. Suggeriamo di procedere ad un vero e proprio Protocollo d’Intesa che stabilisca tempi e modi di comunicazione dei dati fra Amiacque e ufficio Ecologia del comune, in modo tale che non si debba procedere ogni volta alla richiesta, ma si attivino ad intervalli regolari le procedure di comunicazione.

In attesa di un Vs. riscontro, Vi inviamo cordiali saluti

Fabio Battagion
Portavoce del Comitato